Auser? Il nome non mi è nuovo … ma cos’è? 

Pianoro (Bologna)

Da volontario, con dispiacere, capita di sentirmi chiedere cos’è l’Auser. E dire che l’Auser, “Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà”, è nata nel 1989, su iniziativa del sindacato pensionati Spi-Cgil, per realizzare il diritto degli anziani a essere protagonisti attivi e partecipi nella vita sociale e culturale delle comunità. E oggi in Italia ha 295.288 soci, 46.844 volontari, 1.558 sedi, quasi otto milioni di ore all’anno di volontariato. Allo scopo di promuovere la formazione e la crescita culturale delle persone, a Bologna collabora con l’Università per la terza età “Primo Levi” condividendone metodo e finalità e agisce attraverso iter formativi.

Le attività dell’Auser, tramite i propri volontari è quello di combattere la solitudine, l’abbandono, l’esclusione in genere delle persone, tramite la valorizzazione delle esperienze, conoscenze e capacità degli stessi anziani che, in una logica di solidarietà attiva e interattiva, le mettono a disposizione di chi ha bisogno. Un concetto di cittadinanza attiva che ha portato al riconoscimento dell’Auser “Ente nazionale con fini assistenziali” dallo Stato con il decreto ministeriale 559/C del 28 luglio 1995. L’intento dell’associazione è appunto quello di diffondere la cultura e la pratica della solidarietà affinché ogni età abbia un valore e ogni persona una sua aspirazione in modo che ognuno possa diventare una risorsa per sé e per gli altri. Infatti il regalo più grande che si possa fare ad altri è quello del proprio tempo, in po’ della propria vita che non ritornerà mai indietro.

I filoni principali di attività dell’Auser sono: Filo d’Argento (numero verde 800-99.59.88 per la tutela dei diritti dei cittadini, sportello di ascolto e socializzazione); assistenza domiciliare (in collaborazione con le Ausl o gli enti locali per i servizi sociali); accompagnamento (ad anziani, per visite o terapie, o disabili a scuola o al lavoro); interventi in case protette (per organizzare feste e animazioni per lo svago degli ospiti); tutela dei bambini (attraversamento stradale, accompagnamento con pedibus o scuolabus, accoglienza e vigilanza prescuola e doposcuola); interventi per l’ambiente (salvaguardia, cura e manutenzione del verde pubblico); custodia del patrimonio artistico e culturale (accoglienza e sorveglianza di musei, mostre, biblioteche, edifici storici); progetto Ausilio (in collaborazione con la Coop per la consegna a domicilio della spesa e di libri); e quanto altro può servire a sostegno della comunità locale in collaborazione con l’ente pubblico.

Iscriversi e fare volontariato con l’Auser significa vivere e far vivere nuove relazioni sociali, diritti e solidarietà, L’Auser infatti si impegna costantemente per creare comunità aperte, coese e solidali attraverso la relazione con singoli cittadini, o associati, e con il terzo settore.

Un giorno anche noi potremmo avere bisogno di una mano amica. L’Auser opera affinché ognuno possa dare e trovare aiuto, incontrare gli altri, mettere a disposizione le proprie esperienze e competenze, e contribuire alla crescita della comunità locale. Per questo c’è sempre bisogno di nuovi volontari per dare il cambio a chi ha dovuto lasciare l’attività, e anche perché ogni volontario porta nuove idee e rinnovato entusiasmo. Per i più giovani è l’occasione di mettersi in campo arricchendo la loro formazione, per i pensionati l’opportunità di occupare al meglio il loro tempo libero sentendosi così valorizzati per le competenze e le esperienze accumulate nella loro vita lavorativa. Le adesioni sono quindi sempre gradite.

Per info:www.auser.itwww.auserbolognainfo@auserbologna.it; la sede regionale e provinciale è in via Natalino Corazza, 7/6 – 40128 Bologna; telefono 051.6352911; quella comunale in via Grillini, 12 – 40065 Pianoro. Il coordinatore locale è Raoul Fantini, 340-5800287.

