Juvenilia Club, annullata la serata dedicata all’arte al Savoia Hotel 

Bologna

Con dispiacere si annuncia che la serata conviviale prevista per il 29 gennaio 2022 al Savoia Hotel Regency – organizzata dall’associazione culturale Juvenilia Club – è stata annullata per problemi legati alla quarantena Covid di alcuni dei relatori. Era infatti previsto un incontro con artisti, invitati dalla pittrice Maria Luigia Ingallati, per discutere sulle varie correnti pittoriche contemporanee.
Cambio di programma anche per le prossime iniziative di febbraio. La Festa di Carnevale con omaggi alle maschere più originali, simpatiche e curiose, prevista per il 5 febbraio è stata spostata al 12 febbraio. In pratica i due appuntamenti del 5 e 12 febbraio sono stati uniti nella seconda data. Se non ci sono altre variazioni in marzo il 4 si terrà una conferenza di Imelde Corelli Grappadelli su: “Maria Josè, Elena e Margherita di Savoia paladine dello stile italiano e i loro gioielli”. Poi il 19 la Festa di Primavera con il duo Adriana e Mauro. Il 26 torna le “Scintille nell’animo”, a cura dell’artista Maria Luisa Ingallati con una mostra di pittura sul tema “Inno alla primavera”. In maggio il 14 poesia e prosa a cura del gruppo scrittura creativa con lettori Barbara Bertoni e Roberto Breschi con accompagnamento al piano del maestro Davide Falconi. Il 21 maggio i saluti prima delle vacanze con la festa di chiusura dell’anno sociale con cena elegante e le musiche del duo Adriana e Mauro. Tutti gli eventi si terranno tenendo conto delle misure contro il coronavirus Covid-19. Per adesioni e informazioni sulle attività ricreative e culturali di Juvenilia: frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.
L’associazione ricreativa e culturale Juvenilia Club – per trent’anni presieduta da Paola Tabacchi con vice Fortunato Malaguti, e dal 2021 da Angelo Rambaldi con vice Francesca Mirri – si è infatti sempre impegnata, senza fini di lucro, a offrire a soci e amici un programma culturale di livello. C’è un bilancio di centinaia di feste, cene, incontri culturali, trasmissioni radio, premi e laboratori letterari, laboratori teatrali e creativi, spettacoli, concerti, gite, viaggi, visite a città d’arte e musei, corsi e tornei. Con il Covid ancora incombente diventa difficile programmare iniziative ma non si sa mai. Chi è interessato può infatti informarsi ai recapiti citati o consultare il gruppo Facebook Juvenilia Club aperto anche alle adesioni di chi non è socio. Gruppo che su iniziativa di Luciano Sartini sta diventando una galleria d’arte.

Giancarlo Fabbri

Se le Poste Italiane non funzionano non funziona lo Stato italiano


Appello urgente in vista del Natale

Qui e ovunque

Lo scorso 20 dicembre 2021 ho ricevuto via sms dalla mia compagnia telefonica la comunicazione che era stata emessa la bolletta per il pagamento dell’utenza. Bolletta che mi è poi arrivata il 13 gennaio 2022 ossia lo stesso giorno di scadenza del pagamento. A un parente, tanto per fare un altro esempio, il bollettino di pagamento dell’utenza telefonica è arrivato una settimana dopo la scadenza. E non capita solo per quelle telefoniche. Infatti da un po’ di tempo a questa parte, e non se ne spiega la ragione, le bollette per i pagamenti delle varie utenze arrivano o in prossimità oppure dopo la scadenza.

Venerdì 21 gennaio 2022 ho ricevuto dall’associazione Progetto Arca Onlus un appello con richiesta di contributo liberale a sostegno delle persone senza dimora che vivono e dormono per strada anche mesi più freddi con temperature che scendono anche sotto lo zero. Appello, che faceva riferimento a un Natale di solidarietà verso i più sfortunati, che era stato spedito da Milano nel novembre dell’anno scorso per poi restare fermo nei magazzini per almeno due mesi. E non credo che l’associazione Progetto Arca sia stata esentata dal pagamento.

