Sotto gli occhi di tutti … ma sconosciuto: il Contrafforte Pliocenico

Collage Contrafforte Pliocenico

Pianoro (Bologna)

Alle 21 di giovedì 5 dicembre, organizzato dalla locale associazione di camminatori ed esploratori del territorio Walking Valley, nella sala del cineteatro parrocchiale di Rastignano, in largo Don Giorgio Serra 1, si terrà una serata culturale con immagini dedicata all’aspetto naturalistico del Contrafforte Pliocenico. Sull’argomento ne parleranno gli attivisti della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) di Pianoro, Umberto Fusini e Stefano Galli, con l’ausilio di bellissime foto del fotografo naturalista William Vivarelli sempre a caccia con fotocamere e teleobiettivi.

Una serata senz’altro utile e istruttiva rivolta all’imponente formazione rocciosa in arenaria che taglia trasversalmente, dal territorio di Sasso Marconi a quello di Monterenzio le valli del Reno, del Setta, del Savena, dello Zena e dell’Idice con una sequenza imponente di rupi e torrioni dove negli anfratti nidificano rare specie di uccelli come il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo, il lanario (Falco biarmicus), l’albanella minore, l’averla piccola, il calandro, l’ortolano, il succiacapre, e la tottavilla. Oltre a tanti mammiferi selvatici, rettili, anfibi, eccetera, senza dimenticare particolarità botaniche caratteristiche di altri climi.

Una ricchezza naturalistica che, su sollecitazione delle associazioni ambientaliste, ha indotto la Regione a istituire nel 2006 la Riserva Regionale del Contrafforte Pliocenico affidata all’Ente regionale di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale, che governa anche tutti i parchi e le oasi naturalistiche della provincia bolognese.

Come si rileva dal sito istituzionale dell’Ente regionale l’area del Contrafforte, già riconosciuta come Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale nella Rete Natura 2000 e tutelata dal Piano Territoriale Regionale e dall’Oasi Faunistica esistente, è costituita da un complesso, lungo circa 15 chilometri, di affioramenti rocciosi di arenaria pliocenica, disposto trasversalmente alle valli già citate. La riserva naturale riguarda un’area di più ridotte dimensioni (circa 757 ettari) con i bastioni arenacei dei boschi che ne costituiscono il contesto più immediato e alcune porzioni coltivate. La riserva è stata istituita per conservare gli ambienti naturali, le emergenze geologiche, la flora e la fauna e per promuovere interventi di riqualificazione ambientale, tutela della biodiversità, ricerca scientifica ed educazione ambientale. La superficie interessata dalla riserva è stata suddivisa in due zone: la “zona 1” di interesse geologico, vegetazionale e faunistico e la “zona 2” agroforestale destinata alla qualità ambientale e al governo dei rapporti tra le attività umane e l’ambiente naturale.

Giancarlo Fabbri

Sotto gli occhi di tutti … ma sconosciuto: il Contrafforte Pliocenicoultima modifica: 2019-12-02T10:31:02+01:00da fabbri.giancarlo