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« AmbivalenzaLana e cotone »

Il contesto

Post n°305 pubblicato il 05 Gennaio 2015 da gaza64
 

 

Un rapporto privilegiato 
non può prescindere dal contesto nel quale
si è generato. 

Pena la perdita del privilegio e
la sostituzione del privilegiato.

 

 

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Commenti al Post:
gipsy.mm
gipsy.mm il 05/01/15 alle 11:15 via WEB
può darsi, ma ogni cosa cambia attorno a noi; in meglio, in peggio... chissà! ed il contesto è parte del cambiamento, direi: preda del tempo in cui tutto si confonde e si disperde.
 
 
gaza64
gaza64 il 06/01/15 alle 21:21 via WEB
Trovo giusta la tua riflessione...
Però credo che, qualora il cambiamento non sia condiviso, qualcosa, irrimediabilmente, sia già cambiato.
Grazie per il tuo contributo, Gabriella...
 
Pass.enger
Pass.enger il 05/01/15 alle 15:07 via WEB
Cogito: un rapporto privilegiato
non può prescindere
dalla (sola) “affinità elettiva
(parafrasando Goethe, in proposito)
che lo ingravida e concepisce
avulsa dalla dimora situazionale in cui germoglia e fiorisce (lato sensu).
insostituibile (“così riposano gli animi affini, l’uno accanto all’altro; aleggia pace sulle loro sepolture; e sarà giorno felice quando si ridesteranno; altrove, insieme, ancora”- Le affinità elettive_Goethe).

E laddove
nell’evolversi del frangente primordiale (o del tempo),
privilegio e privilegiati si volatilizzassero
il primo, tale non è mai stato
i secondi, s’illudevano che tali fossero.
Ergo: il contesto
un frangente, sterile.
(absit iniura verbis).
E’ questo il mio pensiero (opinabile).

Omaggiando l’ospitalità che alita nel blog, auguro liete ore.

 
 
gaza64
gaza64 il 06/01/15 alle 22:10 via WEB
Mi gira la testa a pensare a quanti siete lì dentro e a quanti e differenti pensieri avete espresso:)
Immagino l'affinità elettiva come un filtro magico composto dai più disparati ingredienti: segreti ed efficaci solo in chi li sperimenta.
Se manca uno solo dei suoi componenti la magia cessa: perciò concordo sull'insufficienza della solo affinità, o del contesto, o di qualunque altro "ingrediente", abbia potuto unire due persone.
Il concetto stesso di privilegio, così come l'ho qui voluto intendere, non esiste: sentirsi privilegiati è già sentirsi schierati in una lotta che non dovrebbe sussistere in alcun contesto.
E la "pena", la conseguenza inevitabile di un simile atteggiamento.
Insostituibile non è colui che si ama, ma ciò che di lui abbiamo amato: magari in un contesto opinabile:)
Grazie infinite...
 
   
Pass.enger
Pass.enger il 15/01/15 alle 01:09 via WEB
Accipicchia, rileggendomi, gira la testa.. anche a me.
Il mio augurio di buonanotte^^
 
     
gaza64
gaza64 il 15/01/15 alle 18:39 via WEB
Peccato per il lucchetto: spero non serva a limitare il fluire delle tue innumerevoli ed interessanti personalità...:)
Buona serata a te, Gabriella...
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 17/01/15 alle 23:19 via WEB
Non son sempre presente,
quando vado via, chiudo sempre con doppia mandata.^^
Personalità innumerevoli ed interessanti? Non credo.
Traendo spunto da una novella del drammaturgo di Girgenti, potrei profferire “io son colui che mi si crede”.
sebbene, sia semplicemente un carneade
cristallino e comune.

Rinnovo il mio augurio di buonanotte
crisalide evoica d’albescenti sogni..
sogni da custodire, perché alcuno profani
sogni da accarezzare, perché s’avverino
(purché si creda in essi; se non si credesse nei propri sogni, perché mai dovrebbero avverarsi?)
Il Sogno è quella cosa piumata
che si posa sull’anima, delicatamente.
Canta melodie senza parole, e mai smette.
E l’avverti, dolcissimo, nel vento […]”.
(Emily Dickinson)
(è questo il mio commento all’ultimo tuo post; lo incido qui, e non laddove sarebbe più confacente, perché, caratterialmente, sono un carneade stanziale)^^.

 
     
gaza64
gaza64 il 19/01/15 alle 16:45 via WEB
Mi sembra un atteggiamento previdente quello di chiudere il profilo a doppia mandata in caso di assenza: se entrasse qualcun altro, oltre al Girgenti ed agli innumerevoli altri che, attraverso te, parlano, sai che confusione al tuo rientro:) Di noi ci sanno dire meglio gli altri, ma per fare di noi uno, bisognerebbe sommarli tutti senza dimenticare di aggiungere il nostro...
Quali e quanti sentimenti produce in me l'immagine della crisalide: ultimo stadio prima dell'immagine.
Un po' come il sogno, che dall'ovattato limbo in cui è celato, a riaprire gli occhi lo puoi vedere di nuovo, se avendolo sognato bene, l'hai realizzato. Torna presto, carneade stanziale, cristallino e caratterialmente previdente:) Grazie...
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 19/01/15 alle 20:49 via WEB
Mi hai fatto sorridere.^^