Giancarlo Fabbri

Al museo “Lazzarini” i racconti di Natale in pietra e legno 

Pianoro (Bologna)

Alle 16.30 di sabato 27 novembre, nella sala eventi del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, in via del Gualando 2 a Pianoro, sarà inaugurata la mostra “I racconti di Natale”. Vi è infatti esposta una serie di storie natalizie, e presepi, realizzate tramite sculture in pietra serena da Dante Albinelli, nei sassi dipinti da Valeria Contri, nei legni intagliati da Romano Borri o nei famosi botroidi modellati dalla natura stessa e scoperti nel Zena dal mitico Luigi Fantini. La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 15 alle 18 fino al 19 dicembre. L’accesso al museo è gratuito ma è indispensabile il possesso del green pass. Per altre informazioni rivolgersi ai numeri 051.6529105 (municipio); 051.776927 (museo); http://www.museodiartiemestieri.itwww.facebook.com/museodiartiemestieri.

Figlio di agricoltori Dante Albinelli trascorre l’infanzia, tra pascoli e boschi, a sorvegliare pecore e vacche. Poi le vicende della vita lo allontanano da casa per diventare manovale poi muratore. Sarà il suo mestiere anche quando tornerà a vivere nell’Appennino e scoprire, nelle lunghe sere d’inverno, nello scalpello un compagno e un amico. La pietra serena, di cui è ricco il nostro Appennino, diventa così la pagina dove raccontare la vita del mondo agreste.

Valeria Contro, oltre a dipingere sassi, ha partecipato all’invito alla scrittura con i suoi ricordi nei borghi di Vedegheto e Tolè. Racconti che si possono leggere nel volumetto “Raccontiamoci frammenti di vite piccole” esposto nell’atrio del museo. Di Porretta, invece, lo scultore in legno Romano Borri che espone i suoi presepi intagliati in legno di castagno e quercia o in parti di radici che si fanno rifugio per la Sacra Famiglia. Infine i botroidi, curiose rocce antropomorfe, qui dipinti dai bambini a formare il presepe, che provengono dal Museo dei Botroidi di Tazzola in Val di Zena alle pendici del Monte delle Formiche a due passi da Ca’ di Pippo. Fu Luigi Fantini agli inizi del ‘900 a raccogliere lungo lo Zena queste rocce e conservarle per poi studiarle. Una passione per la geologia che lo portò a essere nominato da chi lo vedeva alla ricerca … al màt di sàs … Non a caso la mostra è stata realizzata con l’associazione Parco Museale della Val di Zena e patrocinata dall’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna.

Si coglie l’occasione per anticipare che alle 17 di sabato 18 dicembre, per la tradizionale Festa degli auguri, ci sarà un concerto col maestro Antonio Riza al pianoforte e la voce di Nicoletta Giorgi poi il brindisi.

Giancarlo Fabbri

Juvenilia Club, oltre trent’anni di cultura, feste e gite in allegria


In un collage tanti anni insieme con Juvenilia Club grazie a Paola Tabacchi (foto al centro)

Bologna

Dopo oltre un anno e mezzo, tra misure anti Covid-19 e ferie estive, il mese scorso il Savoia Hotel Regency, in via del Pilastro a Bologna, è tornato ad accogliere ospiti, amici e soci dell’associazione culturale Juvenilia Club per la tradizionale “Festa di apertura”. Una festa speciale, piacevole e divertente, perché quello che iniziava era il 32° anno sociale (2021-2022) del club. Infatti per la prima volta nella sua ultra trentennale storia l’associazione non vede alla presidenza la sua fondatrice, Paola Tabacchi, che ha passato tale carica e impegno ad Angelo Rambaldi grande appassionato di storia bolognese, e non solo. Avvicendamento al vertice anche alla vicepresidenza con Francesca Mirri subentrata a Fortunato Malaguti pure lui dimissionario. L’altra novità che per stare all’altezza dei tempi è stato anche aperto il gruppo Facebook “Juvenilia Club” dove chi è interessato può trovare notizie sulle prossime attività del sodalizio culturale senza scopi di lucro.

Juvenilia Club da oltre trent’anni è infatti impegnata a offrire a soci e amici un programma culturale, sociale e solidale di livello. A guardare negli anni indietro c’è un prestigioso bilancio di oltre 400 trasmissioni radiofoniche, di più di 350 incontri culturali, 200 feste, oltre 150 gite turistiche a città d’arte e borghi caratteristici, e altrettante conferenze, senza contare le attività del disciolto coro “July”, i premi letterari, poi laboratori teatrali e recite, i cineforum, i laboratori creativi, concerti, viaggi, soggiorni termali, visite a musei e corsi vari: inglese, dizione, meditazione, autostima, memorizzazione, grafologia, e tanti altri. Anche in questo anno sociale già rivolto al 2022 sono in programma tante iniziative che si terranno in gran parte nel Savoia Hotel Regency che è diventato un po’ la casa di Juvenilia Club. Per adesioni e informazioni sulle attività festaiole, ludiche, culturali e didattiche di Juvenilia Club rivolgersi a questi recapiti: frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.

