Le origini del fiordaliso sono antichissime, alcuni fossili di questo fiore risalgono al neolitico. E’ soprannominato “erba degli incantesimi”.
Una leggenda racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell’amato Cyanus, volle chiamare quei fiori proprio con il suo nome. Il nome scientifico è, infatti, Centaurea cyanus. Centaurea deriva dal nome del centauro Chirone che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con il succo del fiore.
In Oriente, gli innamorati lo regalano all’amata nella speranza di ottenere la felicità da lei.
Nel linguaggio dei fiori significa felicità e leggerezza.
Messaggi di Maggio 2010
Post n°527 pubblicato il 31 Maggio 2010 da Fajr
Freedom Flotilla
Quanto accaduto oggi nel Mar Mediterraneo antistante la costa mediorientale è l'ennesima prova di come devastante possa essere il trascinare negli anni, senza volontà di soluzione, questioni cruciali per la convivenza pacifica dei popoli e dei singoli. Siamo, tutt*, in balìa di assurdi governanti privi di competenza e lungimiranza... In quale baratro permetteremo ancora ci trascinino?
per non dimenticare e per capire >>>
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Post n°526 pubblicato il 28 Maggio 2010 da Fajr
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Post n°525 pubblicato il 25 Maggio 2010 da Fajr
Daniela Del Boca su lavoce.info >>> In una fase difficile per le famiglie italiane come questa di alta disoccupazione e grave ristagno economico, tra gli obiettivi più importanti c’è quello di aumentare il lavoro retribuito delle donne, tra i più bassi d’Europa e senza il quale oggi le famiglie non riescono a far quadrare il bilancio. Abbiamo già commentato come i tagli dell’organico della scuola abbiano avuto un impatto negativo sull’occupazione femminile sia direttamente che indirettamente e sulla crescente difficoltà di rientro al lavoro per le mamme. Il secondo obiettivo cruciale è investire nell’istruzione a tutti i livelli, ma soprattutto nelle prime fasi del ciclo di vita dei bambini, periodo essenziale per gli esiti cognitivi futuri. I recenti rapporti internazionali e i dati Pisa mostrano che i bambini italiani vanno meno bene a scuola che in altri paesi avanzati (siamo al quartultimo posto per i risultati nei test di scienze e matematica PISA 2006, e al sestultimo per quelli di lettura) e che la spesa in istruzione pubblica è del 15-20 per cento più bassa rispetto alla media dei paesi Ocse. La proposta di riorganizzare la calendarizzazione scolastica che ritarda ulteriormente il tempo di scuola rispetto ad altri paesi Europei (per esempio sia in Francia che in Inghilterra l’anno scolastico inizia nei primi due giorni di settembre e finisce a luglio) mette in maggiori difficoltà le famiglie. Quanto meno vogliamo spendere per l’istruzione dei nostri figli? Chi beneficerà dell’incremento del tempo per gioire delle vacanze estive? Andiamo forse nella direzione di un progetto di home schooling in cui le mamme staranno a casa ad insegnare ai loro figli? Si tratterebbe di un quadro molto coerente con il progetto di ottocentizzazione del paese che esce dalle pagine del documento congiunto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministero per le Pari opportunità intitolato “Italia 2020”.
Leggere il disegno di legge proposto due anni fa dal sen. Costa e la relazione Tutto sommato non servono così tanti anni di scuola per produrre documenti parlamentari di 2kbyte,
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Post n°524 pubblicato il 23 Maggio 2010 da Fajr
"Il Mondo secondo Monsanto" ci risveglia dalla dittatura che Monsanto sta cercando di stabilire Vandana Shiva
Monsanto è il principale produttore mondiale di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla sua fondazione nel 1901, nel corso degli anni, la multinazionale di Saint Louis, nata come industria chimica, è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove. Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica. Un impero industriale con sedi in quarantasei Paesi e un fatturato annuo di 7,5 miliardi, che ha coperto in colture OGM quasi 100 milioni di ettari tra Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, India, Cina, Paraguay, Sudafrica, Spagna, Romania. A rivelare la storia, le azioni e gli interessi di questa potente multinazionale e a far luce sulle reali conseguenze sanitarie e ambientali degli OGM, arriva anche in Italia la coraggiosa inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin vincitrice del prestigioso Premio Albert-Londres (il più importante della stampa francese). Frutto di tre anni di ricerche in giro per il mondo, questo straordinario documentario, ricco di autorevoli testimonianze e importanti documenti inediti, risponde a molte domande che toccano da vicino il presente e il futuro del nostro pianeta.
«Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Carlo Petrini fondatore Slow Food
Cosa accade in Italia? Cosa si nasconde dietro le etichette dei supermercati? In che modo l’alimentazione delle mucche può influire sulla nostra vita? È possibile coltivare piante transgeniche nel nostro territorio? Il libro >>> Il documentario >>> |
Post n°522 pubblicato il 22 Maggio 2010 da Fajr
22 maggio 2008
«Non serve a Dio l’orgoglioso che crede di poter fare senza di Lui, D. Barsotti
tutta vita! >>> Ci aspetta un domani cantato (Il Margine) >>> |
chi va e chi viene...
Vide 'o mare quant'è bello! ... e vabbè |
L’energia è dappertutto. Nell’arte, nella letteratura, nelle dinamiche sociali. In tutto quello che si muove, che vive e genera dinamiche virtuose, che si tuffa oltre le invenzioni e la tecnologia verso le idee e le persone. Questo è il Festival dell’energia in programma a Lecce dal 20 al 23 maggio. L’idea di fondo è riflettere sui temi scottanti di oggi: efficienza e risparmio energetico, fonti rinnovabili e nucleare, mobilità sostenibile e auto elettrica, diritto all’energia, green economy e energia. Ricette energetiche pensate per il futuro, ma scritte nel presente. Un percorso che si dipana non solo con le parole attraverso i dibattiti, ma anche con gli occhi e il cuore attraverso il linguaggio dell’arte: più di 50 appuntamenti con la prestigiosa presenza di oltre 100 ospiti tra scienziati, giornalisti, politici nazionali e amministratori locali, ricercatori ed economisti, musicisti, artisti e rappresentanti del mondo della cultura. |
Post n°518 pubblicato il 09 Maggio 2010 da Fajr
Il 25 marzo 1970 e’ una data che segna un punto di non ritorno nella storia della comunicazione italiana: in quel giorno intorno alle 19.00 circa, per la prima volta, il segnale radiofonico di “Radio Libera Partinico” rompe il monopolio di stato sulle trasmissioni via etere con un forte messaggio di denuncia del potere mafioso e clientelare che aveva attinto a piene mani dai soldi destinati alla ricostruzione della valle del Belice dopo il terremoto del 1968. Quel segnale apre le porte ad una nuova stagione dei media, fiorita nell’arco degli anni ‘70 con decine di radio e televisioni “libere”, nate in una zona grigia del diritto e successivamente riconosciute anche dalla Corte Costituzionale come una legittima declinazione di quel diritto all’espressione “con ogni mezzo di diffusione” sancito dall’articolo 21 della nostra Costiuzione. Nel 40° anniversario della chiusura di quella radio ribelle, Reset Radio – grazie alla fondazione Danilo Dolci - torna a far rivivere quelle voci, quelle grida di legalità e giustizia attraverso il web. Come un tempo di nascosto nell’etere, oggi ancora più forte attraverso il potere di diffusione delle blogosfera. Il messaggio di pace e legalità che Danilo Dolci cercava di diffondere è ancora vivo in molti e speriamo si sparga come un seme che faccia germogliare altre migliaia di piante in giro per il nostro paese. Cultura, intelligenza, non belligeranza. Grazie Danilo Dolci, noi ti ricordiamo così. In onda su Reset Radio da lunedì 10 maggio alle ore 11
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È così chiamata la prima delle cinque preghiere giornaliere del musulmano praticante.
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