Creato da card.napellus il 11/04/2008
L'importante è accorgersene

AUGURI

 

 

Crederò in Dio quando lui crederà in me!

 

ADOTTA A DISTANZA IL CARD.

Adotta a distanza il Card.

Questo semplice e relativamente economico gesto ti darà un senso di beatitudine mai provato prima.

Al solo costo di un Negroni al giorno (servito al tavolino del Danieli di Venezia), potrai avere la gioia incomparabile di contribuire alla crescita, alla salute e all'istruzione del tuo Card. prediletto.

Lui ti manderà tutti i mesi una foto, una letterina e se gli telefonerai ti parlerà con voce suadente dei suoi progressi nello studio e nella vita.

Inoltre se sei una donna, puoi contribuire anche in modo più interessante, e coinvolgente, allo sviluppo e alla crescita del tuo Card. 

E ricorda, un Card. è per sempre.

 

Area personale

 

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ATTENZIONE

Questo blog potrebbe sembrare una testata giornalistica visto e considerato il penoso livello della maggior parte dei quotidiani.

Si tratta invece di un contenitore di stronzare ad elevata densità, e come tale è regolato dalla legge n.173 del 29.02.2001 e dai successivi regolamenti attuativi.

Gli argomenti trattati in questo blog dovrebbero offendere pesantemente la sensibilità di tutti quelli che hanno un orientamento politico o religioso preciso. Non escludo che possano anche offendere qualche minoranza, ma il blog non è stato concepito espressamente per questo.

Nel leggere questo blog potreste pensare di essere idioti, o che sia idiota chi ci scrive. Entrambe le ipotesi sono valide e meritano di essere approfondite.

Il tempo perso qui non può esservi in alcun modo rimborsato.

Non ci sono più le mezze stagioni - di questo non può in alcun modo essere considerato responsabile il gestore del blog.

 

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Una vita pericolosa.

Post n°605 pubblicato il 12 Ottobre 2013 da card.napellus

Ieri è morta una pilota collaudatrice di Formula 1, Maria de Villota, divenuta famosa un anno e mezzo fa perché era sopravvissuta a un terribile incidente in cui aveva perso un occhio.

Proprio oggi avrebbe dovuto presentare a Siviglia il suo libro autobiografico "La vita è un regalo", e questo rende la vicenda ancor più assurda.

Si, la vita è un regalo...

In ogni caso questo era solo lo spunto per parlare dei più pazzi fra tutti i collaudatori: quelli che portano in volo i prototipi degli aerei o cercano di stabilire nuovi record.

Inizieremo proprio con una donna, Hanna Reitsch, che pilotò gli elicotteri e gli aerei a razzo sperimentali nella Germania nazista, questi ultimi pericolosissimi perché antrambi i prodotti usati per alimentare il motore erano così corrosivi da ridurre il pilota a uno scheletro in caso di incidente; per i suoi meriti fu decorata da Hitler in persona.

Per una questione di equilibrio, adesso tocca a una donna russa, Marina Popovich, una leggenda vivente che ha collezionato oltre cento record nel volo.

Della serie "un fegato grosso come un cocomero" ecco ora il francese Jean  Boulet, che stabilì quarant'anni fa il record di quota per un elicottero, 12.500 metri, raggiunti i quali si spense il motore. Così eseguì una discesa in autorotazione che lo portò illeso fino a terra, una manovra pericolosa anche con velivoli più moderni a quote molto più basse, stabilendo un secondo record che certamente nessuno proverà a superare.

L'americano Chuck Yeager, asso della seconda guerra mondiale e primo uomo a volare oltre il muro del suono, che ebbe una terribile esperienza quando, dopo aver superato in un successivo tentativo di record, Mach 2,44 perse il controllo dell'aereo precipitando in meno di un minuto per 17000 metri prima di riuscire a riprendere quota. 

Un altro americano rimasto celebre per i suoi record è Joe Walker, che superò a bordo dall'aereo razzo sperimentale X15 il confine dello spazio, ovvero i 100Km di quota. Dei piloi che ho citato è anche il solo morto in un incidente, tutti gli altri sono morti per cause naturali o sono ancora vivi e vegeti come Chuck, che ha oltre novant'anni!

