Al museo per sapere come sono nati i colli e le valli

Nella copertina la locandina delle iniziative e la balena rinvenuta a Gorgognano di Pianoro

Pianoro (Bologna)

In occasione della “Festa della Storia” il 21 ottobre è stata inaugurata, nel Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro, in via del Gualando 2, una mostra geologica a titolo “Di Mare in Mare” realizzata dal biologo, speleologo e tanto altro, Giuseppe Rivalta, per raccontare la genesi e la storia geologica delle nostre montagne, colline e valli. L’esposizione intende mostrare, in modo semplice, ma scientificamente corretto, tutte le varie fasi durate milioni di anni, che hanno formato il nostro territorio e come si è trasformato durante le ere geologiche, fino all’attuale paesaggio. Le alternanze dei cambiamenti climatici e dei cicli orogenetici hanno agito come ruspe in tutta l’area bolognese trasformando i fondali marini in montagne e in valli. La mostra sarà visitabile fino a domenica 5 novembre dalle 16 alle 19. Ogni domenica di esposizione Pino Rivalta, sarà anche disponibile a presentare al pubblico proiezioni di immagini relative ai temi trattati nella mostra.

Sabato 28 ottobre alle 17, sempre nell’ambito della Festa della Storia, la dottoressa Michela Contessi, curatrice delle collezioni del Museo “Giovanni Capellini” di Bologna terrà una conferenza sul tema: “Delfini di montagna. Dal mare, alle montagne, ai nostri musei”. Infatti cosa ci fanno i resti di tali cetacei in sedimenti a centinaia di metri d’altezza sul livello del mare? Una domanda che si sono posti in molti, a partire dal XV secolo e in molti hanno provato a darvi risposta, ma è solo dalla metà del 1800 che si delinea la vera storia, geologica, del nostro territorio. Attraverso i reperti custoditi nella Collezione di geologia del museo “Capellini” di Bologna la dottoressa Contessi racconterà questa storia nella storia.

Sabato 4 novembre, sempre dalle 17, il naturalista Umberto Fusini e il fotografo naturalista William Vivarelli , entrambi pianoresi e molto noti, terranno una conferenza a titolo: “Dopo le vicissitudini geologiche delle nostre valli che cosa ritroviamo del passato nel paesaggio di oggi?” Una storia di boschi e di colline, fatta di silenzi, ma tra le rocce plioceniche ricche di fossili orme selvatiche e volo di rapaci e nei torrenti gamberi, tritoni e rane rosse. L’ingresso alla mostra, alle conferenze e al museo è gratuito; ma un’offerta liberale a sostegno del museo pianorese è gradita. Il museo vive infatti grazie alla generosità dei visitatori e all’impegno dei volontari.

Giancarlo Fabbri

Lasagne contro il cancro a sostegno del Ramazzini

Nelle immagini la Sagra del pesce dello scorso 15 ottobre nella Sala ’77 dell’Arci di San Lazzaro

San Lazzaro (Bologna)

La buona tavola in lieta compagnia può dare un concreto contributo alla lotta contro il cancro avviata decenni fa dallo scienziato sanlazzarese Cesare Maltoni (1930-2001), oncologo e ricercatore noto in tutto il mondo, fondatore a Bentivoglio di un importante centro di ricerche, dedicato al suo nome, e dell’Istituto Ramazzini.

Quindi già da ora, e entro il prossimo 8 novembre, è possibile telefonare a Giusi (360-884207), Anna (339-8948252) o Leda (338-1154683), per prenotare i posti a tavola per una nuova “Sagra della Lasagna”. Festa gastronomica organizzata dalla sezione “Teresa Silvagni” di San Lazzaro dell’onlus “Istituto Ramazzini” assieme all’Arci sanlazzarese. Pranzo che si terrà dalle 12 di domenica 12 novembre nella “Sala 77” dell’Arci, in via Bellaria 7 a San Lazzaro, con prenotazioni obbligatorie. Pranzo di beneficenza, con offerta minima di 28 euro per gli adulti, 15 per i bimbi dai cinque ai dieci anni e 20 euro per l’asporto (sette euro a porzione nell’asporto della sola lasagna), che propone, dopo l’aperitivo al tavolo, un menù con lasagne al ragù, arrosto di tacchino e salsiccia, patate al forno, dolce (zuppa inglese), acqua e vino. In alternativa alle lasagne, da comunicare obbligatoriamente alla prenotazione, tagliatelle con ragù. Si tratta di una mini sagra preparata dagli chef dell’Arci, con ricavato che sarà destinato alle attività di studio, ricerca e prevenzione dei tumori e delle malattie ambientali e professionali del “Ramazzini”.

Per tutti, anche per i non soci del “Ramazzini” la sezione sanlazzarese, presieduta da Paolo Nicoli, ha organizzato interessanti gite con il loro programma distribuito nel corso del pranzo che avrà come finale una sottoscrizione a premi. Per informazioni rivolgersi ai numeri citati o al negozio “Le Ramazzine” gestito dalle volontarie sanlazzaresi in via Casanova 14, dove trovare a prezzi d’occasione capi di abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati; anche i regali di Natale per sé, per i propri familiari e per gli amici. Anche questo è un modo per sostenere le attività di prevenzione dei tumori, e non solo, effettuate nei poliambulatori di via Libia, a Bologna, e sulla via Emilia a Ozzano, con visite specialistiche ed esami di laboratorio.

