PPP
Adulto? Mai - mai, come l'esistenza
che non matura - resta sempre acerba
di splendido giorno in splendido giorno -
io non posso che restare fedele
alla stupenda monotonia del mistero.
Ecco perché, nella felicità,
non mi sono mai abbandonato - ecco
perché nell'ansia delle mie colpe
non ho mai provato un rimorso vero.
Pari, sempre pari con l'inespresso,
all'origine di quello che io sono.
Roma, 1950
I fiori del male
Adorabile strega, li ami tu i dannati? Dimmi, conosci l'Irremissibile? Conosci il Rimorso dai dardi avvelenati cui il nostro cuore serve da bersaglio?
C. Baudelaire
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« Coinquilini cercasi #4 | Dream big » |
Post n°123 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da Duochrome
Pensavo che le persone proprio non riescono a fare autocritica. Se prendono i due di picche è lui/lei ad essere stronzo/a. Se va male qualcosa è il destino infame, insomma. Un po' come quando andavo al liceo: per la mia compagna di banco era sempre la sua versione di latino la più difficile, e la professoressa ce l'aveva con lei, e due ore erano poche, e aveva i dolori mestruali, e aveva litigato col fidanzato. E, manco a dirlo "il risultato non conta nella vita": no, chiaro, se perdi del tuo 17esimo posto a chi vuoi freghi qualcosa? |
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Nickname: Duochrome
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Sesso: F Età: 38 Prov: BO |
Due brutte parole su di me
Cinica, realista, senza peli sulla lingua, detesto i cicci pucci e i pucci cicci, vivo alla giornata, sopravvivo di espedienti, medito, penso, leggo, cammino, sorrido, polemizzo.
Metto sempre tutto in discussione, non amo le mode né chi le segue ciecamente, non amo neppure la menta né lo yogurt, sono diretta come un tir che ti investe a 200km/h.
Logorroica ma detesto stare al centro dell'attenzione, grande osservatrice, dita tozze ma rapide, smalti improponibili, ossa-stuzzicadenti di dimensioni parecchio ridotte, mora cadaverica, sbuffo facile e mi passa ancora più facilmente..
Mi piace la gente sveglia. Specialmente se sa sognare.
Filosofia
K. Marx
Siamo dèi
"E di cosa mi dovrei pentire,
di giocare con la vita?
Tanto un giorno dovrà finire!"
L. Dalla
Io e te
Che tu sia per me il coltello
Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
D. Grossman
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Concordo la tua osservazione, i territori con più alta densità di spazzatura di ogni genere sono proprio quelli limitrofi ai cestini per riporla.
Concordo anche con il fatto che tantissima gente si lamenta senza guardare chi sta peggio di loro (e sono la maggioranza).<3> Segno di totale mnnefreghismo verso il prossimo.
Scrissi salve e risulta evidente anche a me (sic!).
Ecco si, riprendo il filo dai, sennò già ti scocci e mi cestini nella raccolta di rifiuti disorganici.
Scrissi salve (e non buongiorno, nè buon pomeriggio, nè buonasera, nè buonanotte e nè buon anno) perchè non mi ricorderò di certo quando avrai modo di leggere questo mio, nuovamente tragico e drammaticamente lungo papiello.
Devi sapere che mi devo appuntare tutto ovunque, anche quando devo andare in bagno per i miei squallidi e imbarazzanti bisogni.
Ma veniamo all'oggetto della presente, anche perchè, a questo punto sarai già in uno sonno cosmico.
Ecco vedi, cara Duochrome ex mia concittadina, il fatto è che io, se continuerò a leggerti per altri tre millisecondi, potrei fare di te il mio primo, unico ed eterno mito di oltre 15 anni di disonorevole e disonorata militanza digilandiana.
Bon, dissi tutto, e l'attività tellurica del tuo russare si sentirà oramai dal Pilastro a San Luca.
Se il mio impudente "cara" ti sembrerà sgradevolmente confidenziale, conto che me ne renderà gentilmente edotto con il mezzo di comunicazione che riterrai necessario.
Io ne dispongo di tutte le tipologie, e anche derivanti ad tecnologie ancora da scoprire, pensa te (sono certerrimo che avrai modi di riconoscere l’odore di questo slang, perché percepisco le te grandi doti olfattive).
P.P.S.
Che io e te non siamo in confidenza, lo vede anche Urano cieco, lesbico e da sempre dotato di enorme scroto costantemente scuoiato e riscuoiato da un Apache albino iperdotato e perennemente incazzato nero con tutti i sistemi stellari e chi li frequenta.
Ma questa è la situazione di questo istante, sempre che tu sia arrivata a rendertene edotta e non sia già nell'aldilà.
Quello che è stato si sa.
Quello che è si sa anche.
Quello che sarà lo si può immaginare.
O percepire, dipende dai soggetti.
Se sei arrivata a leggermi fin qui senza stramazzare nel sottosuolo, per te ci saranno deliziosi gadget omaggio da ritirare in stand di 3500 mq a te appositamente dedicato - Festival dell'Unità - Parco Nord - Bologna - 2037 - 23:59:01 - Momento in cui il nick Illogico66 potrà nuovamente tragicamente ricollegarsi in chat.
Oppure duettante triciclica.
Poi, al limite, mi dirai come preferisci che mi appelli a te.
Ti saluto con "buongiorno" in quanto per me, nel mentre sto iniziando a redigere questi miei presenti, nel mio ridicolo file di testo, contenente le cazzate che dispenso agli astanti, diradati e diradate in ogni anfratto, e sgabuzzino maleodorante, dello spazio web fiabesco.
