Kremuzio

Si tratta di guerra, se non ve ne siete accorti. Magari un po’ differente da quella che si studiava a scuola o che abbiamo nel nostro “immaginario eroico”. Le guerre sono schifose, ammazzano distruggono e violentano, rubano massacrano e ti fanno impazzire, sviliscono umiliano e mortificano. Non sono tutti quegli uomini in uniformi blu contro quelle rosse, come si vedono nei film, tutti in fila che si scrutano e che non spareranno finché non vedranno il bianco degli occhi del nemico. E dopo la prima salva aspettano la contro-salva e cadono colpiti ordinatamente sul campo di battaglia lontano dai civili, con i generali pieni di medaglie e pennacchi con l’occhio attaccato al cannocchiale. E’ guerra tra l’occidente e l’oriente, tra gli indiani ed i pakistani, tra musulmani che credono di combattere una guerra santa contro gli infedeli, tra americani inglesi e le “forze del male”. Ma poi non ci vuole molto a rileggere i libri di scuola, e magari approfondirli per capire che da sempre l’orrore si ripete. Tutti gli eserciti hanno sempre distrutto tutto il possibile, con la scusa di portare la civiltà. Gli stati canaglia esistevano anche allora, sia che fossero i cartaginesi o i galli o i greci o gli egizi, senza parlare delle crociate, quelle antiche, non quelle di oggi.

Ma se andiamo a cercare il termine “terrorismo” dobbiamo risalire al secolo scorso, quando erano terroristi o banditi i partigiani, ovvero coloro che si opponevano all’occupazione militare della propria terra da parte di stranieri. Erano terroristi i libici trucidati da quel macellaio del generale Graziani, ad esempio… Poi il terrorismo ha preso connotati politici, dal terrorismo nero stragista a quello delle brigate rosse. Ma al giorno d’oggi sembra essere appannaggio degli islamici. Quelli che si fanno saltare in aria in mezzo ai civili in Israele, in Iraq, in Afghanistan, in Spagna, i piloti delle torri gemelle, in India eccetera. Ma se li vedessimo per quello che loro ritengono di essere? Combattenti di una guerra sporca, senza armi intelligenti, con tanta rabbia addosso, che attaccano l’occidente come possono. Fanno vittime civili, moltissime, sempre troppe, perché sono vigliacchi. Sorprendono all’improvviso popolazioni inermi, per incutere il terrore, per far capire che loro ci sono sempre. Se invertiamo il concetto però troviamo delle antipatiche analogie. C’è ancora qualcuno che ricorda i bombardamenti indiscriminati delle fortezze volanti nei cieli di Roma e le altre città europee. Quanti civili sono morti sotto le bombe? E se arriviamo ai bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki? Quante centinaia di migliaia di civili sono stati bruciati da aerei vigliacchi? E nel Vietnam sotto il Napalm? Ma queste erano operazioni militari, mica terrorismo, mica piloti vigliacchi. L’arte della guerra; i signori della guerra; guerra santa… quanta sacralità si concede alla barbarie, al vile atto di sterminio di popolazioni, sempre vigliaccamente. Ma tutto è relativo. All’attacco di New York come atto terroristico che ha ucciso 3000 persone si risponde con invasioni e guerre. Il risultato? Un centinaio di migliaia di civili morti. E’ la guerra contro il terrorismo, ragazzi… Ma se il terrorismo vuol dire uccidere civili indifesi, allora mettiamoci d’accordo. Sono terroristi anche i militari nelle guerre, tutte le guerre. Ed ogni attacco terroristico è un atto di guerra. Provatemi il contrario.