Attori in scena a sostegno della famiglia Atti-Iarrusso

29 02 2020 Piccolissimo RRR

Pianoro (Bologna)

Alle 21 di sabato 29 febbraio, nella sala del cineteatro parrocchiale di Rastignano, in largo Don Giorgio Serra 1, la compagnia teatrale “Il Piccolissimo di Rastignano” metterà in scena uno spettacolo di atti unici a titolo “Chiacchiere, giudizi e magia”, con la presentazione di Gigi Pagani, con l’incasso che sarà devoluto alla famiglia di Maria Iarrusso vittima di un tremendo incidente sulla Fondovalle. Per la finalità benefica della rappresentazione l’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Pianoro. Per info e prenotazioni: 333-7190458.

La morte di Maria Iarrusso di 41 anni madre di due figli, molto conosciuta a Carteria e a Rastignano, a seguito di uno scontro frontale tra due auto sulla Fondovalle Savena, ha molto colpito la comunità locale tanto da mettere in moto la macchina della solidarietà. Anche perché tra i feriti c’era il marito di 47, alla guida dell’auto che svoltava in via Sant’Andrea, con traumi gravi, e il figlio più piccolo, di sette anni rimasto quasi incolume visto lo stato dei due veicoli. Infatti resta sempre attivo il conto corrente nella Bcc Felsinea, aperto dal comitato Yes We School, con Iban IT65K0847237000035000037481 e causale “Famiglie Atti/Iarrusso” per offerte da destinare ai due orfani.

Purtroppo in breve tempo crescono le croci sulla Fondovalle dopo quella di Valentino Benini (24 luglio 2018), di Giorgio Zuffi (25 settembre 2019) e di Pierino Vitali (30 settembre 2019), e ora c’è anche quella di Maria Iarrusso (4 gennaio 2020). Di conseguenza cresce la richiesta di deterrenti che inducano i conducenti al rispetto di limiti di velocità che pochi osservano. Infatti non muoiono o sono ferite solo le persone ma anche gli animali, dai piccoli ricci ai grossi lupi, caprioli e cinghiali. Molti infatti dimenticano che la Fondovalle si trova tra la collina e il Savena e di sera, o a notte, gli animali non trovando acqua in pozze e rii scendono al torrente per l’abbeverata.

La compagnia teatrale “Il Piccolissimo di Rastignano” è un sodalizio culturale ormai storico nato nel 1975 all’ombra del campanile della chiesa di Rastignano dalla passione di Lino Cariani per il teatro. Già a Cento (Ferrara) Lino nei primi anni ‘50 si esercitava in scene comiche nel teatro parrocchiale. Passione che nel 1955, dopo il trasferimento a Rastignano, lo porta a seguire i corsi di recitazione dell’Antoniano di Bologna, e a fare la comparsa al Teatro comunale. Convincendo il parroco don Giorgio Serra riuscì a formare un gruppo di ragazzi che mettono in scena, in uno stanzone della canonica, spettacoli di cabaret. Da questo primo nucleo, con Emilio Persiani capocomico e regista, nasce la compagnia teatrale “Il Piccolissimo di Rastignano” mutuando il nome dall’ampiezza del locale. La prima commedia rappresentata fu “La zia di Carlo” di Thomas Brandon dove Cariani curò solo la regia. Poi le commedie in dialetto di Alfredo Testoni: in ordine cronologico, “El noster prossum”, “El fnester davanti” e “Aqua e ciacher”. Poi ci fermiamo qui perché la storia è lunga col “Piccolissimo” che dopo tanti anni ha finalmente un teatro più grande di un’aula di catechismo.

Giancarlo Fabbri

Davvero eco-LogiKo, il contenitore per alimenti senza plastica

Collage Eco-LogiKo

Ozzano (Bologna)

A Ponte Rizzoli di Ozzano c’è un’azienda che pensando a come poter ridurre materie plastiche negli imballi e nei contenitori di alimenti, ha brevettato un brick che ha riscosso il sostegno del Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna. E’ la Arti Grafiche Reggiani con oltre cinquant’anni di esperienza messa in campo dai tre fratelli Fabbiani, figli del socio fondatore Guido, per avere un ruolo di primo piano nel settore del packaging. Il contenitore brevettato, battezzato “eco-LogiKo”, è a forma di scatola, realizzabile in varie dimensioni a seconda delle necessità, in cartoncino biodegradabile, internamente accoppiato a un film compostabile, pensato per contenere alimenti surgelati e cibi secchi, non liquidi, apribile e richiudibile. Per aprire si solleva una linguetta con parte della facciata superiore, si strappa il sigillo sottostante al lembo sollevato, si versa il prodotto necessario, si piega all’interno la linguetta e si chiude. Chiusa tale scatola brick resiste all’umidità e anche alle più basse temperature del freezer.