Giancarlo Fabbri

Col Museo film, libri, e una gita alla “Vite del Fantini”


Le locandine dei due eventi in programma al Museo di Arti e Mestieri di Pianoro

Pianoro (Bologna)

Domenica 14 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne il Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro, in via del Gualando 2, propone alle 15.30 la visione gratuita del film di Jordan River “Artemisia Gentileschi pittrice guerriera”. Il filmato è una sorta di viaggio onirico tra i lavori di Artemisia Gentileschi, simbolo del femminismo mondiale per il suo carattere e la sua strenua difesa della propria dignità professionale.

Artemisia fu una delle prime e grandi pittrici della storia dell’arte e il film ripercorre, attraverso i suoi capolavori conservati nei più grandi musei del mondo, la vita di questa pittrice del ‘600 in un’epoca in cui solo agli uomini era permesso dipingere. Il padre pittore ne riconosce però il talento e Artemisia comincia il suo apprendistato nella bottega del padre e fu la prima donna a essere ammessa in un’Accademia che la donna frequentò a Firenze. Fu un’artista femminista che affrontò un processo per stupro, tanto che la sua ribellione alla consuetudine ne hanno fatto un simbolo contro le discriminazioni di genere.

Sabato 20 novembre alle 17, intervistato da Gianluigi Pagani direttore de L’Idea Fabio Franci presenta il suo ultimo libro “Linea 37”. Un libro dove la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, e gli anni successivi vengono raccontati dando vita, parole e sentimenti a oggetti inanimati come l’orologio della stazione, un taxi distrutto dallo scoppio, un quadro ancora appeso in sala d’aspetto e, da qui il titolo, l’autobus 37 che fece la spola fra la stazione e gli obitori. Completano il libro la testimonianza di Agide Melloni, l’autista di quell’autobus, e di Paolo Sacrati sopravvissuto alla tragedia. Fabio Franci, ingegnere elettronico, ama dirsi “bolognese convinto”, “musicante per passione”, “fotografo per diletto” e “scribacchino per caso”. Ha al suo attivo altre tre pubblicazioni, tra cui “L’angelo in bicicletta” il racconto del sacrificio del beato don Giovanni Fornasini.

Nel frattempo continua fino a domenica 21 novembre la mostra “Dalla memoria, l’immagine” con gli acquerelli di Silvia Bruni e i dipinti a olio di Vittorio Bruni. La mostra è visitabile al sabato e la domenica dalle 15 alle 18 come da orario invernale per le visite alle esposizioni nella sala eventi, al primo piano, e lo stesso museo di arti e mestieri allestito al piano terra. Ovviamente per visitare il museo, le mostre e gli spazi aperti di pertinenza è obbligatorio indossare la mascherina e l’esibire il green pass.

In occasione della Festa degli alberi il museo propone un’iniziativa a numero chiuso, 30 persone, per la quale è quindi necessario prenotarsi scrivendo a info@museodiartiemestieri.it. Si tratta di una passeggiata fino all’ultracentenaria “Vite del Fantini” guidati dagli attivisti della Lipu di Pianoro Umberto Fusini e Stefano Galli. Fu infatti Galli, oltre vent’anni fa, a riscoprire la vite ormai sepolta sotto un intrico di rovi. Per altre informazioni: http://www.facebook.com/museodiartiemestieri.

Giancarlo Fabbri

Il 4 dicembre Juvenilia Club in festa ricorda Dino Sarti


Il mitico Dino Sarti e la locandina dello spettacolo a suo ricordo

Bologna

Il prossimo 4 dicembre alle 20, nel prestigioso Savoia Hotel Regency di Bologna in via del Pilastro 2, ci sarà la tradizionale “Festa di fine anno” dell’associazione culturale Juvenilia Club. Serata conviviale con lo spettacolo “Spometi, il mio amico Dino Sarti” dedicato al grande chansonnier bolognese che nei Ferragosto degli anni Settanta del secolo scorso radunava oceaniche folle in Piazza Maggiore. Lo spettacolo – con aneddoti, canzoni e poesie dell’indimenticabile cantautore petroniano – è prodotto dalla Compagnia Amici di Dino Sarti, per la regia di Romano Trerè, con gli attori Andrea Albertazzi e Pierluigi Foschi, il chitarrista e cantante Giancarlo Gregori, l’attrice Cristina Matta, il poeta e scrittore Sante Serra e lo stesso Trerè attore. Per info sulla compagnia: 051.475924; scfoscherara@gmail.com. Per adesioni e informazioni sulle attività di Juvenilia Club e sulla serata festosa del 4 dicembre rivolgersi a frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.

