Canzone,io credo che saranno radi
color che tua ragione intendan bene,
tanto la parli faticosa e forte.
Onde,se per ventura elli addivene
che tu dinanzi da persone vade
che non ti paian d'essa bene accorte,
allor ti priego che ti riconforte,
dicendo lor,diletta mia novella:
"Ponete mente almen com'io son bella!"
Dante,Convivio.
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Post n°397 pubblicato il 08 Luglio 2017 da woodenship
Esalati dalle nari paura ed odio nel fango si resta afflosciati deprivati del sangue d'un botto verità oscena manifesta si è cavata dalle orbite oscure cavità realtà esplosa da occhi fuggiaschi ramazzati per le strade nei campi ammucchiati autobomba dopo autobomba rappresaglia dopo rappresaglia in scomposte pose impietriti pedine d'asimmetriche strategie . Negative l'una dell'altra in fotocopie sbiadite, dimenticate a loro volta dimentiche del sermone della sura, del dollaro, dello struscio sul corso, dei profili sul web di testa martiri arruolati allucinate e perse ancorchè la chiamassero "Guerra infinita" la verità e le vittime civili effetti collaterali ... Ma il bello è che alla fine si perde il motivo si perde: amici o nemici ci si perde restando lì ognuno nel proprio angolo sepolti e basta. |
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E quasi sempre suo malgrado.
Il tuo è un pensiero divergente, importante soprattutto quando ci vogliono tirare da una sola parte.
A me piace la storia dei vinti e non quella dei vincitori e mi piace cercarla quella storia perché so che lì ci sono le soluzioni che salvaguardano i sogni e i diritti di tutti e non solo di pochi…Perché le soluzioni dei vincitori lasciano sconvolti, tolgono il respiro; sono un pugno in faccia alla speranza di vivere in un mondo diverso, più giusto, più attento ai bisogni di tutti. E sai che quelle “soluzioni” sono dense di danni collaterali che riempiono il mondo di persone che si piangono i loro morti, che non hanno più case né strade, né paesi.
E allora nasce impellente il bisogno di immergerti in quel dolore e capisci che non ti interessa più il quando, il dove e il come, perché conosci già la cosa più importante: li stanno massacrando..
E le grandi tragedie della storia si ripetono: magari cambiano i protagonisti, magari cambiano le condizioni, ma il succo dei fatti non cambia, le cose più terribili ritornano, per quanto si speri sempre che ciò non avvenga.
E ritorna l’assurdità delle armi, chimiche o no che siano. E quando se ne vedono gli effetti la comunità internazionale “si sente sconvolta” e nello stesso tempo sa che le armi chimiche offriranno finalmente la giustificazione per un intervento in armi. E si dimentica che le armi leggere sono le vere armi di distruzione di massa che alimentano i conflitti
Nelle guerre africane, ad esempio, il Kalashnicov 47, che la fa da padrone, è prodotto per il 95% in 13 paesi dislocati tra Europa, Asia e Sudamerica. Magari provenienti da Brescia, dalla fabbrica Beretta. Arma veloce, capace di tutelare gli interessi e il business di chi, nel continente nero, continua imperterrito a fomentare guerre, divisioni, conflitti che chiamano etnici. Così, nel disordine e nell’instabilità, possono portare meglio a casa oro, petrolio, diamanti, coltan. E molto altro.
Arma leggera dicono, ma non sulle spalle di bambini che, strappati alla famiglia e al villaggio, sono costretti a vivere in foresta per imparare che l’unica forma di stare al mondo o semplicemente di diventare grandi è la dura legge della violenza.
Così in Africa spese militari e vendite di armamenti lievitano di anno in anno e , quando il business è così forte, la prima mina che salta è la trasparenza degli Stati. Ancora una volta economia e finanza vincono sulla politica e i trattati scivolano via. Se anche vengono firmati restano sulla carta. Corruzione e contrabbando fanno il resto.
Il mercato delle armi in Africa è cresciuto in maniera esponenziale. E la crescita non ha intenzione di arrestarsi. Secondo un recente studio commissionato da Onu, WB e OMS, entro il 2020 il numero di vittime africane imputabili all’uso incontrollato delle armi leggere in situazioni di conflitto armato interno e internazionale supererà di gran lunga il numero delle vittime causate dalle principali patologie come l’Aids e la malaria.
Ma che importa? Basta fare affari e sapersi far sconvolgere al momento opportuno per avvitare comunque la spirale…
E a piangere resteranno solo le madri in ogni latitudine, in ogni tempo..