Senz’altro le persone in età ricordano lo slogan «… ma signora guardi ben che sia fatto di Moplen» scandito da Gino Bramieri ai tempi del “Carosello” televisivo. Ebbene nel giro di una settantina d’anni, dai tempi di scoperta dei processi di polimerizzazione a oggi, le plastiche non biodegradabili hanno inquinato il pianeta oceani compresi. Una realtà a cui da anni i Fabbiani – Fabrizio rappresentante legale, Fabia responsabile qualità, e Federico responsabile prestampa – cercano soluzioni pratiche alternative senza l’utilizzo di materie plastiche. All’incontro, avvenuto a Fico Eatalyworld in occasione delle giornate ozzanesi per “Comuni in festa”, ci hanno precisato che nelle linee automatiche di confezionamento del prodotto commerciale, cibi surgelati o secchi, non ci sono modifiche per utilizzare il contenitore eco-LogiKo eccetto la soppressione dell’inserimento della chiusura in plastica come avviene con i brick finora in uso. Contenitori che infatti devono essere conferiti nell’indifferenziato se non si toglie il tappo in polipropilene riciclabile soltanto se separato dal brick di cartone.

«Il brick eco-LogiKo – spiega Fabia Fabbiani – è il primo packaging per alimenti senza plastica realizzato interamente in cartoncino con un sistema apri e chiudi brevettato per la totale garanzia di conservazione del prodotto. Un imballo intelligente per il risparmio di materia prima, interamente riciclabile senza separare componenti, con un sistema di chiusura, semplice e geniale – ribadisce concludendo –, che impedisce al contenuto di entrare in contatto indesiderato con bimbi o animali».

Arti Grafiche Reggiani è un’azienda cartotecnica giunta alla seconda generazione affermandosi come eccellenza italiana nel packaging per prodotti di largo consumo. Azienda innovativa, che guarda al futuro, e che l’anno scorso ha dato nome PalaReggiani al palazzetto dello sport di Ozzano completamente ristrutturato anche col suo contributo.

Giancarlo Fabbri

Donini presenta i risultati dei rilievi TPS su Rastignano

Collage Nodo Donini

Pianoro (Bologna)

Nuova assemblea pubblica sul Nodo alle 20.30 di lunedì 17 febbraio al primo piano del centro civico di Rastignano in via Andrea Costa 66. Lo scorso 10 gennaio in Regione la Tps (Transport planning service), società specializzata in valutazioni di flussi di traffico e della mobilità di persone e merci, ha presentato i risultati di rilievi e analisi fatte nei mesi scorsi sull’area territoriale tra Bologna San Ruffillo, Trappolone di San Lazzaro e Rastignano di Pianoro. Con particolare riguardo alla frazione pianorese che sarà direttamente coinvolta da nuovo traffico veicolare, all’apertura sulle vie Buozzi e Madre Teresa di Calcutta del primo lotto del cosiddetto Nodo di Rastignano. L’azienda infatti era stata incaricata da Regione, Città metropolitana, e comuni di Bologna, Pianoro e San Lazzaro, di studiare i flussi di traffico, con l’apertura del tratto Dazio- Buozzi, e di proporre le modifiche più opportune.

Tali risultati e le soluzioni proposte saranno presentate pubblicamente nell’incontro di lunedì 17 che vedrà la partecipazione di Raffaele Donini vicepresidente regionale uscente e assessore ai trasporti e alle reti infrastrutturali materiali e immateriali – con l’insediamento della nuova giunta di Stefano Bonaccini dovrebbe assumere l’importante delega alla sanità – del sindaco e del vicesindaco di Pianoro, Franca Filippini e Marco Zuffi, e dell’assessore pianorese ai lavori pubblici Giancarlo Benaglia.

A seguito di questo studio tecnico dovranno essere fatte modifiche alla viabilità in attesa della realizzazione e del completamento del secondo lotto che congiungerà la costruenda rotatoria del Trappolone alla fondovalle Savena. Si cercheranno le soluzioni più idonee a far sì che la prossima apertura della nuova strada salvaguardi il più possibile, nella viabilità interna di Rastignano, le scuole, l’asilo nido e le zone residenziali. Si pensa a interventi che non necessitino di lavori e costi onerosi, che comunque possano evitare situazioni pericolose e troppo congestionate. E si sta valutando la possibilità di interdire l’accesso a Rastignano dei veicoli pesanti che continuerebbero a transitare sulle vie Toscana (di Bologna e San Lazzaro) e Andrea Costa (di Pianoro).