Il punto è che Poste Italiane è un’azienda pagata dagli utenti, clienti, per svolgere un servizio che, non si capisce il perché, diventa sempre più carente. Tanto che molti si sono rivolti a servizi postali e corrieri privati per l’invio della corrispondenza aziendale e privata. Per fare un esempio la Nexive – azienda postale privata fondata come TNT Post Italia a Milano nel 1998 da TNT Post Group – con la liberalizzazione del mercato postale in Italia era poi diventata il primo operatore privato seconda solo a Poste Italiane. Nel 2011 con lo scorporo dalla casa madre, l’olandese TNT, l’azienda madre muta il nome in PostNL (Poste Nederland) e nel 2014 la TNT Post Italia diventa Nexive. Nel 2018 PostNL inizia una cessione di Nexive con l’80% acquisito da Mutares conclusasi poi nel gennaio 2021 con l’acquisizione totale di Nexive da parte di Poste Italiane con 34,4 milioni di euro. Acquisto che così elimina di fatto dal mercato il principale concorrente privato.

Da parte sua Poste Italiane, 159 anni di storia, è una società per azioni quotata alla Borsa di Milano, dal 2015, partecipata per il 29,3% dal Ministero del tesoro (Stato), e per il 35% dalla Cassa depositi e prestiti a sua volta controllata dal Ministero del tesoro. Quindi Poste Italiane è per il 64,3% di proprietà dello Stato. Solo il 35,7% delle azioni è sul mercato per gli inve­stitori istituzionali (27%) e retail (privati) 8,7%. Da qui un assioma che può anche non piacere, ma evidente nei fatti: se Poste Italiane non funzionano … non funziona lo Stato italiano.

Giancarlo Fabbri

Avviso prenotazioni: all’Arci “Polenta con noi” per vincere il cancro 


Alcune immagini dalle edizioni scorse

San Lazzaro (Bologna)

Per dare un concreto contributo alla prevenzione dei tumori e alla lotta contro il cancro è utile, almeno una volta l’anno, assaggiare la calda e saporita polenta cucinata dai volontari del circolo Arci di San Lazzaro per la sezione sanlazzarese della coop sociale onlus Istituto Ramazzini intitolata a ”Teresa Silvagni”. Sezione che ha aperto le prenotazioni per una “Polenta con noi” che si terrà alle 12,30 di domenica 20 febbraio nella “Sala ‘77” dell’Arci di via Bellaria. Pranzo con offerta a 22 euro per gli adulti, a 10 per i bimbi dai 5 ai 10 anni di età, fino ai quattro anni non pagano, e a 20 per l’asporto dalle 12.30. Il ricavato delle offerte, tolte le spese, sarà destinato alle attività del Ramazzini volte alla prevenzione del cancro, grazie ai poliambulatori di Bologna (via Libia) e Ozzano (via Emilia) e alla ricerca scientifica per la messa al bando delle sostanze cancerogene.

All’ingresso è obbligatoria il green pass. Il programma prevede alle 12,30 il benvenuto con antipasto, seguiti da polenta con ragù, costine, squacquerone, friggione, dessert, acqua e vino. Prenotazione obbligatoria, entro il 16 febbraio, ai numeri: 360-884207 (Giusi); 338-1154683 (Leda); 339-4948252 (Anna). Alla prenotazione è possibile chiedere l’alternativa con pasta al ragù invece della polenta per pranzare in lieta compagnia anche se non si gradisce la polenta.

La sezione soci di San Lazzaro presieduta da Paolo Nicoli da alcuni anni gestisce anche un negozio tutto speciale, “Le Ramazzine” di via Casanova 14, aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30, e il mercoledì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30, dove trovare a prezzi d’occasione abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati da acquistare per sé, per i propri familiari e per gli amici. Negozio ad alta solidarietà sociale gestito dalle stesse volontarie che il sabato mattina, quando non piove, aprono il loro banchetto in piazza Bracci in occasione del mercato settimanale.

Giancarlo Fabbri

A Pianoro Factory il film “L’onda” per la Giornata della Memoria


Nelle immagini la locandina dell’evento e quella del film che sarà proiettato

Pianoro (Bologna)

Il prossimo 27 gennaio 2022, a Pianoro, in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria  nel centro giovanile Pianoro Factory, in via dello Sport 2/3 (tra la piscina e lo stadio) sarà proiettato il film “L’onda” del regista tedesco Denis Gansel. La storia è quella di un insegnante che propone un esperimento ai suoi allievi per far capire loro cos’è l’autocrazia: quello di simulare in classe un regime dittatoriale. Ma però l’esperimento gli sfugge di mano e in poco tempo, in quel microcosmo, nascono leader, divise, segni condivisi, disciplina, violenza e dissidenti. Inizio alle 20.30 con ingresso libero presentando il green pass rafforzato.

