socchiudi gli occhi
...e lasciati trasportare dall'intensita', dalla fragranza, dall'intenso sapore dell'estasi del gusto...
Le ricette e le immagini fotografiche presenti sul blog sono state in parte prese da persone amiche che, come me, adorano l'arte gastronomica e registrano con i sapori, gli odori e la fantasia nella propria memoria e in quella di tutti coloro che ne condivideranno la visione mille sensazioni e tentazioni, ed in parte sono state prelevate da Internet e quindi valutate di pubblico dominio.
Per chiedere la rimozione di foto o contenuti scrivere alla redazione del blog: cucinavistamare@libero.it
TAG CLOUD
FOCACCIA SENZA IMPASTO per l' impasto: 250 gr farina manitoba per la salamoia: 65 gr acqua a 20°C Mescolare tutti gli ingredienti della salamoia ed emulsionare con una forchetta fino ad ottenere un liquido cremoso, omogeneo, di colore verdolino.
|
PESTO DI ERBE AROMATICHE E FRUTTA SECCA 50 foglie (grandi) di basilico Pestare tutto nel mortaio o tritare con piccoli colpi di minipimer fino ad ottenere una crema densa. NOTA BENE: |
LO ZAFFERANO
CARATTERISTICHE GENERALI La pianta di zafferano, il cui nome scientifico è Crocus sativus L., appartiene alla famiglia delle Iridaceae, originaria dell'Asia occidentale lo si ritrova spontaneo nei paesi mediterranei. PROPRIETA' TERAPEUTICHE L'intenso colore giallo dello zafferano e' dovuto all'altissimo contenuto di carotenoidi, eccellenti antiossidanti che contrastano l'invecchiamento cellulare e l'accumulo dei radicali liberi, e incrementano le difese immunitarie. In molte SPA viene offerto un massaggio rilassante a base di zafferano. Per i suoi principi attivi, in grado di aumentare la secrezione di bile e succhi gastrici, favorisce le funzioni digestive, stimola il metabolismo, riduce la pressione sanguigna, protegge il cuore e le arterie riducendo ipertensione e ipercolesterolemia, allevia i sintomi di tosse e asma. Contiene inoltre la vitamina B1 e B2 e molti aromi naturali. La medicina moderna riconosce allo zafferano proprieta' di stimolante del sistema nervoso e, insieme al miele, viene utilizzato nella composizione di preparati da usare per le gengive irritate e durante la fase della dentizione dei piu' piccoli. Lo zafferano non va assunto ad alte dosi in quanto provoca un aumento della frequenza del polso, della traspirazione e della diuresi. La medicina cinese e la moderna fitoterapia lo usano per le proprieta' disintossicanti; gli effetti depurativi e antinfiammatori sono sfruttati anche dalla medicina indiana che prevede la spezia in molti piatti allo scopo di favorire la digestione e prevenire le infezioni intestinali. Nella tradizione lo zafferano difende i capelli dalle aggressioni estive di sole, vento e acqua del mare. La sua polvere agisce sulla fibra capillare rinforzandola e lasciando soffice e voluminoso il capello. RACCOLTA E CONSERVAZIONE Dello zafferano si utilizzano gli stimmi dei fiori per ricavare la preziosa spezia. USO IN CUCINA Già ai tempi degli antichi Romani lo zafferano veniva usato in gastronomia per cucinare le carni di pavone, per preparare vini aromatici, per salse dorate arricchite di erbe profumate, nocciole e miele e per molti altri piatti. Apicio, gastronomo di Roma antica del secolo I d.C., scrisse un ricettario con ricette a base di zafferano, ingrediente scelto per il colore dorato che donava ai cibi e per le notevoli proprietà digestive. Anche durante il Medioevo, in Europa, si usava lo zafferano per abbellire e insaporire i cibi; visto l'alto costo veniva usato naturalmente solo nelle cucine dei nobili. Il sovrano inglese Enrico II amava talmente tanto lo zafferano che giunse al punto, per evitare inutili sprechi, di proibirne l'uso alle dame che lo utilizzavano per tingersi i capelli. CURIOSITA' Nell'antichità lo zafferano rappresentava simbolicamente la ricchezza sia materiale che spirituale e per questo motivo era riservato ai regnanti e ai monaci buddisti. I re Assiri e d'Irlanda facevano tingere i loro abiti con questo prezioso prodotto della terra; venivano colorate anche le calzature dei re di Babilonia e le bende delle mummie egizie. Le spose dell'antica Roma e le nobili dame del Medioevo indossavano, sotto i loro abiti nunziali, una tunica di seta tinta con lo zafferano, proprio per favorire i buoni presagi e concentrarne su di sè ogni bene.
