salsedine del sogno
i pensieri sanno nuotare nella libertà di un mare senza nome
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Non ho mai amato il termine “disciplina”. L'ho sempre trovato freddo e perverso. Di più, un termine mortifero dove la sofferenza dovrebbe sottomettere le persone alle regole. Nessuno è innocente in questo mondo. Per vivere bisogna contaminarsi e per fortuna aggiungo io. Trova ipocrita far rispettare le regole con la disciplina, quello si che è mobbing! Devo capire perché stare dentro una regola, annullarsi e magari alla fine far finta pure di godere è un gioco sadico per gente malata di potere e sottomessa dal suo ideale. “chain whip” questa foto appartiene a Yersinia pestis
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Siamo fatti per accettare e finiamo purtroppo per essere accettati. Vi ricordate cos'è l'accetta?
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In questo periodo ho dovuto applicare regole e disciplina su me stessa per poter rimettere a terra i piedi. E girovagando tra fisiatri, fisioterapisti, ortopedici e palestre varie ho avuto modo di incontrare molti giovani: alcuni in grado di capire regole e disciplina, altri insofferenti e ribelli, al limite della maleducazione e strafottenza, fino ad arrivare a mettere in discussione gli esercizi riabilitativi: quello sì, questo no perché non serve e guarda caso il “questo no” era sempre l’esercizio più faticoso e doloroso. C’era chi veniva da qualche incidente stradale e raccontando si vantava della velocità che aveva raggiunto quella sera dopo uno sballo in discoteca; chi da una rovinosa caduta in motorino e si lamentava dell’amico che lo portava accusandolo di non essere capace di guidare… (per decenza salto le colorite parole che usavano)
Mi sono chiesta: - quanto conta in questi e in altri simili comportamenti il lassismo educativo e la mancanza di regole nell’educazione familiare e scolastica? Credo che in mezzo a tutti i valori che si sono persi se ne sia andato anche il senso profondo della parola disciplina che, etimologicamente, vuol dire “imparare” e se ne percepisca invece solo il senso repressivo e punitivo. Sì, perché ci vuole coraggio per dare regole chiare e farle rispettare, con una disciplina adeguata. E ci vuole coraggio perfino a parlare di disciplina in un Paese come il nostro, a tutti i livelli. Perché ci sono le leggi e non si rispettano e se le leggi non ci comodano ce le facciamo a nostro uso e consumo trovando ogni volta la giustificazione adeguata per fare come ci va: tanto è sempre colpa degli altri.