Aprirà la serata un saluto del sindaco di Pianoro, Franca Filippini, del segretario dell’Anpi locale Atos Benaglia e della referente del Tavolo della Pace di Pianoro Paola Ridolfi, seguiti dalla presentazione del film dei volontari del servizio civile. Al termine della proiezione un intervento del Gruppo Scout pianorese un eventuale dibattito. La serata è organizzata dagli amici e simpatizzanti del Tavolo per la Pace di Pianoro con il patrocinio dell’Unione comunale Valli Savena Idice, del Comune di Pianoro, e di Pianoro Factory, Tavolo per la Pace, ANPI e Scout Agesci per ricordare la Giornata della Memoria.

«Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo pieno di ingiustizie e sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza … e la può usare». Parole di Liliana Segre, 91 anni, senatrice a vita che ha vissuto la tragedia dell’Olocausto sulla sua pelle, come il numero che gli fu tatuato sul braccio, testimone diretta della Shoah italiana. Donna che dal 15 aprile 2021 è attivo presidente della Commissione straordinaria parlamentare per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Per informazioni sull’iniziativa: 051.775465; info@pianorofactory.com.

Giancarlo Fabbri

Juvenilia Club in festa, con Angelo Rambaldi, al Savoia Hotel

 

 

Bologna

Nell’ambito del programma 2021-2022 dell’associazione culturale Juvenilia Club alle 20 di sabato 15 gennaio, nel Savoia Hotel Regency di Bologna, si terrà una serata conviviale seguita da una conferenza del presidente del club Angelo Rambaldi sul tema: Le regine in fuga. L’evento si terrà tenendo conto di tutte le misure contro la diffusione del coronavirus Covid-19. Per adesioni e informazioni sulle attività ricreative e culturali di Juvenilia: frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.

Rambaldi Angelo conferenziere, giornalista, appassionato divulgatore storico è stato responsabile dell’ufficio per la tutela e la conservazione dei beni artistici e storici della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna collaborando anche con la newsletter dell’Istituto. Autore di vari volumi su luoghi e storia di Bologna, con particolare attenzione al ‘700 ha dedicato importanti pubblicazioni al complesso monumentale di San Michele in Bosco, già convento olivetano, sede dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di cui fu per anni addetto stampa. Pur pensionato tuttora prosegue, con una collaborazione volontaria, le sue ricerche sul grandioso monumento che dai colli domina Bologna. Redattore della rivista dell’Acli bolognese “L’Apricittà” e animatore dell’associazione Bologna al Centro, organizza dibattiti incentivando il confronto sulla vita politica, sociale e culturale del territorio bolognese.

Il programma, sempre alle 20 al Savoia salvo imprevisti, prevede per il 29 gennaio una cena elegante con artisti proposti dalla pittrice Maria Luigia Ingallati seguita da una discussione sulle correnti pittoriche. Il 5 febbraio la Festa di Carnevale con il duo musicale Adriana e Mauro con omaggi alle maschere più originali, simpatiche e curiose. Il 12 febbraio incontro conviviale con intrattenimento musicale rivolto alle indimenticabili melodie che furono la colonna sonora dagli anni ’20 ai ’50 del secolo scorso. Al piano il maestro Davide Falconi per la voce di Valentina Mattarazzi cantante della storica cantina della Jazz Band.

In marzo il 4 si terrà una conferenza di Imelde Corelli Grappadelli su: “Maria Josè, Elena e Margherita di Savoia paladine dello stile italiano e i loro gioielli”. Poi il 19 la Festa di Primavera con il duo Adriana e Mauro. Il 26 torna le “Scintille nell’animo” con mostra di pittura sul tema “Inno alla primavera”. In maggio il 14 poesia e prosa a cura del gruppo scrittura creativa con lettori Barbara Bertoni e Roberto Breschi con accompagnamento al piano del maestro Davide Falconi. Il 21 maggio i saluti prima delle vacanze con la festa di chiusura dell’anno sociale con cena elegante e le musiche del duo Adriana e Mauro.

Giancarlo Fabbri

Il tricolore verde, bianco e rosso, la nostra bandiera 

Qui e ovunque

Lo scorso 7 gennaio 2022 a Parma si è svolta la tradizionale festa di compleanno del tricolore italiano che ha compiuto 225 anni. E quando si parla della nostra bandiera il mio pensiero va alla struggente poesia di Estenio Mingozzi “La Bandiera”. La storia, vera, di ufficiali italiani prigionieri in un lager tedesco che nell’attesa della liberazione cercano in ogni dove pezzi di tessuto … quasi bianchi, quasi rossi e quasi verdi per comporre una bandiera da sventolare all’apertura dei cancelli.