Nel frattempo si sta infatti per concludere la conferenza dei servizi per la realizzazione del secondo lotto, ora ferma per rilievi sollevati da Arpae Sac in merito al viadotto che dal Trappolone supererà ferrovia, le vie Buozzi e Andrea Costa e il Savena per unirsi alla Fondovalle nei pressi del campo sportivo del Paleotto. Da parte sua, dopo decenni di discussioni, progetti e tanto altro, il Comune di Pianoro non vede l’ora di poter annunciare la conclusione di questa fase e l’avvio della gara di appalto dei lavori che, ovviamente una volta conclusi, scioglieranno la strozzatura della vallata del Savena modificando ancora, di nuovo, la circolazione dei veicoli a Rastignano.

Infine, in merito all’apertura della bretella del Dazio su via Toscana, troppi furbastri percorrono la corsia di destra superando la fila per poi, al verde, svoltare a sinistra con rischio di incidenti. Sarebbe quindi opportuna una telecamera con rilevamento del numero di targa delle auto condotte da imbecilli per ottenere due risultati: nuovi introiti per il Comune di Bologna e lezioni di educazione stradale per i furbetti.

Giancarlo Fabbri

All’Arci “Polenta con noi” per vincere il cancro

Collage Quattro rama Foto

San Lazzaro (Bologna)

Per dare un concreto contributo alla prevenzione dei tumori e alla lotta contro il cancro è utile, almeno una volta l’anno, assaggiare la calda e saporita polenta cucinata dai volontari del circolo Arci di San Lazzaro per la sezione sanlazzarese della cooperativa sociale onlus “Istituto “Ramazzini”. Sezione che ha già aperto le prenotazioni per una “Polenta con noi” che si terrà alle 12 di domenica 16 febbraio nella “Sala ‘77” dell’Arci di via Bellaria 7. Pranzo con offerta a 24 euro per gli adulti, a 10 per i bimbi dai 5 ai 10 anni di età, fino ai quattro anni non pagano, e a 22 euro per l’asporto alle 12.30. Il ricavato delle offerte sarà destinato al sostegno delle attività del “Ramazzini”.

Il programma prevede alle 12 il benvenuto con prosecco, e antipasto a buffet, seguiti dalla polenta con ragù, costine e squacquerone, dessert, acqua e vino. Prenotazione obbligatoria, entro il 12 febbraio, ai numeri: 360-884207 (Giusi); 339-6735923 (Alfea); 338-1154683 (Leda); 339-4948252 (Anna). Alla prenotazione è possibile chiedere l’alternativa con pasta al ragù invece della polenta per pranzare in lieta compagnia anche se non si gradisce la polenta di farina gialla.

La sezione soci di San Lazzaro presieduta da Paolo Nicoli da alcuni anni gestisce anche un negozio tutto speciale, “Le Ramazzine” di via Casanova 14, aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30, e il mercoledì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30, dove trovare a prezzi d’occasione abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati da acquistare per sé, per i propri familiari e per gli amici. Negozio ad alta solidarietà sociale gestito dalle stesse volontarie che il sabato mattina, quando non piove, aprono il loro banchetto in piazza Bracci in occasione del mercato settimanale.

Giancarlo Fabbri

Festa in maschera con Juvenilia Club

Collage Quattro Foto

Bologna

Come ormai da trent’anni nel mese più corto l’associazione culturale Juvenilia Club, con sede a San Lazzaro, organizza la consueta grande “Festa di Carnevale” aperta a soci e amici vecchi e nuovi. Festa in maschera, o almeno in abito scuro, che si terrà alle 20 dell’8 febbraio 2020 nel Savoia Hotel Regency, in via del Pilastro 2 a Bologna. La colonna sonora della festa è assicurata dalla musica e dalle canzoni del duo Adriana e Mauro che da tempo rallegra le iniziative di Juvenilia.

Ci sarà modo di esprimere la fantasia dei partecipanti nelle vesti di dame di ogni epoca, dalle egiziane alle veneziane settecentesche, dalle pupe dei gangster americani, e dagli improbabili moschettieri del re o garibaldini con rughe, pancette, canizie e calvizie, con premi alla maschera più simpatica e a quella più originale. Per rendere più lieta la festa ci saranno alcuni intrepidi che, obbligatoriamente in maschera, si esibiranno in canti o scenette teatrali a suon di musica.

