Altromondo17

Non è possibile uscire definitivamente da un amore e gli occhi vedranno sempre ciò che vorrebbero dimenticare. Luoghi, persone, parole e suoni saranno sempre opacizzati da ciò che fu e che ancora è dentro noi. La libertà di andare, vedere o amare, sarà sempre una libertà a metà perché parte di noi è rimasta dentro "l'altro/a"e continueremo ad amare anche nel ricordo. Molto bella e intensa. Grazie dolce Gabri e felice sera. Un abbraccio con tantissimo affetto M/N Ant..

Credo anch'io che l'amore, una volta provato, non ci abbandoni mai anche se le persone alle quali l'abbiamo donato, ed attraverso loro, ricevuto, scompaiono.
E' qualcosa che resta dentro di noi così come, se siamo stati amati, in chi ci ha amato: nulla di tanto prezioso può essere cancellato o rimosso definitivamente dalla nostra coscienza se non con la nostra scomparsa, anche se di ciò che accadrà dopo non abbiamo alcuna certezza.
Grazie a te, M/N Antonietta: ti abbraccio forte augurandoti serena notte...

non siamo turisti su questa terra, siamo viandanti, viaggiatori, seppur in ognuno di noi c'è un boccadoro e un narciso Sono due modi di attraversare il tempo, nello spazio fisico-emotivo o nello spazio interiore -meditativo. In fondo ci interessa conoscere solo noi stessi guardando nell'altro come in uno specchio.

A volte è necessario allontanare da sé quegli "specchi" e dar loro e a noi stessi il modo di rimirarsi e farsi rimirare da altri.
Il rischio, altrimenti, sarebbe quello di assomigliarsi troppo o di assumere ruoli statici senza poter considerare l'eventualità di sperimentarne altri.
Essere Narciso non dovrebbe escludere la possibilità di essere Boccadoro o viceversa: l'esperienza, per essere davvero tale, non può prescindere dall'averli osservati ed interiorizzati entrambi: seppur riflessi.

una musica che non apparteneva alla mia generazione, canzoni del bel canto alla claudiovilla, demonizzate e irrise da noi ex di sinistra che aborrivamo la canzone intimistica grondante glicemico sentimentalismo. Però ..invecchiando caruso ottiene la sua nemesi

Nei confronti della musica ho sempre avuto un approccio istintivo e scevro da condizionamenti ideologici o "culturali": spesso mi soffermo ad ascoltare alla radio i brani trasmessi da radio Maria i quali, sorprendentemente anche per me, esercitano un influsso particolare sul mio emisfero destro.
Quello qui proposto è l'ultimo "dono" di Sanremo: un brano pop interpretato da due tenori e un baritono giovanissimi.
La loro interpretazione dal vivo è stata emozionante e potente così come dev'essere, quando la professionalità di un'orchestra di sessanta elementi sposa voci tanto giovani da sembrare antichissime:)

“Ti abbraccerò sempre anche quando non avrò più le braccia a disposizione”. Stupenda espressione.Non ha nulla di romanticheggiante. Abbracciare vuol dire “cingere le braccia” e ciò significa che, come possibilità dell’abbracciare, c’è un gesto primordiale: l’apertura delle braccia per accogliere l’altro. Nello spazio che mi è proprio, nel mio spazio intimo io gli riservo un posto, preparo una dimora per l’altro. Tutto questo significa la vittoria sulla relazione di scontro. Ed è posta in gesti una “vittoria sulla distanza”. Ecco “vittoria sulla distanza” e vittoria anche sulla "fisicità" poiché pur senza le braccia, la dimora che abbiamo preparato per l’altro resta intatta, calda, sua, per sempre sua. Gioiosa domenica delle palme e serena notte Gabriella. Pace e bene

Cìngere senza costringere, lasciando andare coloro che, in virtù di quell'abbraccio, hanno significato o significano tanto.
Ciò che resta, di quella situazione, è la sensazione stessa: libera, come lei stesso dice, dal vincolo fisico, ma ancorata a coloro che l'hanno sperimentata come un sigillo invisibile, ma stretto.
Una sorta d'imprinting perpetuo che come un cromosoma determina tanto, seppur non a livello fisico.
La distanza è un anello che gira intorno a delimitare uno spazio così come farebbe un abbraccio amorevole; non credo esistano limiti quando proviamo amore: si può persino abbracciare il mondo intero pur non avendo braccia a disposizione...
Grazie per le significative e sensibili parole, così come per il gradito augurio che ricambio per la giornata di oggi, affinché le sia serena. Pace e bene a lei, Fraeduardo...