Peraltro, so bene che leggerai questi miei scritti domani notte, durante uno dei tuoi soliti terrificanti incubi di boeri, tossicodipendenti di oppio iperconad marcio e putrescente delle praterie desertiche altoatesine.
E lo leggerai con occhi serrati di default.
Per tua gentile informazione, i miei presenti sono frutto di secolare gestazione.
Alla quale, infine, ebbi cura di tradurre in armeno antico tutte le numerose parolacce che mi sfuggirono.
Questo per non sentirmi in colpa a vita, e oltre, per eventuali spiacevoli inconvenienti a te suvvenuti, a causa del mio volgare ardire.
Trattasi di rateizzazione (scomodissima per me, ma solo per il tuo sollazzo, di certo multiorgasmico) di accozzaglia di pensieri (tragica sequenza di tre "di" consecutivi, con il risultato di una sintassi da evacuare all'istante), estremamente vari ed imbarazzanti, frutto di lunga gestazione, che mi lasciò in uno stato metastabile di puerpera livida, con enorme panzone, che provocarono indecente e sfrontata ilarità a tutti i passanti che incrociai nel mio lungo cammino fino a qui.
Di seguito, alcune orride e sconsiderate cosucce per te, scondite da pinzimonio di scabrosi interrogativi.
Notai che il mio "salve cara" non ebbe a infastidisti, mia carissima (forse il "carissima" ti provocherà vomito viola di cibo mal digerito da lustri).
A meno che non te lo sia tenuto gentilmente per te, non volendomi irritare il pancreas già ridotto a micro pallina asfittica e acerba, come una albicocca giacente da secoli in cima a una sequoia del basso pavese alta 3 millimetri.
In ogni casistica, non avesti a rendermene edotto con i mezzi di telecomunicazione, che conosco tutti con dettagliata perfezione, siano essi passati remoti, presenti e futuribili, come ebbi già a informarti nella mia precedente.
Questo dalla mia venuta al sistema solarium.
Nota a margine alla mia ridicola presente: non frequento nè solarium nè pratico lampade abbronzanti, in quegli squallidi locali con pareti ammuffite, in cui tutto ciò viene penosamente espletato.
Questo perchè sono un semi albino, con i pochissimi peli sul capoccione di gran caxxo, mancato pizzetto improponibile e indecente peluria, che ricopre in abbondanza tutto il mio squallido pellame, che si inarca poi con un gran panzone in continua e costante lievitazione tellurica.
Dopo questa eterna e interminabile premessa, vengo all'oggetto delle mie presenti, sentendomi alquanto sbarazzino al pensiero dello stato da Viados dello stretto di Bering in cui probabilmente ora ti sei ridotta, nel leggermi.
Sempre che tu lo abbia fatto, e invece di piombare in un incubo da Messa domenicale in senegalese antico.
Prendo atto, con il rispetto e la tolleranza che mi si confà, del tuo essere orgogliosamente comunista, il soggetto ideale per i miei scambi di idee e opinioni varie, che pratico con piacere dall'occupazione universitaria del 1990 (denominata "pantera"), essendo io l'opposto: liberale ortodosso nell'anima.
Mi auguro però che tu possa prendere a tua volta atto che le tipologia di comunisti sono più numerose di quelle di caccole.
I più puri sono quelli fermamente contrari alla proprietà privata dei mezzi di produzione, come penso da sempre.
Ti esporrò quindi due opzioni (per ora, per il dopo preparati a uno sfracanamento di ovaie rinsecchite e piene di piscio marcio).
Ebbene si, adoro il trash e lo pratico spesso, visto che mi trasforma in tartarugone la mia panza concava.
Ed è più economico del tapis roulant.
Se non lo gradisci, sei umilmente pregata di comunicarmelo con i mezzi di scomunica di cui ebbi già tristemente a renderti edotta.
Festa di Rifondazione.
O come si chiama ora, visto che smisi di seguire da tempo - per sopraggiunta noia immane - tutti gli sframmenti a sinistra del Partito.
Poi, al limite, e semmai, avrò a delucidarti perche io, il PCI-PDS-DS-PD dell'Emilia Romagna lo chiamo da sempre così, con tua certissima liquefazione dell'apparato gastro intestinale, di cui ne secernerai l'abbondante liquame, provocando una immensa frattura alla crosta terrestre.
Ebbene, tale festa si svolge, senza una precisa periodicità, all'orrido Palagenius situato nel Parco Campanella a Imola, nelle vicinanze della mia umile dimora.
Il "Genius" è il giornaletto a fumetti del mercanteggiamento in nero di Imola.
Tale Palagenius è una palla anguriosa gonfiata su una colata di cemento situata al centro di una pista di pattinaggio, al posto del gran bel prato che fu.
C/o cotanta festività rifondatoria, ti sarà servita piadina prosciutto, squacquerone e rucola.
Oppure, se preferisci, pane azimo.
Seconda opzione.
Leoncavallo, con salsiccia di bisonte del 1700 divorata e vomitata dai sioux mentre scuoiavano, dopo averlo ripetutamente, fieramente, impetuosamente ed orgogliosamente sodomizzato il Generale Custer.
Infine dubbio amletico, lasciato ai posteri per l'ardua sentenza inappellabile.
Chissà se mai saprò se la tua risposta "No minchia il festival dell'Unità no... sono ancora una sana comunista" fu dovuta al fatto che leggesti solo l'ultima riga dei miei commenti.
Ma tant'è.
A mai.