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Bulli e purghe

Post n°303 pubblicato il 30 Ottobre 2009 da kremuzio
 

Dicono che la colpa è dello zucchero. Mah! Le statistiche, seppur lascino il tempo che trovano sciorinano una serie di dati e percentuali desolanti. Una classe elementare su due, in Italia, ha avuto fenomeni di bullismo, comprese violenze ed aggressioni. Quasi il 30 percento degli alunni sono stati vittime o carnefici. Quasi la metà di coloro che hanno fatto i bulli, si sono visti poi sporcare la fedina penale entro i 24 anni di età, per aver commesso almeno 3 atti criminali. Ed il risultato peggiore è che il 15% dei ragazzi che tenta il suicidio, ha subito in precedenza aggressioni e violenze in episodi di bullismo. Se i bambini sono più violenti che mai, la colpa se la distribuiscono i genitori in primis, ma questo le statistiche non lo dicono, poi la tv ed i videogiochi a causa dell’alta frequenza di immagini e contenuti violenti (e qui tornano i genitori che permettono ai figli di seguire questi spettacoli). Ancora le mamme, poi, sono quelle che comprano ai figlioli affamati un buon numero di merendine a base di zuccheri. Questo continuo rifocillamento (e ci metterei anche le bibite) non fa altro che soddisfare voglie in gran quantità, che sono alla continua ricerca di gratificazione ed euforia. Per cui, per viziare e calmare il pargolo nervoso, gli si dà la merendina, che crea dipendenza, al che lui ne chiede di più con maggior insistenza, in un continuo chiedere e ricevere senza una minima sofferenza, che potrebbe temprare l’indole del virgulto. In effetti vedersi soddisfare ogni voglia non educa di certo alla sofferenza, alla sopportazione, all’attesa. Tutto e subito, ed imitando gli spettacoli televisivi, dove non arriva il frignare, può la violenza. Poi passeranno dalla girella alla bottiglia di alcool, e forse alla droga, in questa continua ricerca della soddisfazione che faccia fermare per un breve periodo di tempo l’insoddisfazione. Meglio passare per tempo dal dolcetto alla purga…

E come sempre ritorno indietro col tempo. Ai miei tempi non c’erano le merendine. Pizza bianca o rossa presa dal fornaio, oppure fette di pane con una gelatina alla mela cotogna, che sopportavo solo perché con quel mattoncino semitrasparente venivano regalati francobolli o figurine con i calciatori. Dolce si, ma poco appetibile. In vacanza grandi fette di pane ed olio e sale. Meglio però le barrette di cioccolata o riso soffiato ricoperto di cioccolata, o ancora cioccolata che ricopriva i wafers. Si chiamavano “carrarmato”, “ciocorì” ed “hurrà”. Sì, mi piaceva la cioccolata e ne vado pazzo tutt’ora. Ma non è che sia mai stato un bullo. Almeno non nell’accezione odierna. A scuola ci si picchiava per gioco, ma senza cattiveria, spintoni e rotolamenti a terra cercando di sopraffare l’avversario senza troppe cerimonie. Se poi si metteva a piangere la vittoria aveva più gusto. Non mi piacevano quelli che piangevano, ed in effetti erano coloro che facevano i capri espiatori. Alle medie ci fu un periodo in cui c’era lo sport stupido di tirarsi giù i pantaloni della tuta, ma sotto avevamo i calzoncini per l’ora di ginnastica. C’erano vere e proprie lotte senza quartiere in cui si doveva stare attenti che in un battibaleno non ti trovassi con il posteriore al fresco. Durante una di queste battaglie c’era uno di quelli catalogati come piagnoni che era lì, indifeso, distratto. Mi avvicinai come un sioux, silenzioso e velocissimo gli tirai giù i pantaloni della tuta. Solo che modulai male la forza nelle mani, ed insieme ai pantaloni tirai giù anche i pantaloncini e le mutande, lasciandolo a chiappe all’aria in mezzo al cortile della scuola. Ops, Ovviamente ci fu un grido e urla di pianti e strepiti. Giustamente voleva uccidermi, visto che c’erano anche delle ragazze che ridevano divertite. Mi sentii mortificato e dispiaciuto per lui, e lasciai che mi picchiasse un po’ senza difendermi troppo. Non era troppo forte, e me l’ero meritato. Poi qualche anno più tardi tra noi maschietti idioti era scoppiata la moda di darsi piccole botte sugli zebedei. Che dolori assurdi! Se ci penso ancora adesso svengo per il dolore. Democraticamente ci si batteva a tradimento tra tutti noi, nessuno escluso. Ma a proposito di piagnoni, c’era in effetti un compagno di scuola che non sopportavo: Fabio. Aveva la faccia sempre imbronciata e piangeva per un nonnulla. Gli facevo sempre scherzi cattivi ed ogni tanto lo picchiavo. Poverino. Ma ricordo che lo facevo con una cattiveria tipica dei bambini, stupida e senza rimorsi. Eppure non mi aveva fatto niente in particolare. Era un po’ spione e la sua voce era sempre frignante, con la bocca perennemente storta in un ghigno disperato ed antipatico per lamentarsi col maestro di qualsiasi ombra gli mettesse paura. Niente pugni o schiaffi però, solo un po’ di sana lotta di tanto in tanto o qualche spintarella o un calcetto. Se ci ripenso mi riviene voglia di picchiarlo. Poverino, mi piacerebbe rincontrarlo per chiedergli scusa, e magari picchiarlo di nuovo per un po’ in ricordo dei vecchi tempi.