Vorrei dirti le più profonde parole d'amore, ma non oso, per timore che tu rida.Ecco perchè mi burlo di me stesso e del mio segreto.Derido il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso..(Tagore) una splindida e dolce serata Cara Gabriella e una felice settimana che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto...Nunzio.. ...Clicca

Non sempre, e per diversi motivi, si riesce a parlare d'amore nell'accezione più ampia del termine, però credo che il nostro corpo riesca a comunicarlo comunque quando si accende nello sguardo, e senza alcun pudore.
Grazie Nunzio per la tua gradita presenza ed un saluto affettuoso, Gabriella.

Ahaha, bella scena!
L'unico che cammina veramente sta fermo...

E chi sarebbe?:)

Quel tizio sul tapis-roulant.

Come fa a stare fermo se cammina sul tapis-roulant?
Non è che, avendolo costruito tu, non funziona?:)

Ma perché, secondo te quel tapis-roulant disegnato sta girando?
Ciò che ti sembra di percepire non è mica là fuori, è tutto dentro di te, onde elettromagnetiche decodificate ed interpretate dal cervello che immagina il mondo fenomenico che conosci.
L'unica cosa che si muove è la fantasia, ovvero la coscienza.

Ed io è con quella che l'ho visto muoversi.

E'questo un testo che, in modo molto forte, mi narra qualcosa che sta fuori dall'esperienza spazio-temporale. E non solo per quell'immagine incantevole dell'abbraccio infinito che tale potrà essere solo e anche perché a un certo punto i corpi si trasformeranno. C'è come un velo tra il dentro e il fuori di cui parla la poesia, un impalpabile velo che somiglia a quello che rende personali le percezioni delle esperienze. Ed è un velo così che mi sembra possa separare la vita e la morte. Il testo ha, per me, anche questo, tra gli altri possibili significati: un affetto rimasto dolorosamente nel cuore e a cui diciamo di uscire, perché rimarrà sempre l'amore a legare, ma un amore che permetterà di vivere. Che poi sia anche un invito a un uomo, o a una donna, o a una figlia, sì, certo; ma tu spesso hai un senso ineffabile nei tuoi testi, come un'eco di voce che risuona nell'universo. E mi piace.

Piace moltissimo anche a me ciò che tu hai scritto, tanto da far fatica ad aggiungere altro al tuo testo così perfettamente incastrato nel mio, da sembrare un abbraccio lui stesso.
Grazie di cuore Mara...

Emozioni moltissimo,mia dolce sig.ra Gabri,con questi versi così delicati e densi di quella saggezza che solo una madre, verso una propria figlia o figlio, è in grado di partorire con tutto il sentimento che gli è proprio, per donarglieli con un soffio di vita in più,quello che le fa ansimare il petto d'amore materno..........Commosso un bacio di petali vellutati.......W.....

Grazie, mio caro Signor W....
L'emozione è reciproca nel leggere le tue parole.
Ti auguro una splendida giornata di vento leggero che trasporti quei petali accarezzandoti piano. Con affetto, Gabri.

...senza tempo

...senza spazio:

...sempre Amore.

E solo AMORE!

:), M@.

L'ingrediente principale per muoversi nello spazio e nel tempo senza dimenticare di averlo fatto...
Buona giornata M@:)

“Fuori da qui” l’amato/a non sarò solo. Amante e amato cammineranno insieme. L’amore, l’amicizia, l’affetto “resta”. E se geograficamente distante, la presenza dell’altro si fa sentire perché “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Giorni di sole “fuori”. Oggi è una giornata stupenda, ma auguro giorni di sole “dentro”, il sole dell’AMANTE, che non solo illumina ma riscalda. Pace e bene Gabriella.

Un'invisibilità apparente, se percepita attraverso altri sensi.
Grazie di cuore, Fraeduardo, per la visione soleggiata che, ne sono certa, avrà rischiarato anche ciò che gli occhi non possono vedere...Pace e bene a lei.

Quanti pensieri, quante parole, quante emozioni sono stati solleticati dall'amore, fin dalla notte dei tempi, ed ancora quanti ne solleticherà: un sentimento che si mostra a chi lo cerca con gli occhi di chi vuole vedere: vedere per credere, ma non di meno credere per riuscire a vedere.
L'amore s'impara come anche s'insegna ma, a differenza di ogni altra materia, nell'essere trattato non prevede un maestro ed un alunno bensì due indistinte entità che trattandolo ne apprendono, allo stesso tempo, significato e valore, ancora una volta per amore.
Non vorrei violare un dialogo così intimo ed amorevole, ma se permetti - che nessuno lo sappia - anch'io ti abbraccerò sempre.
Grazie... :)

Buona Pasqua.

L'amore è ciò che ci unisce.
Anche dopo un abbraccio e nel suo ricordo, se dopo quello non ce n'è stato un altro.
E' ciò che resta a testimonianza di ciò che, credere, significa.
Così come io credo al tuo abbraccio avendolo sperimentato più volte, una delle quali inconsapevolmente:)
Grazie a te, anche per gli auguri...Gabriella.

Ritengo di comprendere: te ne sono grato. :)