Contatto con ciò che si è.

Siamo Infinito, e questo dovrebbe ormai essere il nostro principale oggetto di contemplazione. Siamo più di ciò che ci hanno insegnato a credere, cioè corpo, emozioni, sentimenti, dolore.

Siamo oltre ogni tipo di immaginazione, convinzione e illusione. Noi siamo, in effetti. Siamo, e basta.

Che poi anche questo essere, questo senso di esistenza, è appena una limitazione dell’Infinito Creatore. Il modo in cui si esprime in qualcuna delle sue tante consapevolezze e coscienze.

Questo essere, questo sentire di esistere, indipendentemente e al di là di qualsiasi altra cosa, questo Io Sono, o Io, o Sono, è ciò che accompagna il viaggio in questa manifestazione. Il Dio, per certi aspetti, o per tutti gli aspetti, di questa manifestazione.

Tutte le varianti, tutte le densità, tutte le frequenze, i vuoti, i pieni, le attività, le movenze, è tutto parte dello stesso Essere in quella sua particolare concezione.

Sperimentando densità che potremmo definire, pur con certi distinguo, “inferiori”, il senso è quello di protendere verso una sempre maggiore “raffinatezza” delle frequenze, accedendo a ottave sempre superiori.

In questo, avremo sempre dei fari lungo la strada. Ad ogni cammino, una meta che rischiarerà la via. Che ci inviterà lì, fino al riassorbimento in essa. Per ricominciare con altro traguardo, e fino al riassorbimento in esso. Per completare con il ritorno all’Infinito Creatore, dopo di che ci si inventerà qualcos’altro.

Il nostro Se superiore è la meta del momento. È ciò che siamo, ciò che saremo nell’immediato futuro, ciò che racchiude tutto ciò che, al di là di questo tempo, abbiamo già scandagliato in queste varie densità “inferiori”. E che stiamo, accenno dopo accenno, passo dopo passo, sperimentando in questo tempo.

Ecco perché è così di particolare valore, così pregevole, così essenziale, il contatto con questo Essere che siamo. È la nostra destinazione del momento, e il ponte verso l’altro, forse il “Noi” superiore, forse il Dio superiore. Comunque, un’altra parte dell’Infinito Creatore.

Qualsiasi cosa nella nostra vita, intendendo con questo termine questa, o queste, particolari espressioni, è decisa, o comunque approvata, dal nostro Se superiore.

Perché conosce, al di là delle ciclicità e delle sequenze, tutto ciò che siamo, e siamo stati, e saremo. E tutto ciò abbiamo conosciuto e conosceremo.

E da lì, può darci ragguagli su ciò che è meglio, o più opportuno, o più pertinente, per il percorso che in un qualche senso abbiamo deciso di esplorare.

Il nostro Se superiore. Ciò che siamo. Noi nell’essenza, per queste densità.

Avere un contatto diretto, aperto, leale, intimo, con il nostro Se superiore, è quanto di più stupendo, e rasserenante, insieme alla Vita che Noi tutti siamo, possiamo al momento realizzare e sognare.

Ciò che in questo tempo, che non è il nostro tempo, può offrirci quella conferma che mai, neanche per un impercettibile movimento, siamo stati soli. Namasté.

 

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

Marius L.

Contatto con ciò che si è.ultima modifica: 2017-10-27T08:32:12+02:00da mariuslion