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Ambivalenza

Post n°304 pubblicato il 02 Gennaio 2015 da gaza64
 

 

- Il confine qual è?
- Quello che ti abbraccia o ti stringe.


- E se è ambivalente?
- Allora non esiste.


- Perché?
- Perché in un momento può essere oltrepassato.


- Quando mi abbraccia?
- Si, in quel caso sarebbe più semplice.


- Significherebbe, però, una rinuncia.
- Un confine lo è sempre, per sua natura.


- La sua natura qual è?
- Volerti tutta per sé.


- E ciò che voglio io, invece, cos'è?
- Dipende dalla tua scelta.


- Perché?
- Perché se scegli di restare chiusa in quell'abbraccio,
significa che è quello che desideri per te.


- E nel momento in cui mi stringesse?
- Non potresti fuggire.


- Fuggire da cosa, poi?
- Dal confine.


- Il confine di che?
- Di ciò che delimita essere te, o me.


- Allora sei tu che stringi?
- Sono io che ti stringo e ti abbraccio.


- Sei ambivalente.
- Come te, del resto.


- Perché?
- Perché ognuno di noi è il confine che ci separa o ci abbraccia.
Siamo una porta e possiamo scegliere noi se chiuderla,
o lasciarla aperta.

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
RobertoDiGi il 02/01/15 alle 22:27 via WEB
Desiderio e, al contempo, rinuncia dello stesso, in una sorta di equilibrio implacabile tra l'elettrone ed il suo nucleo, senza del quale tutto si annullerebbe.

"Bisogna pensare alla vita eterna come si pensa all'acqua quando si muore di sete, e al tempo stesso desiderare per sé e per i propri cari la privazione eterna di quest'acqua, piuttosto che esserne dissetato contro la volontà di Dio, ammesso che una cosa simile sia concepibile".Simone Weil

Una porta con un'unica maniglia, all'interno. (")
 
 
gaza64
gaza64 il 03/01/15 alle 11:53 via WEB
E' giusto.
La libertà non può che essere in quell'ambivalenza capace lei sola di annullare gli effetti di quei bisogni: accettarli e negarli allo stesso tempo, considerandoli nella loro realtà palese ma anche nell'irrealtà che a soddisfarli esprime.
Fuori e dentro allo stesso tempo non può che essere ovunque, e ovunque è un concetto talmente diverso da non poter essere nemmeno descritto, per quanto immenso e piccolo.
Molto suggestive le parole di Simone Weil, ed estremamente simbolica la tua chiusa sulla quale dovrò maggiormente riflettere...(")
 
Nues.s
Nues.s il 03/01/15 alle 11:15 via WEB
Le parole piene, contano. Come gli abbracci:
Questi.
 
 
gaza64
gaza64 il 03/01/15 alle 11:55 via WEB
Ti auguro di contarne tanti: di quelli forti che quasi immobilizzano, ma innocui...
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 03/01/15 alle 15:46 via WEB
Bel dialogo.
Ma tu chi sei, chi fa le domande o chi dà le risposte?
 
 
gaza64
gaza64 il 03/01/15 alle 21:16 via WEB
Che bella domanda...
In questo tipo di dialoghi esprimo il massimo della mia alienazione, perché mi faccio le domande e mi rispondo pure:)
Di solito le domande vengono poste da Gabriella piccola in una sequenza rapidissima nella quale anche la grande, ovviamente, è coinvolta.
Penso sia patologico.
Ma molto divertente per entrambe.
A chi è piaciuto di più il dialogo: ad Alfredino o ad Alfredone?
 
   
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 04/01/15 alle 21:10 via WEB
-"Ti ricordi di quel tizio dell'antica Roma, credo un filosofo di cui ora mi sfugge il nome, che in un esperimento mentale ipotizzava il lancio di un dardo al di là del confine dell'Universo?
- "No, non il nome sfugge anche a me, però mi ricordo che quel filosofo ponesse due ipotesi:
A) Se il dardo attraversa il confine dell'universo, cosa gli succede?
B) Il dardo colpisce il confine dell'Universo ma non riesce ad aoltrepassarlo, perché?
-" Non saprei, bisognerebbe chiedere a Gabriella se sa come risolvere i due quesiti...
.
 
     
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 21:34 via WEB
A e B mi sono arcinote:)
Il dardo mi suscita associazioni sessuali: il fatto che esso voglia oltrepassare il confine mi sembra più che logico, così come le conseguenze del suo successo: nel caso fallisse immagino che ritornerebbe nella sua sede.
Però potrebbe senz'altro ritentare...
Il filosofo di cui non ricordi il nome era un uomo?
 
woodenship
woodenship il 03/01/15 alle 16:41 via WEB
I confini sono come le leggi:sono fatti per essere infranti.Ecco cosa mi viene da pensare, nel leggere questo serrato dialogo,espressione di una dialettica tesa a stabilire la tangibilità o meno, dei confini tra gli individui.Così come le porte:si può scegliere se aprirle o meno,però c'è sempre qualcosa che fa sì che la mano comunque e sempre vada sulla maniglia,come se questa obbedisse ad un richiamo di ineludibile attrazione. Del resto anchre i tuoi versi hanno un che di ipnotico nell'incedere delle domande e di risposte:si allargano e si restringono,ora da una parte,ora dall'altra:segno di una volontà ondivaga che ancora deve stabilire la giusta traiettoria per orbite che si compenetrino,senza per questo collidere.......Un fiore ed una carezza di vento augurale che ti accompagni benigno per questo nuovo anno........W..........
 
