Quest’anno la Bocciofila Pianorese non riaprirà i battenti

Bocciofila 02 Pianoro 2020 06 27

Pianoro (Bologna)

Con una decisione sofferta quest’anno la Bocciofila Pianorese Arci “XXV Aprile”, in via Fantini 57 a Pianoro, non riaprirà i battenti. Nelle sere d’estate non si sentirà il cozzare delle bocce nei due campi all’aperto, i commenti di giocatori e spettatori, e nemmeno il profumo delle fragranti crescentine che attirano anche chi non è interessato al gioco delle bocce o a quelli delle carte. La pandemia da coronavirus Covid-19 ha cambiato molte cose vietando anche, o soprattutto, il contatto umano tra le persone non conviventi. Gesti come una stretta di mano, o un abbraccio, possono essere fonti di nuovi contagi.

Sembrava infatti che in Italia il virus fosse vinto ma sono nati, anche nel bolognese, altri nuovi focolai che hanno destato preoccupazione e paura. L’associazione pianorese, o società sportiva come dir si voglia, non è un’azienda, non esistono rapporti di lavoro, non deve dare utili alla società o stipendi a chi presta la sua opera. A mantenerla viva è soltanto la volontà del consiglio, e di soci e volontari di offrire alla comunità locale opportunità di socializzazione, divertimento, svago, sport, e rustica gastronomia condita dalla solidarietà e dall’amicizia. L’attività della bocciofila è, infatti, basata sul volontariato a sostegno di una pratica sportiva amatoriale, associata alla Federazione Italiana di Bocce, come pure quella ricreativa associata all’Arci nazionale.

Pur con dispiacere e tanta voglia di fare e partecipare lo scorso 28 giugno, con un’assemblea interna la totalità di soci e volontari presenti si è espressa per rinviare l’attività al 2021 sperando che non ci siano più contagi da Covid-19, che impongano ulteriori distanziamenti tra le persone, e tanti altri provvedimenti per evitare contagi. Anticipando, si spera, la ripresa dell’attività sportiva e ricreativa all’1 maggio 2021, anziché al 2 giugno per una stagione su cinque mesi anziché quattro.

Tante le regole imposte dal virus. Sui due campi non possono giocare più di due persone per campo; in tempi normali potevano farlo anche coppie e terne, quindi quattro o sei per campo. E’ interdetto l’uso dello spogliatoio, non sono consentiti i tornei, e ci vogliono due volontari alla gestione, pulizia e controllo dei campi, sull’uso delle mascherine e del distanziamento tra le persone attorno ai campi e in tribuna. E’ poi vietato il gioco con le carte che attirava decine di persone.

Non dovrebbero esserci problemi al bar con ingresso a una persona per volta Nella sala ristoro è possibile fare ingresso e uscita separati e distanziamento ai tavoli con la seduta a sole 20-30 persone; in pratica a solo un terzo delle persone rispetto al consueto. Il punto più dolente è la cucina che richiede l’impegno di almeno cinque persone di cui tre solo alle crescentine (impasto, cottura e asciugatura). Si arriva a una dozzina tra soci e volontari impegnati tutte le sere a dare ricreazione, socializzazione e ristoro solo a un terzo, o molto meno col maltempo, delle persone che prima frequentavano la bocciofila. Mentre le spese di gestione aumentano per le sanificazioni e il contrasto al virus.

Purtroppo non ci sono solo persone consapevoli che si attengono alle regole e alla tutela della salute propria e degli altri. Basti che ce ne sia una affetta da Covid-19, consapevole o meno, a generare un altro focolaio di infezione quando sembrava che il virus avesse cessato la sua virulenza che ha portato alla morte molte persone tra i quali tanti anziani. Così come sono tutti pensionati e anziani i soci e i volontari della bocciofila che preferiscono non correre il rischio di ammalarsi. Da qui la decisione di non aprire quest’anno la Bocciofila finché la situazione sanitaria nazionale non sarà ritornata alla normalità.

La cittadinanza dovrebbe comprendere la situazione ricordando che per evitare la diffusione del virus sono state rinviate le Olimpiadi, sospesi i campionati sportivi, gli spettacoli dal vivo, feste e sagre civili e religiose. Se i pianoresi – e non solo loro visto che tanti giocatori di bocce vengono da fuori – hanno resistito al confinamento in casa per tre mesi non dovrebbe essere un sacrificio maggiore rinunciare alle partite di bocce all’aperto. La salute di ognuno, e di tutti, è un bene prezioso da non mettere a rischio, nemmeno per gioco.

Giancarlo Fabbri

Quest’anno la Bocciofila Pianorese non riaprirà i battentiultima modifica: 2020-07-06T15:33:32+02:00da fabbri.giancarlo