Ultime copie di “Acqua passata” come strenna natalizia

Acqua 06 Giancarlo

L’autore e il libro in una foto di Gianluigi Pagani

Pianoro (Bologna)

Con soddisfazione riferisco agli amici di Facebook che il mio libro “Acqua passata. Storie, cronache e personaggi di Pianoro”, volume che unisce gli articoli pubblicati sul semestrale di studi storici “Savena Setta Sambro” dal 1992 al 2017, è in esaurimento. Ne rimangono una trentina di copie che chi è interessato può trovare nelle edicole di Rastignano (Pero e Riolo), Pian di Macina e Pianoro (Resistenza e Risorgimento), e anche a San Lazzaro nelle edicole della Ponticella e di Piazza Bracci; nelle altre edicole infatti sono già esaurite. Oppure si può richiedere le copie rimaste scrivendo a fabbri.giancarlo@alice.it, per i propri regali a parenti e amici, o a se stesso, come strenna natalizia. E a chi non conosce il libro propongo alcuni brani di un articolo scritto dal giornalista Rai Giorgio Tonelli pubblicato sul numero di febbraio 2018 del mensile “Un’Idea di Appennino”.

«C’è un passato, non tanto lontano, in cui si coltivava e si lavorava la canapa, si allevavano i bachi da seta, i bambini nascevano in casa, le lavandaie battevano i panni sui sassi e, nella stanza da letto, c’era il comodino con pitale e d’inverno si scaldavano le lenzuola con il “prete” e la “suora”. E’ il piccolo mondo antico raccontato da Fabbri nel suo “Acqua passata”, edito dal Gruppo di Studi Savena Setta Sambro. E’ un volume che tratta di storie, cronache e personaggi di Pianoro, ma in realtà racconta frammenti di cronaca e di vita comune a chiunque abbia vissuto il secondo dopoguerra. (…) E’ un libro – prosegue Giorgio Tonelli – che accende i riflettori su personaggi noti (come il grande tenore Gianni Raimondi o l’attrice cinematografica Yvonne Sanson) o dimenticati come il “sulfanér” del Pero, che abitava in una capanna sul greto del Savena. Che cerca di far luce su eroi dell’ultima guerra (come l’alpino Iorio Canova disperso in Russia nel 1943 o il pilota brasiliano John Richardson Cordeiro da Silva) o su episodi ancora controversi come l’eccidio del Pero: nel 1974 furono trovati i resti di 23 persone con fori di pallottole alla nuca. Chi erano? Chi li ha uccisi? Perché? (…) Ma non è un libro nostalgico. Racconta di personaggi del passato con affetto e partecipazione. Quasi con rispettoso sorriso per le credenze popolari e le storie di tradizione orale (come quella del muratore ubriacone) e che, in qualche caso, assumono il valore di un apologo morale. Giancarlo Fabbri con il suo “Acqua passata” in fondo ricorda a tutti noi che il passato non si cancella ma è dentro di noi, in qualche modo inconsapevolmente ci appartiene. Ma ci ricorda anche (per dirla con Eraclito): che “non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume”, perché il fiume, come la storia, scorre di continuo e anche noi cambiamo di continuo. Al massimo – osserva con ironia e arguzia il noto giornalista Rai, laureato in Filosofia – possiamo provare a volgere lo sguardo indietro per capire meglio se siamo in cammino verso la giusta direzione».

Ultime copie di “Acqua passata” come strenna nataliziaultima modifica: 2018-12-10T16:30:19+01:00da fabbri.giancarlo