|
CROSTATA ALLA FRUTTA per la pasta frolla 300 gr di farina per la crema pasticcera 4 tuorli per la farcitura frutta secondo i gusti o in base a ciò che offre la stagione ad esempio ananas, kiwi, uva e fragole. per la lucidatura 1 confezione di gelatina di albicocche. Preparazione della pasta frolla: impastate velocemente la farina con il burro ammorbidito, le uova, lo zucchero, il sale e la scorza di limone o la vanillina. Dopo aver ottenuto una bella palla di pasta liscia, infarinate leggermente la superficie, incartatela con la pellicola e fatela riposare in frigo per mezz'ora. Preparazione della crema pasticcera: montate i rossi con lo zucchero, aggiungete la farina, il latte tiepido aromatizzato con la stecca di vaniglia aperta per il lungo. Preparazione della crostata: stendete la frolla in una teglia da crostata di cm 28 di diametro. |
PANETTONE 800 gr. di farina bianca Sciogliete in una ciotola il lievito e un quarto della farina nel latte tiepido, impastare.
|
PANDORO 250 gr di farina In una grande ciotola disponete la farina ben setacciata, la scorza grattugiata dell'arancia, un pizzico di sale ed il lievito di birra sciolto in un po' di acqua tiepida.
|
L'ALLORO CARATTERISTICHE GENERALI L'alloro, Laurus nobilis L. appartiene alla famiglia delle Lauraceae e comprende piante originarie dell'Asia minore, introdotte nel bacino del Mediterraneo in tempi antichissimi. PROPRIETA' L'alloro è una pianta ricca di oli essenziali sia nelle foglie (dall'1 al 3%) che nelle bacche (dall'1 al 10%) quali: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene. RACCOLTA E CONSERVAZIONE Le foglie si possono raccogliere tutto l'anno anche se raccolte a luglio - agosto, hanno una maggiore concentrazione di essenze aromatiche. I frutti si raccolgono in autunno, quando sono maturi. PARTI UTILIZZATE DELLA PIANTA Dell'alloro si utilizzano le foglie prive del picciolo che possono essere raccolte durante tutto l'anno. Occorre tenere presente che più sono giovani più è alto il loro contenuto in principi attivi. Le foglie si fanno essiccare al sole. COME SI UTILIZZA L'infuso di foglie di alloro aiuta la digestione soprattutto per chi ha problemi di fermentazione, aiuta nei casi di inappetenza e combatte i dolori dello stomaco. CURIOSITA' Oggi l'alloro viene usato normalmente nella cucina di tutto il mondo per il suo aroma. La particolarità è che le sue foglie non perdono l'aroma dopo la cottura.
|
ERBE AROMATICHE E SPEZIE: USI E VIRTU'
Le erbe aromatiche e le spezie sono una componente preziosa in cucina.
|
Post n°127 pubblicato il 23 Settembre 2009 da cucinavistamare
AREPAS 200 g di farina di mais bianco Amalgamate la farina con il sale ed iniziate ad impastare incorporando, gradualmente, dell'acqua fino ad ottenere un impasto ben sodo che andrà fatto riposare per almeno un'ora. ORIGINE RICETTA: VENEZUELA
|
Post n°126 pubblicato il 23 Settembre 2009 da cucinavistamare
POLPETTONE SAPORITO 750 g di carne trita (manzo e maiale) Spezzettare il pane e metterlo a bagno con il vino.
|
Post n°125 pubblicato il 23 Settembre 2009 da cucinavistamare
CAKE SALATO CON CIPOLLE, POMODORO ED OLIVE In un tegame, lasciar rosolare dolcemente la cipolla finemente tritata, inizialmente con l'olio ed aggiungendo, poi, anche l'acqua, il vino e lo zucchero: il tutto, dovrà trasformarsi in una sorta di cremina (circa 15 minuti di cottura).
|
PIZZICOTTI DI SANT’ANATOLIA 400 gr di farina 00 Sciogliete il lievito e lo zucchero in un pò d' acqua tiepida, versate il tutto sulla farina ed iniziate ad impastare aggiungendo, gradualmente, altra acqua fino a raggiungere una consistenza omogenea, ma ancora piuttosto morbida (se con i 200 gr previsti dalla ricetta, l' impasto dovesse risultare troppo sodo, aiutarsi con un po' d' acqua aggiuntiva).
|
Post n°123 pubblicato il 23 Settembre 2009 da cucinavistamare
PATATE IMPANATE Pelare le patate, tagliare in 8 spicchi regolari, asciugare e mettere in una ciotola con l'olio.
|
TOTANO ALLA LUCIANA 1 kg di totani Tagliare i pomodori a pezzetti, aglio a fettine sottili e mettere tutto in un tegame a freddo insieme all’olio, peperoncino spezzettato e una presa di sale.
|
IL RISO: SUGGERIMENTI PER LA COTTURA
- scegli un prodotto di qualità. Esistono anche aziende risicole italiane dotate di una risiera interna in grado di fornire un ottimo prodotto. - se scegli il riso integrale ricordati che va lasciato alcune ore in acqua fredda prima di cuocerlo - il riso troppo cotto perde il suo apporto nutritivo mentre se cuoce poco diventa poco digeribile: attenzione quindi ai tempi di cottura indicati sulla confezione. - per avere un risotto con chicchi poco collosi procedere con una leggera tostatura iniziale del riso con gli aromi e dell'olio di oliva; questo procedimento crea attorno al chicco uno strato protettivo che non lo fa sfaldare. - se si vuole preparare il riso per contorno, aggiungendo il succo di una fetta di limone nell'acqua di cottura si otterranno chicchi più compatti e proteici.