Dopo molti mesi di chiusura, per rispettare le doverose misure anti Covid-19 e ferie, lo scorso 2 ottobre il Savoia Hotel Regency di Bologna, in via del Pilastro, è tornato infatti ad accogliere ospiti, amici e soci di Juvenilia Club per la “Festa di apertura”. Una festa speciale e divertente, nel ricordo di Renato Carosone – con il pianista Davide Falconi e il cantante Luca Balboni – dando inizio al 32° anno sociale del club fondato da Paola Tabacchi Malaguti. Un anno sociale che per la prima volta nella storia dell’associazione non vede alla presidenza Paola Tabacchi che ha passato tale impegno ad Angelo Rambaldi grande appassionato di storia bolognese, e non solo. Avvicendamento al vertice anche alla vicepresidenza con Francesca Mirri subentrata a Fortunato Malaguti pure lui dimissionario.

Dopo gli appuntamenti del 23 ottobre e del 6 novembre sempre al Savoia – il primo con il medico Nazzarena Malavolta sull’invecchiare in salute, il secondo con la scrittrice con la scrittrice e poetessa Cinzia Demi sull’Inferno dantesco – nel 2021 che si avvia al termine ci sarà infatti quello del 4 dicembre. Dopo alcuni anni di frequentazione l’Hotel Savoia è diventato un po’ la casa di Juvenilia Club che da oltre trent’anni è impegnata, senza fini di lucro, a offrire a soci e amici un programma culturale, sociale e umanitario di alto livello. Infatti a guardare negli anni indietro c’è un ricco bilancio di centinaia di feste, cene, incontri culturali, trasmissioni radiofoniche, premi letterari, laboratori teatrali e creativi, spettacoli, concerti, gite turistiche, viaggi, visite a città d’arte e musei, per finire con laboratori, corsi e tornei di vario tipo; molte le iniziative gratuite per i soci. Chi è interessato alle attività di Juvenilia Club può rivolgersi ai recapiti citati per ricevere il programma dell’anno sociale 2021-2022 che conferma il gran numero di occasioni conviviali, festaiole, ludiche e culturali proposte.

Giancarlo Fabbri

All’Arci “Sagra della lasagna” a sostegno del Ramazzini 


Nel collage di immagini Bernardino Ramazzini, Cesare Maltoni e la Sala 77 dell’Arci di San Lazzaro

San Lazzaro (Bologna)

«Prevenire è meglio che curare» ne era convinto il medico carpigiano Bernardino Ramazzini (1633-1714) e anche il suo discepolo medico oncologo e scienziato faentino Cesare Maltoni (1930-2001) impegnato nella lotta contro il cancro. Sanlazzarese di residenza Maltoni oltre al suo impegno in campo ospedaliero e di ricerca scientifica fu infatti il fondatore dell’Istituto nazionale per lo studio dei tumori e delle malattie ambientali “Bernardino Ramazzini” oggi coop sociale onlus. Istituto che, grazie a Cesare Maltoni, nel castello di Bentivoglio ha fondato un laboratorio di ricerca di importanza internazionale e i poliambulatori per la prevenzione con sede in via Libia 13 a Bologna e in via Emilia 79 a Ozzano. Attività di grande rilievo che, soprattutto nel campo della ricerca, sono sostenute finanziariamente grazie alle varie iniziative delle sezioni dei soci come la “Sagra della Lasagna”.

Già ora potete telefonare a Giusi (360-884207), Anna (339-8948252) o Leda (338-1154683), per prenotare posti a tavola per la “Sagra della Lasagna” che si terrà alle 12 di domenica 14 novembre nella “Sala 77” dell’Arci, in via Bellaria 7 a San Lazzaro. Mini sagra organizzata dalla sezione “Teresa Silvagni” della coop onlus “Istituto Ramazzini” con il circolo Arci. Prenotazioni obbligatorie entro il 10 novembre.