«Si tratta di una nostra bella tradizione – ricorda Paola Tabacchi Malaguti, presidente e fondatore del club – risalente all’ormai lontano 1990; anno di fondazione dell’associazione Juvenilia. Tradizione che prosegue nel filone dello stare insieme, in amicizia e in allegria, dimenticando gli acciacchi di gioventù, e i tanti problemi quotidiani, divertendo e divertendosi in modo intelligente». Per l’8 febbraio Juvenilia propone la consueta cena, le musiche del collaudatissimo duo Adriana e Mauro, il ballo in maschera (o almeno in abiti eleganti) sotto le stelle filanti. Per informazioni e adesioni – l’associazione di promozione culturale Juvenilia Club è aperta a chiunque abbia voglia di divertirsi, stare insieme, dare un calcio alla noia e fare nuove amicizie – rivolgersi a: paola.tabacchi@libero.it; 051.464293.

Quello di quest’anno è infatti il 30esimo carnevale di Juvenilia, club che propone feste eleganti, iniziative culturali, musicali e artistiche, gite turistiche e viaggi. Tante che anche il programma dell’anno sociale 2019-2020, in parte trascorso, è un libretto di 32 pagine pieno di iniziative. Juvenilia Club è infatti un sodalizio attivo, con sede e laboratori a San Lazzaro, in via Risorgimento 27, che promuove aggregazione e divulgazione culturale, laboratori artistici, letterari, teatrali, musicali, cineforum, giochi e corsi gratuiti per gli associati, conferenze e concerti. La festa in maschera di Juvenilia Club può anche essere l’occasione per vedere il futuro un po’ più rosa.

Giancarlo Fabbri

Savena Setta Sambro presenta a Fico il malocchio e storie antiche

Collage Due Febbraio Fico

Le copertine dei due volumi che si presentano a Fico Eataly World

Bologna

Il gruppo di studi Savena Setta Sambro, che pubblica da oltre 26 anni l’omonima rivista e libri sul territorio dell’Appennino bolognese, domenica 2 gennaio conclude al Fico Eataly World di Bologna, in via Canali 8, una rassegna di tre giorni di appuntamenti culturali. In programma nello Spazio Incontro di Emil Banca, al numero 92 accanto all’ingresso sud, alle 11.30 un incontro con gli autori: Adriano Simoncini presenta il suo ultimo libro Il malocchio come si leva(va); ed Elisa Bruzzi il suo Storie d’altri tempi. Nel pomeriggio, alle 15, sarà proiettato il film Due amici una strada: la scoperta della Flaminia Militare dove Cesare Agostini e Franco Santi raccontano la tenace e vittoriosa ricerca archeologica dell’antica strada romana nei boschi dell’Appennino. L’ingresso è libero e nell’occasione ai presenti saranno donati libri e riviste edite dal gruppo di studio.

In Il malocchio come si leva(va). Pratiche magiche e medicina popolare nella montagna bolognese della prima metà del ‘900 lo storico Adriano Simoncini – già autore de Il crepuscolo della civiltà contadina e Il tempo delle favole, con foto di Mauro Bacci, Ugone eroe, Ai cancelli del vento e molti altri – nell’introduzione precisa che «il saggio non è il risultato di letture e ricerche d’archivio ma nasce da esperienze personali, dirette e indirette … e dall’aver interrogato i testimoni anziani, i ‘vecchi’, per fermare con la scrittura informazioni fino agli anni ’50 trasmesse solo oralmente».

Al giorno d’oggi – nell’epoca del digitale e della medicina genica – leggere di certe pratiche e credenze, tra il magico e profano e il timore superstizioso frammisto alla religiosità popolare, fa sorridere. Ma un tempo c’era (e c’è ancora) chi credeva nel malocchio e nell’efficacia di pratiche effettuate da chiromanti e fattucchiere per scacciarlo. Una lettura curiosa e interessante su un tempo neanche tanto lontano. I libri di Adriano Simoncini e di Elisa Bruzzi sono reperibili nelle edicole degli otto comuni interessati dalle ricerche e attività del Gruppo di studi: Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Loiano, Monghidoro, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi. Per informazioni, abbonamenti e arretrati consultare il sito web: www.savenasettasambro.com oppure inviare un’e-mail all’indirizzo: redazione@savenasettasambro.com.

Giancarlo Fabbri