Convengo sull’essenza compiuta di una persona, frutto di una sommatoria; sebbene, talvolta, l’esito potrebbe venire fuorviato (mi sovviene, in proposito, il passaggio di una celeberrima tragedia teatrale del Bardo):
I am but mad north-north west;
when the wind is southerly
i know a hawk from a handsaw
”Sono pazzo soltanto quando il vento spira tra tramontana e maestrale;
quando il vento spira da sud, invece, distinguo un airone da un falco”
(Hamlet)

Ed è così che alla moltitudine dei miei Profughi va ad aggiungersi un nuovo Personaggio in cerca di... dimora. Un motivo in più per serrare ben bene il profilo durante la mia assenza.
Alla prossima. Buonanotte.^^

 
     
gaza64
gaza64 il 20/01/15 alle 10:47 via WEB
Mutevole, quindi, a seconda del vento e di ciò che il vento, con sé, trasporta e aggiunge. Oppure toglie...
Benvenuto anche al Bardo:)
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 24/01/15 alle 09:56 via WEB
E’ così. Il vento è mutevole
non (tanto) pelle sue direzioni
ma per quanto annunci, o rimuova.

“Ha portato, il vento lontano
l’annuncio primaverile di un canto
profondo e luminoso.
Chissà dove, s’è spalancato un brandello di sole”.
(Aleksandr Blok)

“Il vento cala e se ne va.
Non agita due volte lo stesso ramo di ciliegio.
Gli uccelli cantano sull’albero
ali che vorrebbero volare
Ma la porta è chiusa.
Il banchetto della mancanza
ancora non è compiuto
ma presto finirà.
(Nazim Hikmet)

Lieto week end (in compagnia delle due new entry).^^
 
     
gaza64
gaza64 il 26/01/15 alle 10:57 via WEB
Tra le due, preferisco quella di Aleksandr Block, forse perché mi fa pensare alla distanza che intercorre tra i propri desideri e la gioia di vederne realizzati altri...Benvenuto, comunque, anche ad Nazim Hikmet, e alla speranza che a quel vento attribuisce.
Al mio vento la fatica di scardinarle e trasportarle altrove, quelle porte...
Ancora grazie...:)
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 26/01/15 alle 14:39 via WEB
Orsù, Zeffiro
messaggero d’aulente primavera,
che assurge e scardina.
Non lesinare tempo.
Che l’intimo aspiro, silentemente brama
circonfuso d’arcano desìò
che ineluttabile
assurge,
tra prodigi e disincanti.

Son io che ringrazio
per la grazia dell’ospitalità.^^

 
     
gaza64
gaza64 il 26/01/15 alle 18:25 via WEB
Peccato non ci sia la firma, sotto questi splendidi versi che parlano al vento chiamandolo per nome: foriero di cambiamenti attesi e percepiti attraverso il suo rapido incedere,
e il suo costante mutare...
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 26/01/15 alle 22:36 via WEB
versi firmati:
Pass.enger

(esaudita)^^

 
     
gaza64
gaza64 il 27/01/15 alle 16:43 via WEB
Bravo Pass.enger:)
Mi piacciono i poeti esaudienti...
 
     
Pass.enger
Pass.enger il 29/01/15 alle 00:19 via WEB
Lusingato.^^
(à la prochaine fois)^^

 
     
gaza64
gaza64 il 30/01/15 alle 10:59 via WEB
^___* Au revoir...
 
RobertoDiGi1
RobertoDiGi1 il 06/01/15 alle 12:52 via WEB
Il potenziale arcano annidato fra righe di un tratto piacevolmente bucolico si presterebbe a sfuggire anche all'occhio più attento, al quale colpa non se ne potrebbe attribuire, per la sua subliminale funzione e natura.
Tanto perentorio il messaggio quanto sublime il privilegio...
In una sorta di "Codice da Vinci", questo "povero" lettore si domanda se l'orecchio destinatario saprà cogliere la soave anima da cui tale codice scaturisce.
Talvolta la differenza fra l'intendere o meno può stare proprio in una "unica", piccola, quantità.
"Quando camminerete sulla terra dopo avere volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare". L. da Vinci.
(") :)
 
 
gaza64
gaza64 il 07/01/15 alle 11:20 via WEB
So che non è facile comprendere ciò che il bisogno, talvolta, reclama.
Ma tu, come al solito, di quella "piccola quantità" sei testimone e depositario.
Conosci talmente bene quei luoghi al quale Da Vinci si riferisce, da possederli.
Il privilegio, nel tuo caso, è un modo di essere a prescindere dal'attribuzione di chiunque possa fartene merito: per questo non può essere ridotto o sottratto. Solo riconosciuto.
Grazie Roberto, anche per questo.
 
   
RobertoDiGi1
RobertoDiGi1 il 07/01/15 alle 22:50 via WEB
Ho pensato a lungo a come risponderti, come ringraziarti, ma non mi è venuto nulla che mi sembrasse abbastanza appropriato.
Solo un presente, cercato per te.

https://www.youtube.com/watch?v=IX79VxZ5j4g
 
     
gaza64
gaza64 il 09/01/15 alle 10:41 via WEB
E' una splendida preghiera, questa canzone degli Abba che, come ogni preghiera, affida le sue parole alla musica: veicolo universale per raggiungere il cuore di chi dovrà ascoltare, seppur stando altrove, come gli angeli.
Grazie per averlo cercato per me...
 
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