delirio

Una rimpatriata nel mondo favoloso dell’infanzia: ricordi che affiorano con dolce nostalgia dalle pieghe di un tempo che non potrà ritornare, ma soffermarsi per qualche minuto su quel passato non può che fare bene all’anima e al “fanciullino” di memoria pascoliana che ci accompagnerà per sempre, fin quando ci saremo.
E fra i tanti ricordi, ecco le tanto care “uscite per muschio / in giro per boschi e colline, che ritornano come richiamati da un bisogno interiore e tanto umano. E ancora il cielo e il sole con la loro indubbia nitidezza, note affettive nella mente e nel cuore del poeta. E poi i giochi di una volta, “poveri ma belli” perché è vero e perché così mi è venuto da scrivere con frase fatta ma sempre attuale. E soprattutto la spensieratezza di quegli anni, per cui “Il coraggio era sposo dell’incoscienza”, quel coraggio che aiuta a osare e a realizzare e che non sempre si ritrova in età matura, a volte inibitrice per la troppa prudenza e l’ambivalente ragione. Da piccoli si guarda il mondo in modo sintetico, e nel giudicarlo se ne colgono le linee essenziali saltando di rincorsa i particolari, causa di indugi e ripensamenti che se mandati a effetto possono provocare il nulla di fatto. E in questo modo di intendere il mondo e di conformarlo al proprio sentire, cogliendo i suoi aspetti più belli, c’è qualcosa di simile a un’arte tanto inconsapevole quanto spontanea, e di cui si serba il ricordo che talvolta affiora inaspettatamente, vivo e rosso come sangue, “persino dai polsi della notte, quando finalmente il mondo tace, compresi i problemi del giorno. E quei ricordi, da intensi che si sono palesati, gestiti dall'uomo maturo possono diventare leggeri come una brezza piacevole che ci parla di vita...
Poesia per tutti poiché un tempo ognuno di noi è stato in età infantile , noi tutti meravigliosi!... Ti lascio un caro saluto in questa domenica non del tutto esaltante, ma la tua poesia mi ha messo di buon umore e più predisposto al domani. Un abbraccio. Fin