Come diventai monaca

“Ciao, César”

Sapeva il mio nome. Io non conoscevo nessuno, e nessuno conosceva me. Da dove era saltata fuori? Magari viveva nelle case popolari, o era la proprietaria di qualche negozio dove la mamma faceva la spesa; per me le signore erano tutte uguali, perciò poteva essere una qualunque, non mi meravigliava troppo non riconoscerla. La cosa davvero strana era che mi rivolgesse la parola. Infatti, non si  trattava solo di chi era lei, bensì, e molto di più, di chi ero io. Ero talmente persuasa della mia impercettibilità, della genericità e del carattere anodino dei miei lineamenti, che potevo accettare questo fatto solo come un miracolo.


Ho letto questo libro per caso, ne ignoravo la trama e anche la lunghezza – potevano essere cinquanta pagine come mille. In genere mi lascio attirare dai titoli, qualche volta dalle immagini sulla copertina e quasi sempre leggo la breve descrizione che si trova nella parte posteriore.
Questa volta no, mi sono interessata al titolo soltanto, immaginando la storia di una scelta intima e sofferta, incuriosita dal fatto che fosse stata scritta da un uomo, uno scrittore argentino di cui, al termine della lettura, ho voluto conoscere  i lineamenti. Avevo bisogno di una storia profonda, e profonda lo è stata, introspettiva, a tratti disarmante, narrata divinamente, come un lungo racconto senza pause troppo lunghe da farti perdere il filo, ma assolutamente lontana dalla storia che avevo immaginato. È stato come incontrare una realtà parallela, avere un’idea e piano piano scoprire che non era quella giusta e piano piano diventare quella bambina che si chiamava César, e non avere voglia di smettere di esserlo e ricevere una porta in faccia, così, all’improvviso, alla fine di tutto, una fine che è durata giusto un battito di ciglia.

Come diventai monacaultima modifica: 2023-11-07T20:51:32+01:00da lisa.dagli_occhi_blu

20 pensieri riguardo “Come diventai monaca”

  1. Di come immedesimarsi nel personaggio di un libro, facendone propria la storia con grande sensibilità. Ci sono libri che ci pigliano per il cuore, aumentandone i battiti con sentimento.
    Un bacio scintillante di stelle
    …W…

  2. Leggi Il deserto dei Tartari e Il Colombre di Buzzati e ti accorgi che in due libri ha spiegato tutto quel che c’è da capire: passiamo la vita ad aspettare occasioni che ce la cambino e ad avere paura di qualcosa che ce la rovini.
    Nel mezzo, se tutto va bene, non succede niente.

  3. Purtroppo ho dovuto rallentare con la lettura, a parte le cataratte che avrei da eliminare, mi stanco subito e più di dieci minuti non resisto. Avrei tanto da leggere ancora, sono da parte e la pila occupa spazio. Interessante il libro a cui fai riferimento ancora più apprezzabile, che ti abbia convinto alla lettura pur disattendendo le tue aspettative. I libri sono così: o ti catturano per dettagli “volutamente invitanti” nella presentazione, oppure ti colgono improvvisamente appena hai letto 2/3 pagine. Questo è il segreto del bravo scrittore: evidenziare i particolari che poi rimanderanno alla storia e alla dinamica del libro.
    Ti auguro un generoso w.e. mia cara LisaR.

    1. È vero, un buon libro ti rapisce completamente. A volte “ti salva”… ed è una cosa che a pensarci sembra impossibile, eppure… 🙂 Non so se hai mai provato, ma oggi c’è una vastissima scelta di audiolibri, se leggere ti stanca. Io li ascolto quando sono in treno, e – in realtà qualche volta mi addormento, ma questo è un segreto – così posso “leggere” senza sforzo qualcosa che mi piace 🙂 Durante l’ultimo viaggio ho ascoltato Agatha Christie, i sette quadranti! Un felice fine settimana anche a te :*

  4. Mi hai incuriosito*_* Appena possibile lo leggerò..mi piacciono le storie che si leggono tutte d’un fiato trasportandoti in altre vite..
    le premesse ci sono*_*
    Passa una bella domenica Simo

  5. ciaoo carissima.
    Ho le mie amiche che leggono molto, a volte regalo loro un libro. Io leggo romanzi praticamente mai.
    Leggo poesie. Leggo molto di storia, di cui sono appassionato e faccio ricerche (per gli scritti che faccio).
    Voi donne siete splendide a leggere. Nonostante mille cose da fare, lo trovate sempre il tempo di leggere.
    Sicuramente perchè amate farvi trasportare dalla storia, dai personaggi, magari sognate d’esser uno dei personaggi. Siete bellissime.

  6. Lisa, ho letto, ma (sono intontita dal raffreddore) non ho capito ne il titolo, ne l’autore…
    Ci sono libri che ti coinvolgono talmente tanto da farti entrare nella mente dei personaggi … e loro ti spiegano l’inspiegabile… ti dicono ciò che potrebbe o non potrebbe essere… Invidio l’intelletto di chi li scrive. Una delle poche cose che invidio nella vita

    1. Eheheheh 🙂 Il titolo è “come diventai monaca”, sull’autore avevo lasciato il mistero! si chiama César Aira. Anche io invidio molto chi sa scrivere bene, chi sa usare le parole per raccontare o per esprimere se stesso. Tipo te 😛

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