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Nickname: gaza64
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Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
« VentottoDicembreDuemilaq... | Il contesto » |
- Il confine qual è? - E se è ambivalente? - Perché? - Quando mi abbraccia? - Significherebbe, però, una rinuncia. - La sua natura qual è? - E ciò che voglio io, invece, cos'è? - Perché? - E nel momento in cui mi stringesse? - Fuggire da cosa, poi? - Il confine di che? - Allora sei tu che stringi? - Sei ambivalente. - Perché?
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"Bisogna pensare alla vita eterna come si pensa all'acqua quando si muore di sete, e al tempo stesso desiderare per sé e per i propri cari la privazione eterna di quest'acqua, piuttosto che esserne dissetato contro la volontà di Dio, ammesso che una cosa simile sia concepibile".Simone Weil
Una porta con un'unica maniglia, all'interno. (")
La libertà non può che essere in quell'ambivalenza capace lei sola di annullare gli effetti di quei bisogni: accettarli e negarli allo stesso tempo, considerandoli nella loro realtà palese ma anche nell'irrealtà che a soddisfarli esprime.
Fuori e dentro allo stesso tempo non può che essere ovunque, e ovunque è un concetto talmente diverso da non poter essere nemmeno descritto, per quanto immenso e piccolo.
Molto suggestive le parole di Simone Weil, ed estremamente simbolica la tua chiusa sulla quale dovrò maggiormente riflettere...(")
Questi.
Ma tu chi sei, chi fa le domande o chi dà le risposte?
In questo tipo di dialoghi esprimo il massimo della mia alienazione, perché mi faccio le domande e mi rispondo pure:)
Di solito le domande vengono poste da Gabriella piccola in una sequenza rapidissima nella quale anche la grande, ovviamente, è coinvolta.
Penso sia patologico.
Ma molto divertente per entrambe.
A chi è piaciuto di più il dialogo: ad Alfredino o ad Alfredone?
- "No, non il nome sfugge anche a me, però mi ricordo che quel filosofo ponesse due ipotesi:
A) Se il dardo attraversa il confine dell'universo, cosa gli succede?
B) Il dardo colpisce il confine dell'Universo ma non riesce ad aoltrepassarlo, perché?
-" Non saprei, bisognerebbe chiedere a Gabriella se sa come risolvere i due quesiti....
Il dardo mi suscita associazioni sessuali: il fatto che esso voglia oltrepassare il confine mi sembra più che logico, così come le conseguenze del suo successo: nel caso fallisse immagino che ritornerebbe nella sua sede.
Però potrebbe senz'altro ritentare...
Il filosofo di cui non ricordi il nome era un uomo?
I confini, però, come tu stesso dici, vanno oltrepassati, di tanto in tanto, perché non può esserci conoscenza senza sperimentazione né tanto meno scelta, senza conoscenza.
E le intenzioni, che certe scelte e certe conoscenze rappresentano, vanno valutate per tutta la loro estensione: che come un qualunque confine potrebbe proteggere o costringere, senza sapere perché, o come.
Ti abbraccio forte in questo nuovo anno giunto a chiamarci ancora per nome, e ti ringrazio per le carezze che mi hai dato e per quelle, spero, che vorrai ancora darmi...Buona serata, Gabriella...
Mi piace in modo particolare la chiosa, soprattutto perché è molto positiva!
Abbraccione, :-))
So che devo accettare il dolore così come il piacere: è nel piacere che devo ancora esercitarmi. Per questo vaneggio...
Grazie Rita: ti sono grata per ciò che, con la tua presenza, hai voluto testimoniare in tutto il tempo che è fin'oggi trascorso e per quello che ancora trascorrerà.
Non mancheremo di farci gli auguri per l'Epifania! Ti abbraccio anch'io...
quare id faciam, fortasse requiris?
Nescio;
sed fieri sentio et excrucior!
(Liber Catullianus, Carmen LXXXV)
Elisir di caleidoscopica essenza.
Perché se amare e odiare si equivalgono, cosa resta all'uomo se non il tormento di non poter gioire di ciò che l'odio, col suo solo esistere, può annullare?
Ho provato molte volte a convincerlo, mentre passeggiavamo per i viali dell'antica Roma, che l'esistenza di entrambi non annulla né l'uno né l'altro, ma li somma...
Grazie, Gabriella...
l’amore annulla
inconsapevolmente
(più di quanto possa l’odio, consapevolmente).
Rifacendomi a Seneca (lui si riferiva a Lucillo), persuade tibi hoc sic esse ut scribo.
Sono io che ringrazio per il privilegio della tua visita, incipit di raffronto aprico ed eletto.
La persuasione a cui Seneca aspira è frutto di una consapevolezza, e la consapevolezza non può che derivare dalla conoscenza dell'uno e dell'altro aspetto: per questo la somma dei due produce "altro" che non può essere nemmeno detto o definito. Solo creduto.
Un privilegio condiviso...
Ti ringrazio per queste splendide parole che hai voluto condividere con me.
Auguro anche a te tanta felicità, ma soprattutto di continuare ad alimentare l'amore che porti nel tuo cuore...
Con affetto, Gabriella...
Esistono un'infinità di prospettive: ognuna di esse è un modello...
Grazie, e buona notte.