Kremuzio

Pareva quasi fatto apposta, se uno avesse voluto leggere profezie e previsioni. Così giusto per terminare degnamente questa settimana con un ennesimo post sulle tragedie naturali. Domani cambio argomento, giuro! Ma ieri sera ascoltando le notizie e vedendo quanto accaduto in Spagna ho pensato a quanti avrebbero detto che era tutto collegato. E per fortuna che Bendandi non c’entrava niente con la leggenda metropolitana messa in circolazione dall’idiota di turno. E praticamente solo gli stupidi l’avevano seguita e digerita. Ed apro una parentesi sui cinesi: una volta era un popolo intelligente, che aveva inventato tutto, ora sono una mandria di superstiziosi, creduloni ed ignoranti, pronti a torturare animali per improbabili rimedi medicinali o a scappare come topi in fuga dalla nave che affonda o che pensano stia affondando. E sono stati in molti a dirmi “hai visto che c’è stato il terremoto, solo che avevano sbagliato posto!”. Hai voglia a spiegar loro che ce ne sono stati una trentina di terremoti in Italia, e che se proprio volessero preoccuparsi, lo facessero per quello che sta succedendo sull’Etna, e non in Spagna. La scusa era che nella penisola iberica ormai da 500 anni non accadeva qualcosa di grosso. Ed è questo che mette paura. Ma se la gente desse un’occhiata a questo sito, http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/recenteqsww/Quakes/quakes_all.html capirebbe quanto la Terra sia una palla fatta come un malloppo di pasta lievita che si gonfia sgonfia muove sposta spacca richiude. E’ viva, in parole povere. E non ci sono previsioni che tengano, allineamenti dei pianeti o altre cervellotiche spiegazioni. A meno che queste cause siano permanentemente in atto, ogni giorno, su tutto il globo.

La cosa viene quindi vista in due modi: il primo che Bendandi aveva ragione (ma non c’entrava niente), la seconda che non era vero si fosse trattato di una leggenda metropolitana, dato che la scossa c’è stata ma da un’altra parte. Come se uno puntasse tutto su di un numero su una ruota e quel numero uscisse su un’altra ruota. Magra consolazione. E tanta rabbia ad ascoltare le interviste da cui pare che l’informazione corretta non sia assolutamente arrivata, visto che gli intervistati dicevano sempre le stesse cose, sbagliate, sull’origine delle dicerie. Un motivo ci sarà? Dicono addirittura che il motivo è stato politico in quanto serviva far caciara per coprire le solite sconcezze governative, guerre e sommosse: invece di preoccupazioni vere, diamone qualcuna inventata… E cosa c’è di meglio che tirar fuori un coacervo di nozioni ben miscelate e confuse? Ma ora leggetevi questo:

Il simpatico pseudoscienziato, secondo l’articolo che ho scansionato, preso da un Epoca del dicembre 1951, smise di fare previsioni riguardanti il suolo patrio nel 1928, quando il prefetto di Ravenna gli disse: “caro signore, lei ci rovina. Se continua ad avvertire terremoti la gente si spaventa e gli stranieri smettono di venire in Italia. Si rende conto del danno che rappresenta per la nostra industria turistica?” Raffaele Bendandi chinò la testa e promise al prefetto che per resto della vita avrebbe annunciato solo i terremoti lontani dai nostri confini. Così – rimediò – gli stranieri scapperanno in Italia.

Domani cambio argomento…