 
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Commenti al Post:
sciarconazzi
sciarconazzi il 12/10/13 alle 17:51 via WEB
Bah, non so se si tratti di coraggio o di qualche tara, tale per cui costoro abbiano l'urgenza di "nutrirsi di pericolo" per sentirsi vivi.
Trovo molto più ammirevole il "piccolo coraggio quotidiano" di chi si prodiga per il prossimo.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 13/10/13 alle 12:51 via WEB
Spesso chi ha il coraggio di affrontare un leone o di arrampicarsi a mani nude su di uno strapiombo, non potrebbe affrontare le insidie di una vita, specie Chiara quando è VERAMENTE incazzata. Molto meglio volare su un aereo sperimentale.
(Rispondi)
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 13/10/13 alle 08:03 via WEB
mi affascinano tali personaggi, per altro questi nomi sono per me una novità assoluta: quindi ti ho letto con estremo interesse card. Le sfide con se stessi: è questo il motore, coraggio o inconscienza? Francamente non lo so , ma so che un po' li invidio. ciao enri
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 13/10/13 alle 12:57 via WEB
La sfida vera è sempre contro se stessi. Io non ho tutto quel coraggio, ma non ne sento la necessità. Sono una persona che trova in altro modo le sue soddisfazioni.
(Rispondi)
 
 
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 15/10/13 alle 07:28 via WEB
io invece qualche "bravata" la faccio, diciamo che l'adrenalina che scorre è una specie di droga dalla quale fortunatamente non sono dipendente:-) ciao card
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 08:17 via WEB
Per quanto riguarda i veicoli, la velocità in auto non è divertente come in moto, soprattutto perché l'auto è lentissima in accelerazione e in curva non si "sente" come la moto. Ma io la mia moto l'ho venduta tanti anni fa. Non sono paracadutista, non mi butto nei canaloni ghiacciati. D'estate mi arrampico con Dario sugli scogli e per lavoro raramente mi delizio di lavorare sotto tensione, ecco tutto.
(Rispondi)
 
cappottinonero
cappottinonero il 13/10/13 alle 16:49 via WEB
La vera sfida che richiede coraggio e' quella di alzarmi ogni mattina e vivere.
Se ne avessi le capacita' tecniche, le imprese di queste persone, sarebbero per me una passeggiata di salute! ;-)
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 13/10/13 alle 20:41 via WEB
Fermo restando che la vita non è una passeggiata, non bastano le capacità tecniche. Certo sai guidare l'auto, ma non è detto che tu abbia il fegato di correre davvero. Hanna volava su un coso che era in gran parte un serbatoio di acqua ossigenata concentrata, capace di sciogliere in pochi istanti la carne, quando Chuck superò il muro del suono non si sapeva nemmeno se l'aereo avrebbe retto alla sollecitazione. Non ti leggevo da una vita...
(Rispondi)
 
poohlover2011
poohlover2011 il 13/10/13 alle 18:53 via WEB
Onore al merito, per carità... ma mi associo ad altri commenti: la vera sfida, molte volte, è vivere il quotidiano. Ciao Card.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 13/10/13 alle 20:36 via WEB
Certo la vita ti pone davanti ogni giorno problemi nuovi, ma salvo rarissimi casi, non rischi la pelle. Volare su un ordigno che in caso di rottura di un serbatoio ti corrode fino alle ossa in pochi istanti, o controllare l'autorotazione di un elicottero per dodicimila metri di caduta sono cose per le quali ci vuole un coraggio incredibile.
(Rispondi)
 
marika_2013
marika_2013 il 14/10/13 alle 07:58 via WEB
non sono cose per me: il gioco non vale la candela, in questo caso. Ma ovviamente è solo il mio penssiero, buon lunedì, simpatia mia
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 08:09 via WEB
Non mi sono mai piaciuti i record, e in genere farsi pubblicità superando un primato. Ma spesso dietro ci sono motivi importanti, in questo caso si trattava di testare velivoli fino alle loro capacità estreme, e servivano persone dal coraggio estremo. Buon lunedì, bella topa.
(Rispondi)
 
