delirio

Hai ragioni da vendere,amico mio:c'è troppa presunzione e infinito pressapochismo in giro.Sarebbe anche perdonabile se,come tu dici,ci fosse sincerità e,comunque, trasparisse la volontà di crescita e dunque l'umiltà di mostrare la volontà di apprendere.E questo è un'altra pecca.Però,per quanto riguarda il resto,mi sento di dirti che è troppo difficile determinare cosa possa dirsi poesia o meno.A me piace sempre ricordare il detto di un tizio del quale non ricordo mai il nome.Però la parole mi si sono scolpite nella mente:non so dire cosa sia poesia,ma,quando la sento,allora so cosa è poesia.E'questo il metro che cerco di adoperare, quando mi appresso al lavoro di un altro.Se mi comunica qualcosa,allora lo commento e cerco di metterne in risalto ciò che mi ha colpito.Parto sempre dall'assunto che non so chi è che ho davanti e non so dei suoi percorsi,da dove venga e dove vuole arrivare.Però concedo sempre il beneficio del dubbio.Anche perchè mi è capitato di incontrare persone poco più che analfabete,dunque perfettamente a digiuno di linguaggi,ma che scrivevano poesie straordinarie,per sentimenti ed emozioni che comunicavano.Questo per dire che è possibile scrivere poesie,pur non avendone gli strumenti sufficienti,semplicemente facendo cantare e lavorare quel poco che si ha.Certo,se poi si vuole arrivare al livello quantitativo,allora è un altro discorso.E fai benissimo tu a notare come,le produzioni a livello industriale, finiscano per rendere la cosa praticamente insostenibile ed indifendibile.So quanta fatica occorra per cercare di migliorarsi,di trovare delle idee e metterle in pratica.Ci sono poesie che richiedono settimane,se non mesi o addirittura anni.Quando vado per pubblicarle mi vengono quasi le crisi di coscienza prima di farlo:mi dispiace separarmene.Non so mai se riuscirò a continuare a scriverne altre:ho sudato tanto per scriverle che l'atto mi dà l'idea dello sciupio,dello sperpero...Poi mi riprendo e mi dico che il cammino è ancora lungo e non sono arrivato,che quella è solo una tappa.Allora le pubblico.Altre poesie invece vengono fuori di getto,d'un tratto.E siccome sono molto sospettoso,anche per pubblicare queste aspetto,ci rifletto,cercando di capire se c'è qualcosa che non va.Se poi mi convincono,è gran festa...Ma perchè ti dicevo di ciò?...Lasciamo perdere.Diciamo allora che,a mio modestissimo parere,non bisognerebbe nemmeno cadere nella trappola della mitizzazione.In fondo il poeta,come l'attore e l'artista in generale,non è che un infingitore.Anche quando mostra di sprofondare nell'assoluto e recare in mano il segreto dei segreti:spesso è solo un'illusione,una montatura,una messinscena atta a celebrare con lo spettatore il grande inganno dell'arte:ovvero la necessità impellente per l'artista di esprimersi e quella dello spettatore/lettore di lasciarsi suggestionare...E adesso sono io a pregarti di perdonare questo mio dilungarmi.Ma smetto subito,anche perchè avremo ancora occasione di parlarne,almeno spero.......Ciao.....