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Nickname: gaza64
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Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
Messaggi di Novembre 2016
Ho parlato spesso di te nascondendo il dettaglio tra il folto di una riga scritta che ombreggiava la successiva e l’ultima, invece, svelava.
L’ho fatto senza contare le battute e lasciando allo spazio tra un discorso e l’altro la ragione di riempirlo tutto.
Ho scurito l’inchiostro nel quale, diluendoti, ti avevo nascosto, ed ho percorso in ogni tratto il senso che ci abitava dentro.
Il nostro.
Ora voglio mostrarlo e renderlo vivo tra l’immobilità apparente di queste parole, destarlo dal silenzio di leggerle a mente pronunciando a voce alta il tuo nome.
Scritto con l’inchiostro simpatico che mentre lo dico sorrido.
Sembrava sbiadito, e invece è l’unico ad essere restato.
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- E' buono o è cattivo?
- E' bello o è brutto?
- E' chiaro o scuro?
- E' fisso o è mobile?
- E' prima o dopo?
- E' stato o sarà?
- Perché?
- Perché no?
- Come hai fatto a trovarlo?
- Dove?
- Cosa?
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Non dire mai amore,
Lascialo dire, invece,
Non è tua la sua voce e
Ogni volta che avrai voglia di dirlo resisti,
Tienilo chiuso in un concetto inespresso
Lascialo schiudersi e manifestarsi senza
Perché non c'è certezza alcuna in
E mai potrebbe tornare, nemmeno se il tuo
Come quando dici amore,
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Post n°412 pubblicato il 11 Novembre 2016 da gaza64
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Claudio Parmiggiani - Labirinto di vetro
La paura è stata il mio punto fermo, quasi un faro ad indicare un percorso buio, quasi una notte senza mai fine, quasi un momento dilatato all'eterno.
E qualcosa di me non c'era, e qualcosa di me lo sapeva.
Nessuno conosce nessuno quanto se stesso, e se lo ignora, ignora chiunque possa ricordarglielo per quanto insopportabile gli apparirebbe saperlo.
La paura è stata il filo conduttore di ogni mio movimento. Come nel labirinto assecondando ogni mio spostamento, come un richiamo lontano che lentamente si avvicina e ti avvicina all'apice del suo tormento.
Che poi sei fuori e ti libera dalla sua presa. Sciogli il filo che ti legava senza capire quanto fosse complesso il percorso da fare se lei non te lo avesse permesso.
E qualcosa di me è restata nel labirinto, e qualcosa di me c'è morta dentro.
A volte bisogna scegliere di ricostruire, e se non lo fai è perché ciò che è andato distrutto non aveva valore alcuno. E la paura è un detrito che non merita altro che restare al suo posto.
Fuori o dentro il labirinto, è lo stesso.
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Nelle mie mani, rimani.
E sei al sicuro e sono lontana dai pensieri che non ti sfiorano mai, ma ai quali appartieni.
E' complicato il modo in cui le muovo, ma tu ci resti attaccato e non hai altro spazio che quello, perché lo occupi tutto.
Dove sono io non mi è dato saperlo.
Chissà in quale parte di te mi hai conservato, e chissà in quale luogo di te non ho mai abitato.
Pur avendo voluto.
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Inviato da: gaza64
il 12/09/2024 alle 19:36
Inviato da: kevinkart
il 07/09/2024 alle 15:21
Inviato da: gaza64
il 06/09/2024 alle 16:28
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Inviato da: gaza64
il 02/09/2024 alle 19:20