Un blog creato da Azzurro_Blu il 28/01/2008

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PICCOLO DIZIONARIO REGGIANO

Alcuni termini dialettali sono spesso utilizzati in questo blog. Ecco un piccolo dizionario per una più immediata comprensione del testo:

- Bimblòn = fannullone. Spesso utilizzato anche come sinonimo di sempliciotto, tatone, susinone.
-
Nani = piccina, tesorino, termine affettuoso utilizzato dalle nonne.
- Nèsi = sempliciotto, cretino... termine meno affettuoso del primo.
- Pita = tacchino. Questo termine si usa soprattutto nell'espressione "Fèr la pita" (traducibile più o meno con "fare l'oca") quando si vuole indicare un essere femminile particolarmente petulante e poco sveglio. Curiosamente anche l'aquila raffigurata sull'asso di denari delle carte da briscola piacentine è denominata "La pita".
- Rezdòra o Resdora (italianizzato) = donna di casa, "reggitrice" della dimora e signora dei fornelli... insomma: quella che comanda!

Se volete allenarvi nella pronuncia potete seguire anche qualche lezione on line.

 
 
 
 
 
 
 

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Don Camomillo e i giovani d'oggi

Post n°36 pubblicato il 16 Maggio 2008 da Azzurro_Blu
 
Foto di Azzurro_Blu

Sacerdote moderno e di larghe vedute, don Camomillo nei favolosi anni ’80 era perfettamente al passo coi tempi!

Precursore di molte tendenze del marketing contemporaneo, seppe catturare abilmente il target commerciale emergente del momento: gli adolescenti!

Attraverso una lucida analisi sociologica riuscì a “colonizzare” due settori strategici: la scuola e il tempo libero.

Insegnante amatissimo varcava la soglia dell’aula dotato di una grande cartella nera in similpelle.

Al suo arrivo tutti gli alunni magicamente tacevano, compostissimi e attenti.

La lezione aveva inizio: “Quante sono le opere di misericordia?”; “Come si chiamano i quattro evangelisti?”; “Che cos’è la transustanziazione?”…

Siepi di mani alzate e, ad ogni risposta esatta, il borsone si apriva ed una mano piccola e grassottella vi si immergeva per far poi volare sopra le teste degli scolari, fino ai fortunati vincitori, cioccolatini, caramelle e, soprattutto, gli ormai introvabili “lastroni” (delle sottospecie di caramelle mou schiacciate ed allungate, piuttosto farinose e dal vago sapore di fragola).

In alternativa poteva proporre “La parola misteriosa” (celata da segni meno per le consonanti e da segni più per le vocali) che doveva essere indovinata attraverso una sfida all’ultimo dolcetto.

Alla faccia di tutti i Mike Bongiorno e Gerry Scotti, don Camomillo aveva saputo coniare un format capace di tener incollati alla lavagna centinaia di studenti delle scuole medie!

Il quaderno di religione era tenuto da tutti in modo perfetto. Durante i dettati non ci si perdeva una sillaba e, se si doveva riassumere qualche anneddoto edificante da lui raccontato, si cercava di farlo nel migliore dei modi al fine di ottenere i voti (e, quindi, i dolci) più ambiti: “Bravo – Bene+” o “Bravissimo – Bene+” (“Bene+” era concesso se il disegno che doveva accompagnare lo scritto risultava di suo gradimento).

Perfino le bidelle facevano a gara per portargli il caffè pur di ricevere in cambio qualche barretta di cioccolata!

L’aula era anche occasione di massima pubblicizzazione delle iniziative parrocchiali (celebrazioni, ricorrenze, sagre e gite) e momento di coinvolgimento degli studenti nelle diverse attività liturgiche.

Come dicevo, infatti, don Camomillo sapeva come impiegare costruttivamente il tempo dei giovani, tanto che aveva radunato il più vasto corpo scelto di chierichetti della Bassa.

Durante la Messa l’altare era sempre affollatissimo e gli aiutanti non mancavano mai per accompagnare i funerali.

Quale ardore sapeva trasmettere ai suoi ragazzi! Quale spirito di servizio! Quale slancio missionario!

Un entusiasmo così sincero e spontaneo che rendeva del tutto trascurabile il fatto che don Camomillo avesse istituito una vera e propria raccolta punti che consentiva (in base alle presenze effettuate) di ottenere, ad esempio, un pallone in cuoio, una bicicletta o, per i più devoti, addirittura un motorino!

Il che è bello e istruttivo?!!! Ai posteri l’ardua sentenza!

 
 
 
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Azzurroblu è un progetto fatto in casa come le buone torte di una volta.

A volte serio, molto spesso ironico e allegro,

si propone di allietare con semplicità le tue giornate.

Ciò che trovi scritto è frutto dei due neuroni

che rimbalzano nel mio cervello.

Se ti piace passalo agli amici

come i giornaletti di quando eravamo piccoli.

Se hai voglia di contribuire aggiungi pure le tue creazioni.


Ti ringrazio per l’attenzione.

Buona lettura.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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