Un grigio mattino di pioggia
a fare da cornice.
Lo rivivo, ancora e ancora
come in un loop infinito.
Le tue lacrime
i miei occhi stranamente asciutti.
Un abbraccio silenzioso.
Un solo pensiero.
Sì… dovremo trovare un modo.
Il mio 2° blog. Più riflessivo, meditativo e slow
Un grigio mattino di pioggia
a fare da cornice.
Lo rivivo, ancora e ancora
come in un loop infinito.
Le tue lacrime
i miei occhi stranamente asciutti.
Un abbraccio silenzioso.
Un solo pensiero.
Sì… dovremo trovare un modo.
I conflitti non si risolvono tacendo,
evitando l’argomento.
Credo che evitare non sia un segno di rispetto per l’altro.
Anzi.
Rispetto è cercare il dialogo,
saper ascoltare, anche ciò che risulta sgradito.
Tacere è, a mio avviso, celato disprezzo
E’ la non volontà di appianare.
Rifiutare ogni chance di trovare un incontro.
Incapacità di recedere dalle proprie posizioni.
Tutti abbiamo dei lati da smussare,
da migliorare.
La vera barriera è l’incapacità di riconoscerlo.
Farlo, di contro, è il primo passo per sanare i conflitti.
Silenzio è chiusura.
Una forma di odio.
Anche con le migliori intenzioni
certi muri non si possono abbattere.
Per quanto provi, la strada è bloccata, sepolta, ottusa.
Come un muro di gomma. Tu batti e lui ti respinge.
E più energica è la spinta, più forte ti butta indietro.
C’è da perderci la ragione.
L’unica via è l’indifferenza.
E cambiare strada.
Brani che cantano il disagio
E solo mia l’impressione che le canzoni più apprezzate
siano quelle che immortalano il dolore?
Che si tratti di amori, fallimenti, perdite
o mal di vivere, in senso lato?
L’offerta incontra la domanda.
In un mondo alla deriva
Si ha sempre più bisogno di esorcizzare il male
Ascoltandolo e sentendoselo raccontare
Un po’ come dire a se stessi : “Sì, sono sbagliato. Ma non sono solo”.
*
Riflessioni durante l’influenza.
No. Non sono impazzita a fare gli auguri , di nuovo, a febbraio.
Ho fatto una riflessione sugli auguri che ci si scambiano, ogni fine d’anno, a S.Silvestro.
Ho giocato un po’ con le risposte possibili, un po’ amare e un po’ ironiche, che non mi sono mai venute in mente al momento giusto.
Eccone alcune:
…. e così via.
Diciamo che gli inizi non sono stati dei migliori.
Ma torneremo ad augurarci “buon anno” anche alla fine di questo.