Dal 31 ottobre al 15 novembre al Museo opere di Mauro Paolini


Mauro Paolini e la locandina dell’evento

Pianoro (Bologna)

Dalle 15 di sabato 31 ottobre, fino alle 18 di domenica 15 novembre, la sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, in via del Gualando 2 a Pianoro, ospita una mostra di opere dell’artista pianorese Mauro Paolini a titolo: “Evoluzioni, mutazione dell’oltre”. Mostra che sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 15 alle 18. Per via dell’emergenza data dalla pandemia da Covid-19 non ci sarà infatti nessuna cerimonia inaugurale ma visite alla mostra, a ingresso libero, con obbligo di mascherine e distanziamento fisico tra i visitatori. Per altre info: 051.6529105; 051.776927; info@museodiartiemestieri.ithttp://www.facebook.com/museodiartiemestieri.

Mauro Paolini a Pianoro lo conoscono tutti e non soltanto perché si muove in carrozzina a causa di un incidente stradale che trent’anni fa lo rese paraplegico. Non passa inosservato anche per la sua vivacità, l’aria sbarazzina e l’autoironia con cui si presenta come “artèéést!”; e artista creativo lo è davvero. Nato nel 1971, da famiglia pianorese doc, finite le scuole dell’obbligo ha frequentato corsi di formazione fino a conseguire il diploma di “Operatore metalmeccanico”. Purtroppo, nel 1988, all’età di 17 anni è coinvolto in un grave incidente stradale che lo lascia privo dell’uso delle gambe dopo un periodo di coma.

Come riferisce lui stesso «dopo anni passati a capire quale fosse il mio posto nella società, e cosa significasse per me questa “malattia”, decisi di riprendere gli studi. Mi iscrissi all’Accademia di Belle Arti come uditore ma non fui ammesso, quindi mi iscrissi all’Istituto Statale d’Arte dove incontrai difficoltà. Ma decisi comunque di studiare e approfondire quello che è l’aspetto più bello della vita: l’arte.

Ottenuto il diploma di maestro d’arte si iscrisse infine all’Accademia di Bologna dove si laureò con il professor Davide Benati. Durante gli studi accademici frequenta per un anno un corso Erasmus in Spagna, a Madrid, che lo porta a conoscere la stampa calcografica. Una tecnica che lo stimola a continuare gli studi per conoscere meglio il mondo dell’incisione. Si iscrive quindi anche all’Accademia di Urbino specialistica di grafica, per migliorare le tecniche incisorie e liberare la vena ispiratrice artistica. Paolini oggi è un artista a tutto tondo: pittore, scultore, incisore, poeta, scrittore, vasaio, ceramista, eccetera, è anche appassionato di calcio, presidente della Pollegivesss e tifoso ultras del Bologna. Per contatti con l’artista pianorese e informazioni: mauropaolini1971@libero.itwww.mauropaolini.it.

Giancarlo Fabbri

In un libro “Gente di San Lazzaro. Dalla A alla Zeta”

Pianoro (Bologna)

Sabato 17 ottobre nella sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, a Pianoro in via del Gualando 2, verrà presentato il libro di Giancarlo Fabbri “Gente di San Lazzaro”. L’autore sarà presentato da Maurizia Lazzarini, direttrice del museo, e intervistato dal giornalista pianorese Paolo Brighenti. Infatti, dopo quasi trent’anni di attività giornalistica sul territorio di San Lazzaro di Savena – per 15 anni per “il Resto del Carlino”, poi per i quotidiani “Il Domani” e “L’Informazione” abbinati a “La Stampa” di Torino –, Giancarlo Fabbri, ha dato alle stampe il suo terzo libro “Gente di San Lazzaro. Persone e personaggi dalla A alla Zeta”, come omaggio ai tanti sanlazzaresi che hanno portato onore a questa città.

Nel libro una settantina di biografie che vede insieme imprenditori, commercianti, poeti, scrittori, architetti, medici, amministratori locali, storici, sportivi, cantanti, attori, donne, uomini, giovani e anziani. Qualche nome? Pupi Avati, Matteo Belli, Cesare Cremonini, Cristina D’Avena, Riccardo Fogli, Gianni Morandi e Alberto Tomba. Persone e personaggi che trovate in edicola anche a Pianoro, Pian di Macina, Rastignano e, ovviamente, a San Lazzaro. Dello stesso autore sono già stati pubblicati i libri: “Acqua passata. Storie, cronache e personaggi di Pianoro” (2018) e “La Croara e i suoi gessi. Leggende, miracoli, tragedie, delitti e messe nere” (2019) entrambi esauriti in pochi mesi.

A farci caso quello di San Lazzaro è un territorio strano, per tanti motivi. Basti soltanto pensare all’alta concentrazione di cantanti di rilievo nazionale. Per reddito procapite dei suoi contribuenti è poi tra i comuni più ricchi d’Italia, superando anche la vicina Bologna. Ma nonostante questa ricchezza nell’emblema municipale ha il mendico lebbroso Lazzaro del Vangelo di Luca. Con tra i suoi più importanti residenti, don Olinto Giuseppe Marella, il prete mendicante che ha accolto e sfamato centinaia di bambini, beatificato il 4 ottobre scorso.

