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Nickname: gaza64
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Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
Messaggi di Giugno 2017
Hai qualcosa dentro che non ha un verbo. E non sai come fare a dirlo. E non sai come fare a tacerlo. E' qualcosa che ti sale in bocca e del quale conosci il sapore, ma non puoi dire di averlo mangiato, né mai digerito. Ce l'hai dentro, soltanto, ed è l'unica cosa della quale avverti contemporaneamente la presenza e l'assenza, e che a suo modo ti trasforma. A volte cresci, altre ancora regredisci, perché ti nutre e ti consuma allo stesso tempo. Non puoi spiegarlo ad un altro e nemmeno a te stesso essendo uguale a te ma anche diverso. Ti è sembrato una volta di riconoscerlo in un tratto che è partito dalla tua mano di getto, ma poi si è fermato senza concludere quello che aveva iniziato. E tu non l'hai pronunciato. Lo senti accarezzarti quando hai bisogno, e liberarti quando ti senti costretto. E' come un muto che gesticolando la sua lingua, comunque tace. E quando chiudi gli occhi e non lo vedi, continua a parlarti, nonostante il silenzio e il buio di qualunque morte che non conosce luce. Di quel verbo di cui oltre la conoscenza avverti l'esistenza. E non puoi dire di averlo mai saputo, e nemmeno mai ignorato. Solo esistito.
|
Chissà chi ami quando non mi ami.
E se riesci ad amare te e il grigio dell'ombra che
ti compone prolungando il tuo tratto,
il tuo mondo e di quel mondo che io amo tanto,
il riflesso.
Chissà chi ami quando non ami me.
Che divento il colore e le parole a descriverlo,
le mani a spalmarlo come faccio con la tua anima,
quando sotto le dita si scioglie
e per me si compone.
Chissà se ami,
quando l'ombra si adagia perpendicolarmente al tuo corpo
nascondendosi in esso,
e lo sguardo non riesce ad andare oltre il visibile
senza riuscire a contemplare il resto,
nascosto.
Il doppio di te che si esprime solo quando è
accecato dalla luce che per prima vede.
Di una stella,
di un sole,
di una lampada accesa che scaldando consuma.
Di mille domande e nessuna.
Certezza sola che soffoca senza provocare paura.
Un po' come il buio:
grigio come l'ombra quando è la luce a proiettarla.
Amando gli occhi che anche in esso saprebbero scorgerla.
O solo immaginandola,
amarla.
|
Esistono circostanze capaci di escludere ogni
circostanza.
Semplicemente spariscono e si dimenticano:
lentamente scivolano e si allontanano per
sopravvivere altrove non esista l'ostinazione capace di
far credere che,
i propri bisogni,
siano le necessità degli altri e non limiti attraverso i quali si limita,
seppur auto-limitandosi.
Circostanze create da reiterazioni costanti e
senza vincoli di applicazione.
Strumenti di tortura invisibili ma altamente dolorose in
chi ne sperimenta gli effetti dovuti alla loro sopportazione.
Punti di vista immutabili che costringono
alla stessa visione chi reagisce e s'impone di non
guardare mai più nella direzione dalla quale si
vorrebbe fuggire.
Ed è chiara la sensazione di fallire adottando il medesimo schema che si vuole evitare.
Perché praticando la stessa ostinazione subita,
pur nel tentativo di preservarsi da un dolore,
si fa del male.
|
- Ho deciso così.
- Per me va bene.
- Da oggi facciamo in questo modo.
- Ok, anche se è complicato.
- Proviamo quello.
- Proviamo.
- Meglio a quell'ora.
- Certo.
- Non più qui.
- Dimmi dove.
- Spostiamoci lì.
- Sì.
- Non è sicuro.
- No.
- Preferisco cambiare.
- Cambiato.
- Devi capire.
- Capisco.
- Torniamo a quello di prima.
-Prima dove?
-Dov'eravamo.
-Io non ci sono, e noi non ci siamo.
|
Quando perdi qualcosa,
qualcosa, poi, ti cresce dentro.
Solido o liquido che occupa uno spazio
rimasto vuoto.
Un ospite che si accomoda discretamente,
una macchia,
un punto,
un gigante che
come un figlio cresce e ti cresce,
dopo essere diminuito tanto.
Qualcosa che resta e ti sposta da
un luogo all'altro di una stessa
esistenza,
che come vita si presta e si accetta.
Anche quando è persa.
|
Inviato da: azaryel
il 19/04/2024 alle 21:27
Inviato da: gaza64
il 17/04/2024 alle 10:20
Inviato da: azaryel
il 08/04/2024 alle 18:41
Inviato da: gaza64
il 05/04/2024 alle 19:43
Inviato da: gaza64
il 25/03/2024 alle 19:02