Kremuzio

Faccio rapidi calcoli ed il risultato è incoraggiante: Se impiego intorno ai 20-25 minuti invece dei 25-30 soliti per arrivare in ufficio (sono solamente 7 chilometri) vuol dire che risparmio il 20% di tempo, e probabilmente il 20% di benzina. Ecco, ho cominciato con troppi numeri, ma il senso di fondo di questo calcolo è in pratica che ci sono meno auto in giro, che il traffico è inferiore e che, a meno del fatto che la gente se ne stia a casa perché senza lavoro, si usano di più i mezzi pubblici.

Aspettando che magari bus e metro funzionino meglio, ritengo che il motivo sia per il fatto che abbiamo raggiunto quel limite per cui si percepisce che il prezzo della benzina è esageratamente troppo.

Inutile ricordare quanto, oggi sia caro il prezzo “alla pompa”, specie se lo confronto a quanto stava qualche anno fa, senza andare troppo in là con i ricordi. Che se ci andassi, mi metterei a piangere… Ma forse è meglio così. Se si consumasse con la spensieratezza dei tempi passati, la vivibilità di questo mondo sarebbe molto ma molto peggio. Pensate ai giri in macchina così come passatempo, alle ore incastrati tra le lamiere al semaforo che non scatta mai. Anche ai continui zigzag tra i cofani col motorino. Sembrano brutti sogni.

Ma come può cambiare la vita di tutti i giorni? Aumenta l’oculatezza nello spendere in idrocarburi? Il budget, se possibile, è diminuito. Si cerca di più il prezzo migliore ai self service, e si può risparmiare anche intorno ai 10-12 centesimi al litro, a ben vedere. Imparando anche a scendere dalla macchina, aprire il tappo, infilare le banconote per il verso giusto, maledire quei succhiasoldi che te la risputano per motivi incomprensibili e riprovare ancora, poi prendere la pistola dal colore giusto, infilarla nel buco giusto e poi, importantissimo, non dimenticare di rimettere il tappo. Basta prenderci  la mano. Ormai lo fanno anche le donne! ;)

Le notizie dicono che c’è anche una diminuzione di spese per il vitto. Se non fosse che a rimetterci in questo caso sono le classi meno abbienti, potremmo anche dire che va bene così. Ci aspetterebbe una società di persone meno grasse e che si muovono a piedi. Di contro però vediamo che, dato il divario sociale, la percentuale delle auto circolanti va a tutto scapito delle utilitarie, quelle che costano meno, mentre i soliti suv sono molti di più. Auto di grossa cilindrata, inquinanti ed ingombranti, stanno per avere il sopravvento nel traffico cittadino. E questa è la dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che le posseggono i ricchi che vengono tassati all'acqua di rose.

E’ il momento di rivedere in un’ottica attuale la vivibilità giornaliera. E finalmente andare avanti con l’evoluzione tecnologica. Spegniamo una volta per tutte quell’interruttore che ci fa consumare idrocarburi, ed accendiamo quello delle energie pulite. Idrogeno e fotovoltaico per esempio (anche se metterei personalmente una bella vela sul motorino per andare col vento). Se non è questo il momento, quando lo faremo? La difficoltà nei trasporti personali e nella vivibilità dello spazio cittadino sta modificandosi. Siamo di fronte ad un momento di scelte, che però non devono essere fatte con in mente il profitto, ma il risparmio ed il benessere. A questo punto non ci sarebbe neanche il bisogno di aumentare gli stipendi, quanto quello di abbassare i prezzi dei generi di prima necessità, dei servizi, della salute, della casa, della cultura. E se la prossima volta sento nei notiziari lamentele che la vendita delle auto è in crisi, beh in cuor mio spererò che vada peggio e che le fabbriche vengano riconvertite per la costruzione di motori ad idrogeno. O se le dessero in faccia.