 
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 21:47 via WEB
Per indole rifuggo le collisioni: sono spaventata al solo pensiero di subirle, perciò cerco in ogni modo di non provocarle.
I confini, però, come tu stesso dici, vanno oltrepassati, di tanto in tanto, perché non può esserci conoscenza senza sperimentazione né tanto meno scelta, senza conoscenza.
E le intenzioni, che certe scelte e certe conoscenze rappresentano, vanno valutate per tutta la loro estensione: che come un qualunque confine potrebbe proteggere o costringere, senza sapere perché, o come.
Ti abbraccio forte in questo nuovo anno giunto a chiamarci ancora per nome, e ti ringrazio per le carezze che mi hai dato e per quelle, spero, che vorrai ancora darmi...Buona serata, Gabriella...
 
eugenia1820
eugenia1820 il 03/01/15 alle 23:29 via WEB
Questa volta Alfredo ti ha fatto davvero una domanda che avrei voluto farti anch'io, per cui ho già la risposta.
Mi piace in modo particolare la chiosa, soprattutto perché è molto positiva!
Abbraccione, :-))
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 04/01/15 alle 21:11 via WEB
A copionaaa...
 
 
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 22:06 via WEB
Mi fa piacere che tu abbia riscontrato positività nella conclusione del mio, tra me e me, ragionamento:)))
So che devo accettare il dolore così come il piacere: è nel piacere che devo ancora esercitarmi. Per questo vaneggio...
Grazie Rita: ti sono grata per ciò che, con la tua presenza, hai voluto testimoniare in tutto il tempo che è fin'oggi trascorso e per quello che ancora trascorrerà.
Non mancheremo di farci gli auguri per l'Epifania! Ti abbraccio anch'io...
 
Pass.enger
Pass.enger il 04/01/15 alle 15:34 via WEB
Odi et amo;
quare id faciam, fortasse requiris?
Nescio;
sed fieri sentio et excrucior!
(Liber Catullianus, Carmen LXXXV)

Elisir di caleidoscopica essenza.
 
 
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 22:26 via WEB
Benvenuto a Catullo col suo splendido dire: talmente grande da riassumere, attraverso la poesia, l'ambivalenza per eccellenza.
Perché se amare e odiare si equivalgono, cosa resta all'uomo se non il tormento di non poter gioire di ciò che l'odio, col suo solo esistere, può annullare?
Ho provato molte volte a convincerlo, mentre passeggiavamo per i viali dell'antica Roma, che l'esistenza di entrambi non annulla né l'uno né l'altro, ma li somma...
Grazie, Gabriella...
 
   
Pass.enger
Pass.enger il 05/01/15 alle 00:43 via WEB
Talvolta
l’amore annulla
inconsapevolmente
(più di quanto possa l’odio, consapevolmente).
Rifacendomi a Seneca (lui si riferiva a Lucillo), persuade tibi hoc sic esse ut scribo.

Sono io che ringrazio per il privilegio della tua visita, incipit di raffronto aprico ed eletto.
 
     
gaza64
gaza64 il 05/01/15 alle 10:41 via WEB
Ne sono assolutamente convinta: ciò che l'amore genera, l'odio non è capace di fare...
La persuasione a cui Seneca aspira è frutto di una consapevolezza, e la consapevolezza non può che derivare dalla conoscenza dell'uno e dell'altro aspetto: per questo la somma dei due produce "altro" che non può essere nemmeno detto o definito. Solo creduto.
Un privilegio condiviso...
 
amore_nelcuore1
amore_nelcuore1 il 04/01/15 alle 18:44 via WEB
C'è un posto in qualche parte del mondo, dove si narrano storie storie mai udite, dove il colore del cielo si trafonde in mille arcobaleni, dove ogni piccola emozione può divenire un incanto, dove puoi perderti negli occhi di un magico.incontro dove puoi scoprire che il più fantastico dei viaggi è l'amore (dino di girolamo) una meravigliosa e dolce domenica Sera Cara Gabriella e una felice nuova settimana che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto..Nunzio.....Clicca
 
 
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 22:35 via WEB
Un luogo dove la fantasia può liberamente correre descrivendo ciò che i suoi occhi vedono e il suo cuore desidera.
Ti ringrazio per queste splendide parole che hai voluto condividere con me.
Auguro anche a te tanta felicità, ma soprattutto di continuare ad alimentare l'amore che porti nel tuo cuore...
Con affetto, Gabriella...
 
shangri.la
shangri.la il 04/01/15 alle 20:19 via WEB
Un cerchio su un foglio di carta è un confine. Visto dalla terza dimensione è solo un anello.
 
 
gaza64
gaza64 il 04/01/15 alle 22:38 via WEB
"L'anello più bello è un disegno":)
Esistono un'infinità di prospettive: ognuna di esse è un modello...
Grazie, e buona notte.
 
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