Precisando, senza fanatismi, di non essere nazionalista, o sovranista com’è di moda ora, il nostro tricolore rappresenta la Nazione, per non usare il termine Patria usato molto spesso a sproposito per rimarcare connotazioni politiche. Rappresenta l’Italia e, quindi, tutti noi, senza distinzioni. Se non si rispetta la bandiera si manca di rispetto a tutti e, perciò, anche a sé stessi. Dispiace quindi vedere bandiere sporche o sbrindellate sulle facciate di edifici pubblici, scuole e monumenti. Ma c’è anche un altro tipo di mancanza di rispetto, in enti pubblici, come l’errata collocazione riguardo ad altre bandiere.

Accanto a un monumento si possono vedere tre bandiere su altrettanti pennoni. Nell’ordine, da sinistra a destra come per la lettura di uno scritto, la prima è quella europea, l’ultima quella italiana, l’inverso della corretta esposizione su due aste. Solo che in quella centrale, da lasciare nuda con due bandiere, è posta quella della pace (almeno dal 2019 stando alle foto del mio archivio). Mentre secondo il protocollo ufficiale con tre vessilli il posto centrale spetta al tricolore; quindi così com’é disposta è una mancanza di rispetto alla bandiera italiana.

In quella collocazione è stata data preminenza alla bandiera della pace. Nulla vieta l’esposizione in luoghi pubblici della bandiera della pace – speranza vana visti i conflitti in corso nel mondo – ma secondo le regole quella della pace, nelle varie forme, rappresenta movimenti pacifisti e non delle istituzioni. Infatti un ente pubblico può esporre il vessillo rappresentativo dei movimenti pacifisti dove vuole, ma non al fianco della bandiera nazionale o europea perché le bandiere di partiti o movimenti non hanno il rango che compete alle bandiere ufficiali e non si possono accostare senza ledere la dignità del tricolore nazionale tutelato dalle norme. Lo stabiliscono l’articolo 12 della Costituzione, la legge 22/98, il Dpr 121/2000, l’articolo 292 del Codice penale e il protocollo di Stato. Sarebbe quindi bene che chi di dovere controllasse le norme del protocollo ufficiale; e che verificasse (ogni tanto) lo stato delle sue bandiere; vederle strappate o lerce non è nemmeno decoroso.

Giancarlo Fabbri

In distribuzione il numero 122 di “Un’Idea di Appennino” tabloid

Città metropolitana bolognese

Il numero 122, gennaio 2022, del periodico “Un’Idea di Appennino” è in distribuzione, gratuitamente, in bar, ristoranti, edicole e negozi di un ampio territorio della Città metropolitana bolognese a sud della via Emilia. Il mensile in formato tabloid, diretto da Bruno Di Bernardo, è anche scaricabile, sempre gratis, dal sito web hemingwayeditore.wordpress.com.

In questo numero del vostro cronista potete leggere, su Pianoro, del trasferimento della cinese Romaco, multinazionale del packaging, nel nuovo grande stabilimento di Pian di Macina; e del sostegno dato da Damiano David dei Maneskin al gattile di Pianoro Vecchia distrutto da un incendio. E sulle pagine di San Lazzaro del conferimento del “Lazzarino d’oro” a Gabriele Nenzioni già direttore del Museo della Preistoria “Luigi Donini” di cui è stato nominato presidente onorario. Poi della nomina di Roberto Manara a comandante della polizia locale in avvicendamento a Nicoletta Puglioli andata in pensione; e infine della vittoria, per la terza volta del Master d’Italia “Carlo Alberto Dalla Chiesa” da parte del giovane carabiniere Giacomo Casadei.

A cura del direttore Bruno Di Bernardo, e dei colleghi Filippo Batisti, Sarah Buono e Roberta Cristofori inchieste e cronache da: Alto Reno Terme, Camugnano, Casalecchio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato, Zola Predosa, oltre che da Bologna e dalla Regione. Per la redazione: 0534.667927; per inserzioni pubblicitarie: 339-4233609.