Tanti sono diventati sanlazzaresi per scelta personale, come il toscano Fogli, tornato tra i “fratelli” Pooh dopo una carriera da solista, o come il monghidorese Morandi. Con il Gianni nazionale a dire che «sì abito a San Lazzaro da vent’anni, ma mi sento ancora di Monghidoro». E nel libro si narra dei suoi esordi di ragazzo portato in motocicletta a fare serate anche fuori provincia, del matrimonio con Laura, della loro separazione, dei periodi bui e di quelli del riscatto, dell’incontro con Anna per giungere fino ai giorni nostri travagliati dal Covid-19.

Il libro racconta infatti la vita di settanta sanlazzaresi con tanti qui non citati che meritano di essere conosciuti anche al di fuori dei confini di un Comune che fino alla seconda guerra mondiale aveva come uniche “industrie” l’agricoltura e le cave di sabbia, ghiaia, argilla e gesso. Poi industrie importanti nel manifatturiero metalmeccanico che lo hanno fatto diventare grande, ricco e importante. Un Comune che oggi ha un sindaco, Isabella Conti, che con scelte coraggiose, e innovative, si sta ponendo in evidenza anche nel panorama regionale e nazionale.

“Un’idea di Appennino”, del tutto nuovo, è in arrivo in edicola

Il numero di ottobre del mensile “Un’Idea di Appennino” è in arrivo in tutte le edicole della Città metropolitana di Bologna, capoluogo compreso. Il periodico, edito da Hemingway Editore, nato dieci anni fa per promuovere e valorizzare il territorio montano bolognese dai punti di vista culturale, economico, turistico, uscirà del tutto rinnovato come “Un’Idea di Appennino Magazine” con un nuovo progetto (con ambizioni regionali), nuovo formato, nuova grafica e in carta patinata. Sostenuto come sempre soltanto dalle inserzioni pubblicitarie di artigiani, commercianti, imprenditori e professionisti – da questo mese anche col foglio gratuito “Un’Idea di Appennino Business” – fa conoscere imprese e servizi locali su un vasto territorio. Per contattare direttamente la redazione: 0534.667927; per richiedere inserzioni pubblicitarie: 339-4233609.

Giancarlo Fabbri

“Gente di San Lazzaro”, se ne parla al centro “Malpensa”

San Lazzaro (Bologna)

Alle 15.30 del 7 ottobre, nella sala polivalente del centro sociale, culturale e ricreativo “Fiorenzo Malpensa”, in via Jussi 33 a San Lazzaro, verrà presentato il libro di Giancarlo Fabbri “Gente di San Lazzaro”. A intervistare l’autore Luigi Dovesi,  presidente dello stesso centro “Malpensa” aderente all’Ancescao (Associazione nazionale centri sociali comitati anziani e orti), già sindaco di San Lazzaro e presidente dell’istituzione Prometeo che è tra i personaggi del libro. Così come sono nel libro tante altre persone che fanno parte, o ne hanno fatto parte, della grande “famiglia” ospitata a “Villa Serena”, sfrattata da via Parma dal violento rogo doloso che nel 2007 distrusse le due baite di legno. Con tanti anziani in lacrime a vedere in fumo la loro amata “Baita” e tanti anni in amicizia e solidarietà.

A partire dallo stesso Fiorenzo Malpensa apostolo del volontariato (1939-2007) a cui è stato dedicato il centro sociale. Poi il giornalista Cesare Bianchi (1928) curatore del libro “Dalla Baita a Villa Serena”, gli assessori Maria Mascagna (1923-2008) e Marino Masetti (1921-2012). Un centro sociale attivissimo in cui, grazie a un’idea di Franco Grazia, fu “inventato” il premio “Lazzarino d’oro” consegnato ogni anno, il 17 dicembre nella festa del patrono, alle persone «che abbiano portato agli onori della cronaca la città di San Lazzaro nei più diversi ambiti: sociali, culturali, sportivi, imprenditoriali e solidaristici». Una menzione speciale all’amico Maurizio Cevenini che più volte si è prestato a partecipare a varie iniziative del centro.

Tornando al libro che Giorgio Tonelli giornalista di Rai3 aveva scritto la prefazione «questo è un volume che, raccontando vicende liete e tristi, ci spiega cos’è San Lazzaro oggi e perché tanti l’hanno scelta come città di residenza. E se a San Lazzaro si vive meglio che altrove è anche merito dei tanti che con passione, hanno deciso di mettersi a disposizione degli altri. Fabbri, inguaribile ragazzo che tutto annota, e si sente vivo – rimarca Tonelli – fra le persone, le carte, gli archivi, i ritagli e i ricordi, ha ricostruito la memoria di veri protagonisti della comunità sanlazzarese. Ne è nato un volume che intreccia le biografie più varie, (di commercianti, scienziati, medici, volontari, artisti, beati, cardinali, politici, perfino di un’ostetrica) unite dall’appartenenza diretta o casuale al territorio sanlazzarese. A cui si aggiunge la figura di Lazzaro, il mendico lebbroso del Vangelo che si sfamava di ciò che cadeva dalla mensa del ricco. Che poi la città che si richiama a un mendicante sia oggi in testa per reddito procapite fra i comuni della provincia è un paradosso. Un libro che narrando storie di singoli ci parla di una comunità solidale. Ma è anche un libro che, prendendo spunto da personaggi di ieri e di oggi, ci indica il cammino anche per domani. Perché solo con radici lunghe e profonde, un albero può crescere verso l’alto toccando, qualche volta, coi suoi rami – conclude Giorgio Tonelli –, perfino il cielo».

Giancarlo Fabbri