|
IL RISO: LEGGENDE E CURIOSITA' La Storia del risotto alla Milanese Il lancio del riso sul corteo Nunziale
|
IL RISO: IMPIEGO IN COMMERCIO In commercio troviamo diverse tipologie di alimenti realizzati con il riso sotto forma di olio, di farina o di amido, sono adatti per coloro che hanno intolleranze al lattosio o al glutine ma anche per coloro che prediligano una dieta più digeribile. Vediamo insieme alcuni:
|
IL RISO: LE PROPRIETA' NUTRITIVE Il riso contiene amido per l'80% e il 9% di proteine concentrate nella parte esterna del chicco. Durante il processo di lavorazione il riso perde quasi tutte le vitamine e con la sbiancatura "diminuisce" il suo apporto proteico mentre rimane intatto il contenuto di sali minerali. Variando il grado di raffinazione, variano i quantitativi di sostanze caratteristiche del riso quindi sarebbe meglio consumare il riso integrale, "non brillato", poiché mantiene maggiormente intatte le sue proprietà nutrizionali ed il suo contenuto di fibra.
|
LA RACCOLTA DEL RISO: LE MONDINE
Dalla risaia al web, risuona l’eco dei canti delle mondine La raccolta del riso è stata una prerogativa - fino ai primi anni Sessanta del secolo scorso-di gruppi di donne provenienti dai territori circostanti, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna, che raggiungevano la pianura del riso ogni anno ai primi di maggio, per la “stagione della monda”. Le mondine svolgevano un lavoro faticosissimo con le gambe nell’acqua, la schiena curva, le mani sporche di fango, tormentate da zanzare e tafani. Erano perlopiù giovanissime (alcune avevano appena dodici, tredici anni); quelle che avevano già compiuto i trent’anni, venivano chiamate dalle altre “le anziane”. Per fare le mondine molte giovani donne lasciavano la propria casa e la famiglia, andando a stabilirsi per un tempo indefinito in una zona sconosciuta, dove le uniche relazioni sociali erano quelle che si stabilivano tra loro; si trattava di contadine, provenienti dalla dimensione storico-sociale della pianura padana, caratterizzata dalla seconda metà dell’800 da una forte crescita demografica con eccedenza di manodopera nelle famiglie mezzadrili. Immerse nell’acqua fino al ginocchio, con le braccia e le mani bagnate, nei mesi di giugno e luglio le mondine dovevano poi sopportare il caldo e i miasmi. Le condizioni di lavoro rendevano le risaiole precocemente vecchie e deperite, molte si ammalavano e restavano segnate a lungo da questa esperienza di sfruttamento. Il lavoro fianco a fianco, la condivisione degli spazi di ristoro e delle rivendicazioni per migliori condizioni di lavoro contribuirono allo stabilirsi di un sodalizio forte e duraturo; le donne iniziarono ad intessere narrazioni e storie legate alla vita di risaia, e il paesaggio delle colture allagate risuonava per alcuni mesi dei loro canti. Su melodie notissime - dal coro alpino a quello contadino, dalla canzone di tradizione anarchica a quella socialista - si cantavano non solo il lavoro spossante o la malinconia per la distanza da casa, non solo gli amori e la vita quotidiana - ma anche l’odio per i potenti, di solito rappresentati dal padrone e dal parroco, e la consapevolezza di una propria forza ed alterità rispetto al mondo maschile. I canti delle mondine rielaboravano i classici canti del lavoro o di lotta sindacale, di marcette militari, con elementi di satira e di ironia . Negli anni Settanta, in pieno revival folkloristico, i canti delle mondine divennero oggetto di studio di musicologi, antropologi, studiosi della cultura orale. Ma furono le stesse mondariso a mantenere vive le tradizioni legate alla propria esperienza: il gruppo ” Mondine di Valle Lomellina“, ad esempio, si dedica ancora oggi alla memoria storica e culturale dell’epopea della coltivazione del riso. Il coro delle mondine di Novi, invece, è attivo da circa trent’anni: hanno un sito web in cui si definiscono gruppo di “canterine”, perché senza conoscere la musica cantano in modo spontaneo, interpretando se stesse, ed organizzano spettacoli e concerti per raccontare storie ed esperienze anche personali. E ancora, è in corso un progetto multimediale e collettivo dal titolo ” Mondine - di madre in figlia” con l’intento di raccontare una storia abbattendo il confine tra autori e pubblico. Si tratta di un’occasione per capire quanto sia ancora viva l’energia delle mondariso e per partecipare attivamente alla ricostruzione di un pezzo di memoria. |
Inviato da: chiaracarboni90
il 27/09/2011 alle 16:08
Inviato da: chiaracarboni90
il 21/04/2011 alle 09:33
Inviato da: Dolciando
il 07/05/2010 alle 18:03
Inviato da: Dolciando
il 14/04/2010 alle 19:42
Inviato da: shaijlyah
il 14/04/2010 alle 12:00