Da qualche settimana è invece nelle edicole di Emilia-Romagna, Friuli, Trentino-Alto Adige e Veneto il numero 120 della versione magazine, illustratissima e su carta patinata, del periodico “Un’Idea di Appennino” sempre diretto da Bruno Di Bernardo ed edito dalla Hemingway Editore. Rivista che del vostro cronista, ha un articolo dedicato alle Grotte di Labante, nel comune di Castel d’Aiano, e uno dedicato ai rinomati vini del Podere Riosto di Pianoro. Altri interessanti articoli sono di Filippo Batisti, Sarah Buono, Valentina Capelli, Roberta Cristofori, Ciro Gardi, Silvia Rossi e Luigi Spezia. La rivista è nata a sostegno del turismo lento con descrizioni dei vari sentieri, cammini e vie escursionistiche alla ricerca di luoghi e borghi fuori dal fascino antico. Con anche i recapiti delle strutture ricettive dislocate sui lunghi sentieri da percorrere in più tappe. Non per nulla questo numero contiene anche la foto e il racconto vincitori del contest “Il Borgo Ideale” promosso dalla Hemingway Editore con la collaborazione della Banca di credito cooperativo Bcc Felsina.

Giancarlo Fabbri

Nuovi cantieri per mettere l’Idice in sicurezza

Ozzano – San Lazzaro (Bologna)

Per la difesa del letto e del corso dell’Idice la Regione ha stanziato 405mila euro per aprire cinque nuovi cantieri tra Mercatale e Idice interessando i territori di Ozzano e di San Lazzaro.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla l’assessore regionale alla difesa del suolo e alla protezione civile, Irene Priolo, riferendo che «le cure del territorio continuano. Soprattutto riguardo un corso d’acqua importante nel bolognese sul quale gli eventi meteo degli ultimi anni hanno leso briglie e argini. Per questo la Regione ha stanziato risorse consistenti per interventi attesi dalla popolazione e volti consolidare opere idrauliche indispensabili per questo territorio».

Nel complesso tra le opere in programma ci sono la ricostruzione di tre vecchie briglie degradate, nuove difese spondali, la rettifica di tratti dell’alveo, l’eliminazione di alberi dal suo letto e di manufatti abusivi nelle aree golenali. Le opere sono progettate e curate dall’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

Partendo da monte nel territorio di Ozzano in località Ca’ del Rio, al confine col Comune di Monterenzio si interverrà sulla sponda destra per una lunghezza di oltre 30 metro con massi ciclopici e calcestruzzo. A Mercatale si ricostruirà una briglia con demolizione e rifacimento della vasca in cemento armato e protezioni spondali in massi rocciosi.

Più a valle, a San Lazzaro, sarà riparata l’alta briglia di cinque metri e ricostruito di nuovo lo scivolo in massi ciclopici, realizzato nel 2001, con massi di tre tonnellate ciascuno con vuoti colmati da calcestruzzo. L’opera manterrà una pendenza adeguata alla risalita della fauna ittica. Poi a monte e a valle della briglia, sovrastata da una bella passerella ciclopedonale, saranno realizzate difese spondali per un totale di oltre ottanta metri. Ancora più a valle, a Idice, nei pressi di via del Fiume sarà riparata la briglia ricostruendo anche il fondale con grosse rocce rettificando il corso del torrente. E sempre a Idice lungo il corso d’acqua, saranno demolite baracche abusive che presentano pericolose coperture di cemento amianto in prossimità del centro abitato.

Giancarlo Fabbri

Aperto al traffico anche il quarto braccio della rotonda Venturi 

Ozzano (Bologna)

Il 18 dicembre con l’inaugurazione della rotatoria tra le vie Nardi e Tolara di Sopra, intitolata all’ingegner Renato Taino (cofondatore dell’Ima con Andrea Romagnoli), è stata aperta al traffico anche la nuova via – dedicata tre mesi fa al cantante Freddie Mercury – che così collega le vie citate alla rotatoria Carlo Venturi, sulla via Emilia, e alla via Tolara. Nuova rotatoria e strada, l’atteso quarto braccio della rotonda Venturi, che ricuciono la parte pedecollinare e collinare di Ozzano a quella di pianura a nord della strada consolare.