Giancarlo Fabbri

Il nuovo libro di Fabbri a San Lazzaro lo trovi da Squilibrai

San Lazzaro (Bologna)

Il nuovo libro di Giancarlo Fabbri Arti e mestieri a Pianoro lo potete trovare anche a San Lazzaro nella libreria Squilibrai di via Roma 24. Il volume è già stato presentato nel Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, di Pianoro, col sindaco Franca Filippini, il giornalista Gianluigi Pagani direttore de L’Idea, il vicepresidente nazionale Confindustria, presidente di Nomisma e di Marchesini Group, Maurizio Marchesini, e con lo storico sanlazzarese Pier Luigi Perazzini.

Il libro di Fabbri nella prima parte onora una ventina di artisti di ieri e di oggi legati a Pianoro. La seconda è invece dedicata ai mestieri che stanno scomparendo o che hanno subito una trasformazione grazie alle nuove tecnologie, alle moderne attrezzature e ai nuovi materiali.

Il titolo del nuovo libro non è stato scelto a caso ma nasce proprio dalla presenza, a Pianoro, del museo “Lazzarini”. Un’istituzione culturale che espone attrezzature e utensili che hanno consentito a generazioni di artigiani di realizzare oggetti d’uso e opere d’arte. Il libro è nato anche per fare onore a Pietro Lazzarini, al museo nato dalla sua donazione, alla figlia Maurizia che lo dirige, agli artisti e agli artigiani che con esperienza, ingegno e innovazione mantengono viva una “manifattura” che rischia di scomparire travolta dalla produzione industriale.

Fabbri non è alla prima esperienza come autore-editore in proprio; ha infatti pubblicato Acqua passata (Savena Setta Sambro, 2018), La Croara e i suoi gessi (2019, esaurito), Gente di San Lazzaro (2020), Farneto e dintorni (2021) e Pianoro tra storia e memoria (2022).

Monzuno libri … per un autunno all’insegna della cultura

Da sinistra Sergio Pozzi, la locandina dell’evento e Giancarlo Fabbri

Monzuno (Bologna)

Per la rassegna “Incontro con gli autori. Monzuno libri”, che si svolge con patrocinio comunale nella sala “Ivo Teglia” in via Bertini a Monzuno, sabato 7 ottobre Giancarlo Fabbri presenterà il suo ultimo libro, Arti e mestieri a Pianoro, dedicato agli artisti pianoresi e ai mestieri che stanno scomparendo. Sergio Pozziinvece, presenterà il suo, Vieni avanti cre…ativo, che ribalta le convinzioni di coloro cheparole sue: «credono di abitare il più bello e democratico paese del mondo». Conduttore della serata sarà il vicesindaco di Monzuno, Ermanno Manlio Pavesi, nella sua veste di assessore alla cultura e alla comunicazione. La rassegna si  concluderà il 21 ottobre con i libri di Elisa Mesiani e di Rita Zironi. A tutti gli intervenuti sarà offerto un aperitivo di benvenuto.

Sergio Pozzi nasce a Bologna nel 1946. Allievo di Alessandro Cervellati e di Severo Pozzati (Sepo), dall’età di 15 anni lavora in pubblicità. A 20 anni è a Milano prima, come Junior Art Director e a Bologna poi, come direttore creativo per aziende e in agenzie di pubblicità. Nel 1980 apre una sua struttura e gestisce budget per aziende che sono o diventano leader del mercato. Nel 2002, senza più stimoli, si ritira dalla professione per affrontare una nuova sfida nel settore della ristorazione tradizionale e di qualità. Scrive articoli per riviste su storie, tradizioni e fatti curiosi, accaduti nei secoli a Bologna e in Emilia-Romagna. Tra le sue opere: Da mezzanotte alle sei (2006); I medici seppelliscono i propri errori, i pubblicitari li attaccano ai muri (2006); Sangue sul monte di venere (2008); La Nove sul tredici (2017); Aforismi, cazzate varie (2018); Re Merda (2020); Donne e Champagne, Pugnette e Gazzosa (2020); Memoires. La bottega delle storie perdute (2020); La storia di Stupai e Figasecca (2022); Tito (2022).

Giancarlo Fabbri nasce invece in Pian di Macina, frazione di Pianoro, nel 1941. Da ragazzo dopo molti mestieri da apprendista, e qualche anno all’Istituto Statale d’Arte, finisce in fabbrica come metalmeccanico. Appassionato di letteratura e d’arte nel 1986 entra a far parte della redazione del periodico pianorese Il Punto per arrivare, dopo la pensione, a quindici anni di impegno per il Resto del Carlino come corrispondente dai comuni di Castenaso, Ozzano e San Lazzaro dopo un noviziato in montagna. Pensionato anche come giornalista si è dedicato alla pubblicazione di libri sulla storia locale di Pianoro e San Lazzaro. Tra le sue opere: Acqua passata. Storie, cronache e personaggi di Pianoro (Savena Setta Sambro, 2018); poi auto-pubblicati: La Croara e i suoi gessi (2019, esaurito); Gente di San Lazzaro (2020); Farneto e dintorni (2021); Pianoro tra storia e memoria (2022); Arti e mestieri a Pianoro (2023).