lisa_m
lisa_m il 14/10/13 alle 10:38 via WEB
Mi chiedo sempre cosa scatti nella testa di queste persone per spingerle a cercare emozioni sempre più forti, sempre più sul filo del rasoio? Cosa gli manca, o cosa hanno più di me?
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 14:14 via WEB
Io penso semplicemente che sia una cosa automatica. Se ti piace la velocità, non ne hai mai abbastanza. Non siamo tutti uguali, quando avevo la moto superare i 200 all'ora non mi dava emozioni speciali, perciò andavo sempre a velocità turistiche. Ma altri amici dovevano ogni due anni comprare la moto più veloce.
(Rispondi)
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 14/10/13 alle 15:05 via WEB
Però, per esempio, a me piace la velocità e, magari, quando mi è capitato di provare la macchina sportiva di un amico, sono pure andata a 200, ma per un breve tratto, rettilineo, dove non c'era nessuno, in determinate condizioni, non è che ogni volta che vedo la strada vuota vado tipo missile: bisogna pure rendersi conto del rischio!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 22:43 via WEB
In moto la velocità in rettilineo è qualcosa di estremamente noioso. Invece farsi una strada sugli Appennini tirando fra una curva e l'altra è molto divertente, anche se si arriva si e no a 150.
(Rispondi) (Vedi gli altri 12 commenti )
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 15/10/13 alle 11:01 via WEB
Sìsì, immagino sia molto divertente; la differenza, però, è che ci sono alcune persone che cercano di non correre rischi, pur divertendosi, ed altre che, per divertirsi, devono rischiare la vita!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 12:57 via WEB
Quando ai lati della strada ci sono alberi e muretti la sicurezza è un concetto fuori luogo, anche andando piano.
(Rispondi)
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 15/10/13 alle 13:02 via WEB
Lo so che non si può stare mai sicuri, ma penso sia diverso andare "piano" e andare a 200 all'ora, cioè, il rischio è commisurato!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 13:04 via WEB
Andare a 50 nel traffico è infinitamente più pericoloso che prendere una curva in pieno a 230 in circuito.
(Rispondi)
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 15/10/13 alle 14:02 via WEB
Dici?
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 14:58 via WEB
A 230 in circuito se scivoli e sei ben equipaggiato i rischi sono davvero limitati. A 50 in città se ti passa sopra un bus o prendi un palo della luce di testa, sei morto.
(Rispondi)
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 15/10/13 alle 15:40 via WEB
Eh, però questi forse sono casi estremi: è più probabile morire cadendo a 230, che a 50, penso.. poi, certo, i fattori esterni contano!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 16:30 via WEB
La mia costatazione parte dal fatto che, se si è ben equipaggiati, cadere non è così pericoloso. Rischiosissimo invece è quello che segue la caduta: in circuito si scivola anche per cinquanta metri, si butta via la tuta, i guanti, ma si porta a casa la pelle. In strada ci si ferma contro un albero, un palo, o un veicolo ci passa sopra. Non è la stessa cosa. (io però non corro in circuito, e non scheggio in città)
(Rispondi)
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 16/10/13 alle 09:06 via WEB
Sìsì, mi è chiarissimo il tuo punto di vista: è chiaro che a volte non è tanto la velocità il problema, quanto la situazione nella quale ci si trova!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/10/13 alle 09:16 via WEB
Anche mettersi a sedere su una sedia cambia a seconda che sia imbottita o che qualcuno ci abbia dimenticato sopra un cono in acciaio temperato.
(Rispondi)
 
 
 
 
lisa_m
lisa_m il 16/10/13 alle 12:25 via WEB
Sì, ma le sedie standard non hanno dei coni di acciaio temperato sopra: va considerata anche la probabilità che questo accada nel valutare il pericolo insito nel fare qualcosa, secondo me.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/10/13 alle 12:28 via WEB
Con Shark stiamo progettando una sedia siffatta, abbiamo decine di ordini dalla AMI, Associazione Masochisti Integralisti.
(Rispondi)
 
to_revive
to_revive il 14/10/13 alle 12:02 via WEB
dei grandi! Grazie Card. perchè li ricordi e ne parli.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 14:20 via WEB
Ne ho citati provenienti da ogni paese, ma di americani ce ne sono due. Il fatto è che i piloti di oltrecortina non avevano pubblicità, e inoltre negli anni d'oro della sperimentazione aeronautica gli USA avevano molta più carne al fuoco. Certo manca Gagarin, ma per quello che ha fatto meriterebbe una categoria speciale, però allora dovrei parlare anche di Armstrong, che fu collaudatore e astronauta come Juri. E Lindbergh, e Ferrarin, non si finirebbe più! Ciao.
(Rispondi)
 