Infatti nel 2004 con la costruzione della rotonda sulla via Emilia e la deviazione della via Tolara di Sotto fu troncato il collegamento tra le due vie Tolara fino allora regolato da un semaforo. Ed è dal 2004, da 17 anni, che si attendeva questo quarto braccio realizzato, come onere di urbanizzazione con un costo di un milione 300mila euro, a carico della De’ Toschi Spa (gruppo Banca di Bologna) oltre alla cessione al Comune di terreno agricolo. L’impresa costruttrice ha infatti in via di realizzazione, a monte della via Emilia, due progetti. Uno per nuovi insediamenti urbani con 83 alloggi in cinque palazzi di edilizia libera, mentre l’altro è urbano consolidato per edilizia residenziale sociale (Ers) con due edifici da 24 alloggi con interrato per autorimesse e cantine. Previsti in tutto il comparto edifici per un massimo di quattro piani e parcheggi con colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

Il quarto braccio era atteso perché unendo la rotatoria a via Tolara di Sopra risolve il collegamento della via Emilia con la Facoltà di Medicina Veterinaria, e con la collina ozzanese, messo in crisi dalla parziale chiusura nel 2004 di via Tolara di Sopra. Ma non solo per questo. Infatti verrà realizzato, a carico di altri, un nuovo raccordo stradale tra via Mercury e lo stabilimento Ima in località Maggio. Ciò consentirà a chi entra ed esce dallo stabilimento, che ha centinaia di dipendenti, di evitare la via Emilia e i semafori a Maggio che nelle ore di punta provocano lunghe file di veicoli sulla storica consolare.

Giancarlo Fabbri

Ponte di San Ruffillo, allarmi inascoltati 


Un collage sullo stato del ponte, preoccupante è un eufemismo

Bologna

Non ci voleva il morto per capire che il ponte sul Savena, in via Toscana a San Ruffillo, intitolato a Chiara Lubich, non è sicuro. Infatti solo dopo il mortale incidente del 17 dicembre scorso che ha portato alla morte Edera Russo è stata attivata una raccolta di firme per la messa in sicurezza del ponte. Se poi è possibile visto che il parapetto, debole per conto suo, sfondato da un’auto in fase di sorpasso per poi finire sul grato del Savena. La debolezza delle barriere, integrate da griglie decine di anni fa (un tempo c’erano solo le sbarre), è sotto gli occhi di tutti con parapetti degradati, protezioni metalliche e armature rugginose, muretti staccati dalla base con mattoni scoppiati. E chissà com’è sotto. Tanto che il 9 marzo 2018 nelle lettere al direttore del Carlino, un Tiziano Dalla Riva, ne segnalava lo stato di degrado per evitare «a chi lo attraversa di trovarsi col sedere nell’acqua fredda».

Quello della sicurezza del ponte, anche strutturale, è una questione che chi scrive ha sollevato più volte con articoli a suo tempo pubblicati anche sul Carlino e sul quotidiano L’Informazione. Qui sotto un estratto di un mio articolo pubblicato nel luglio 1991, trent’anni fa, sul numero 51 del periodico pianorese Il Punto.

Dalla sommità dell’Appennino, scendendo verso Bologna per la statale della Futa, l’unico ponte che scavalca il Savena è quello di San Ruffillo e l’unico che permette di raggiungere la città. Su quell’ultimo ponte transita “tutto” il traffico fra la Valle del Savena e Bologna. Al tempo delle biciclette, dei birocci, delle carrozze e di rare auto era sufficiente e nella valle l’attività prevalente era l’agricoltura. Dal boom economico a oggi la situazione del traffico si aggrava con colonne di veicoli nelle ore di punta. Giganteschi autocarri colmi di ghiaia, pesanti alcune tonnellate, transitano su quest’unico ponte che non era stato progettato per sostenerne né il peso, né la massa d’urto che provoca oscillazioni e forti vibrazioni.

A detta di alcuni tecnici il ponte non sarà in grado di sopportare a lungo un carico del genere. Ipotizziamo che si creino lesioni tali che rendano necessari lavori di consolidamento, come verrà raggiunta la valle del Savena, o viceversa la città? Dove passeranno gli autobus, le corriere e i grandi autocarri? Le auto potranno forse arrampicarsi su Monte Calvo, Monte Donato, Paderno; non certo i mezzi pesanti! Già un sacco di soldi dei contribuenti sono stati spesi per progetti rimasti sulla carta, prospezioni, studi geologici e di impatto ambientale. Sono state fatte inutili discussioni per anni ed anni. E’ necessario che le forze politiche e sindacali, gli industriali, gli artigiani, i commercianti e i lavoratori promuovano azioni per risolvere questo problema.

E fu infatti nei primi anni ’90 del secolo scorso che si giunse alla costituzione del Comitato Fondovalle Savena guidato dal comunista Alberto Monti e dal democristiano Paolo Bagnoli. Avversari politici ma uniti nel sostenere la necessità della variante alla Ss 65 della Futa per eliminare il Nodo di Rastignano e il passaggio sul vecchio ponte.

Giancarlo Fabbri