Il pranzo di beneficenza, con offerta minima di 25 euro per gli adulti, di 18 per i bambini dai cinque ai dieci anni e di 22 euro per l’asporto, propone dopo un aperitivo con prosecco e buffet un menù composto da lasagne al ragù, spiedone di carne col contorno di patatine fritte e verdure grigliate, dolce tiramisù, acqua e vino.

Si tratta di una mini sagra con un solo appuntamento preparata dai provetti chef volontari dell’Arci, che sono una garanzia da decenni. Come sempre in queste occasioni il ricavato, al netto delle spese, sarà destinato alle attività di studio, ricerca e prevenzione dei tumori e delle malattie ambientali e professionali dell’Istituto Ramazzini. Non va dimenticato che per rispettare i decreti governativi per partecipare sarà necessaria l’esibizione di un green pass valido.

Per tutti, anche per i non soci dell’onlus Istituto Ramazzini la sezione sanlazzarese, presieduta da Paolo Nicoli, ha organizzato anche alcune gite con materiale informativo che sarà distribuito in occasione del pranzo conviviale. Per ogni informazione rivolgersi ai numeri citati o al negozio “Le Ramazzine” gestito dalle volontarie sanlazzaresi in via Casanova 14, dove è possibile trovare a prezzi d’occasione capi di abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati; e anche i regali di Natale per sé, per i propri familiari e per gli amici.

Giancarlo Fabbri

Sabato al Savoia l’Inferno dantesco visto da Cinzia Demi 

Bologna

Alle 20 di sabato 6 novembre al Savoia Hotel Regency, in via del Pilastro 2 a Bologna, l’associazione culturale Juvenilia Club propone un incontro conviviale per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Lo farà con un esclusivo viaggio nell’Inferno dantesco che la poetessa e scrittrice Cinzia Demi ha descritto nel suo libro “Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri” pubblicato nel 2007 da Pendragon con illustrazioni di Maurizio Caruso. Per info o adesioni rivolgersi a: frmirri@gmail.compaola.tabacchi@libero.it; 051.464293.

Con questa serata conviviale e culturale riparte dopo un anno di tribolazione, e trent’anni di presidenza della fondatrice Paola Tabacchi Malaguti, con la presidenza di Angelo Rambaldi e Federica Mirri vice, l’attività di Juvenilia Club. Associazione che dal 1990 propone feste eleganti, iniziative culturali, musicali e artistiche, gite turistiche e viaggi. Un sodalizio attivo che promuove aggregazione e divulgazione culturale, laboratori artistici, letterari, teatrali, musicali, cineforum, giochi e corsi gratuiti per gli associati, conferenze e concerti.

Venendo all’argomento della serata Cinzia Demi è una attiva operatrice culturale come poetessa, scrittrice e saggista che, nata a Piombino (Livorno), lavora e vive a Bologna dove ha conseguito la laurea magistrale in Italianistica. Dirige le collane di poesia per le case editrici Pendragon (Bologna) e Il Foglio (Piombino), poi per il sito culturale francese Altritaliani cura la rubrica “Missione poesia” e collabora con la rivista ClanDestino. Per l’Università di Bologna collabora, o ha collaborato, con il Centro di Poesia Contemporanea, la Festa della Storia, la Facoltà di Scienze della Formazione. Poi con molte associazioni e istituzioni italiane, con riviste, antologie, blog letterari e siti internet per saggi e articoli. Tiene corsi di poesia nelle scuole di ogni ordine e grado e presso associazioni culturali.

Come anticipato ha pubblicato: “Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri (Pendragon, 2007); “Il tratto che ci unisce” (Prova d’Autore, 2009); “Al di là dello specchio fatato. Fiabe in poesia” (Albatros, 2010); “Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia” (Fara Editore, 2010); “Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012); “Ersilia Bronzini Majno. Immaginario biografico di un’italiana tra ruolo pubblico e privato” (Pendragon, 2013); “Ero Maddalena” (Puntoacapo, 2013); l’antologia da lei curata su Giorgio Caproni “Tra Livorno e Genova: il poeta delle due città” (Il Foglio, 2013); l’antologia di racconti “Amori dAmare” (Minerva, 2014). Con suoi testi di poesia, narrativa e saggistica presenti in antologie nazionali.

Giancarlo Fabbri