tiffany2021
tiffany2021 il 14/10/13 alle 14:18 via WEB
In effetti è proprio una beffa del destino che abbia finito la sua vita in un giorno così...a volte succede anche questo. Un abbraccio Card!!
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 14:24 via WEB
Il più grande pilota di auto, Tazio Nuvolari, fece di tutto per morire in pista, e non gli riuscì mai. Alla fine crepò in un ospedale per un ictus: solo tre anni prima aveva corso la sua ultima gara, vincendola, contro piloti che potevano essere suoi figli.
(Rispondi)
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 14:25 via WEB
Che sbadato! Un abbraccione e un bacione!
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 14/10/13 alle 15:22 via WEB
Anch'io dovrei decidermi a collaudare un mio blog, ma per ora preferisco collaudare quelli degli altri.
Questo, al contrario di quello di Rospo Brianzolo, pare che ancora regga bene.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 14/10/13 alle 22:40 via WEB
Già, ho notato che il caro batrace della Brianza ha mollato... Uno di questo giorni proverò a chiamarlo. Io aspettai quasi un anno perché pensavo fosse una cosa troppo impegnativa, ma devo dire che invece è stato un interessante esperimento. Se ti decidi fammelo sapere.
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 15/10/13 alle 07:40 via WEB
"A chi non blogga in compagnia, le donne non la danno via!"
(iscrizione trovata nei pressi della mitica città di Scopolonia)
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 08:12 via WEB
Ho sempre pensato che un blog fosse un sistema simpatico e efficiente per conoscere donne interessanti ed, eventualmente, trombarle. Avevo ragione, anche se la seconda parte non l'ho messa in pratica. Sono un buon maritino, io.
(Rispondi) (Vedi gli altri 10 commenti )
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 15/10/13 alle 08:51 via WEB
Non è sempre così.
Le affettuosissime femminucce che si incontrano qui, nel virtuale, quando poi le incontri dal "vero" ti viene da dargli del "lei".
E' qualcosa di veramente imbarazzante, mi è già capitato e non vorrei ripetere l'esperienza.
Comunque anch'io ce l'avrei un blog dove lasciare commenti, anche se in comodato.
Però mi piace tenerlo nascosto ed è un po' complicato arrivarci dal mio profilo...
Comunque eccolo:
http://blog.libero.it/Blogvuoto/
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 12:53 via WEB
Allora, se consideriamo le donne che frequentano il mio blog e che ho conosciuto personalmente, direi che sono tutte belline, e in genere molto simpatiche. Se poi sarebbero disposte a darmela, questo è un altro discorso. Ho conosciuto, uso i nick: Corina Vasile, Anna in Polonia, Bionda66, Poison, Joy Musette e la figlia, Ossessione, Espe, Diba, Flora, Florealexa, Diana & Lisa, Badessa, Pik, Lunedi.bs, Grazia.pv... qualcuna certo l'ho tralasciata. Brava gente, se devo dire.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 15/10/13 alle 14:03 via WEB
Ho capito.
Forse sono io che sono un...come fa il verso dell'orso?
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 14:59 via WEB
Il coccodrillo come fa? Non c'è nessuno che lo sa.
(Rispondi)
 
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 15/10/13 alle 17:04 via WEB
...e ancora non si vedono i due liocorni..!
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/10/13 alle 08:07 via WEB
Che cazzo sono i liocorni?
(Rispondi)
 
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 16/10/13 alle 11:36 via WEB
Ecco qua:
http://www.youtube.com/watch?v=2sbHARQMlTE L'unicorno (talvolta anche liocorno o leocorno) è una creatura leggendaria dal corpo di cavallo con un singolo corno in mezzo alla fronte. Il nome deriva dal latino unicornis a sua volta dal prefisso uni- e dal sostantivo cornu, "un solo corno". (fonte Wikipedia)
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/10/13 alle 12:24 via WEB
Splendido. Ma è vero che la liocorna il corno non lo ha???
(Rispondi)
 
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 16/10/13 alle 14:33 via WEB
Se lo fa prestare.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 17/10/13 alle 17:52 via WEB
Il liocorno non potrebbe provvedere?
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 15/10/13 alle 09:55 via WEB
Sebastian Smith ha il miglior lavoro di tutti: collaudatore di acquascivoli. 13mila euro per sei mesi più bonus. Trasferte in tutto il mondo.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 12:55 via WEB
Ci sono lavori peggiori. Ma io da ragazzo conobbi un venticinquenne che viveva facendo l'istruttore di wind surf in Sardegna e Spagna in estate e l'istruttore di sci in inverno. Era un ragazzone con un fisico pazzesco, sempre abbronzato, parlava correttamente svariate lingue e certamente scopava come un esercito di netturbini.
(Rispondi)
 
marcoaurelio78
marcoaurelio78 il 15/10/13 alle 13:56 via WEB
Ci sono persone che non riescono a vivere senza una costante scarica di adrenalina ...
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 14:57 via WEB
Possiamo anche aggiungere un certo patriottismo, la voglia di mettersi in mostra nell'azienda o nell'aviazione. Ma credo che soprattutto sia come dici tu.
(Rispondi)
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 15/10/13 alle 15:44 via WEB
ci sono persone che sfidano la vita per passione e mettono in conto il fatto di rischiare tantissimo. Perdonami se mi soffermo sulla prima donna che citi: ne ho letto la storia e non mi è venuto altro da pensare che nonostante tutto amasse profondamente la vita
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 15/10/13 alle 16:32 via WEB
Hanna ha avuto una vita incredibile. Ed è incredibile che un regime maschilista come quello di Hitler abbia partorito donne eccezionali come Hanna o Leni Riefenstahl, per esempio.
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 15/10/13 alle 16:47 via WEB
Sono personaggi particolari, perché in questo tipo di passione non c'è soltanto disprezzo del pericolo, c'è consapevolezza del proprio limite. Ma la volontà di superarlo abbatte le barriere delle difficoltà. Bel post, Marion
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 16/10/13 alle 08:06 via WEB
Si, la gara è più contro se stessi che contro i limiti del mezzo o il record precedente. In fondo è una gara che facciamo tutti, ma non tutti in quel modo, per fortuna!
(Rispondi)
 
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