Mi sa che devo mangiare meno zucchero e meno cioccolata.

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Commenti al Post:
unionjackmi
unionjackmi il 30/10/09 alle 11:51 via WEB
Se la mia aggressività si misurasse con i dolci che mangio anche Tyson sarebbe una mammoletta a mio confronto. Mangio dolci da mattina a sera, a volte anche la notte, eppure sono una persona mite. A scuola però ero sfruttata dagli insegnanti perchè ero una secchia fuori dagli schemi: mi mettevano tra i due maschi più terribili perchè, forse per osmosi, trasmettessi loro un po' di voglia di studiare. Se non altro servivo, anche se ero minuscola, da separè. Quando mi facevano i dispetti mi difendevo senza fare la frignona. In pratica gliele davo indietro alla pari, l'insegnante vedeva ma non interveniva: non doveva interrompere la lezione per consolare una frigna e buttar fuori il o i rompiglioni. E' che se facevi il bullo una volta e i tuoi lo venivano a sapere ti gonfiavano come una zampogna. Se tornavi a casa e piangevi ti dicevano che eri un CUCU' e che ti dovevi difendere senza fare la piattola. I genitori dei bulli oggi li giustificano dicendo: E NON NE ABBIAMO FATTE NOI DA GIOVANI? POVERINO, SE MIO FIGLIO HA FATTO QUALCOSA E' PERCHE' E' STATO PROVOCATO. Lavoro nella formazione professionale da più di otto anni, ti posso dire che lo zucchero non è il vero responsabile di questi episodi ma il vuoto che questi ragazzi hanno nel cuore e nel cervello.
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 30/10/09 alle 12:01 via WEB
Appoggio in pieno le tue considerazioni... infatti mio padre diceva che se fossi tornato a casa con un occhio nero, mi avrebbe fatto nero l'altro. Accadde una volta sola per un cazzotto a tradimento, ma non rispettò la promessa, per fortuna. Sarei sembrato un panda. Secondo me quelli che hanno paura dello zucchero, sono rimasti scioccati da piccoli con le comiche che finivano con le torte in faccia!
(Rispondi)
blu_dada
blu_dada il 30/10/09 alle 16:41 via WEB
Non esistono più i bulli di una volta...sarebbe il caso di dire. Non sempre sono i “bulli”, a maltrattare i compagni di classe, di gioco, o di quartiere. Troppe volte fra i ragazzi si crea il “branco” che prende di mira il ragazzo “buono”...e credimi non sono solo le botte che fanno male. Esiste una sorta di violenza più sottile, perpetrata giorno per giorno. Una violenza psicologica terribile. La derisione, l’esclusione il considerare “diverso” chi è educato, studioso, gentile, perbene. Isolare il buono...già perché in qualche modo si deve esorcizzare quel buono, perché non si conosce. È un argomento che mi prende... ce ne avrei tante di cose da dire. Ma passiamo al pane con olio e sale (che io tutt’ora mangio), contro le merendine che danno dipendenza. Ai ciambelloni fatti in casa, alle crostate di marmellata...alle mamme che erano attente a salutare i figli che andavano a scuola la mattina...pronte ad accoglierli di nuovo al loro ritorno con un altro bacio. Questo è importante per me. La presenza, la disponibilità... l’accoglienza. Non ho mai comprato un solo video-gioco, né una play-station alle mie figlie. Eppure il gioco non ci è mancato...monopoli, domino, scarabeo, capriole varie... e ci bastava. I figli non chiedono di nascere, sono le madri e i padri che hanno scelto per loro. Allora come mai tanti genitori sono “distratti” dalle loro responsabilità? Si regalano tante cose a questi figli, ma alla fine non si dà niente. Hai toccato un argomento troppo importante per me.
Vado a farmi un caffè.
Ciao Krem...bel post.
PS:A me a scuola non mi ha picchiato nessuno...facevo paura! Non si permettevano nemmeno di pensarlo!
^----^
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 30/10/09 alle 16:59 via WEB
E brava Dadella... scommetto che se ti fossi trovata nella mia classe te ne avrei fatti di scherzi. Se poi avessi avuto le treccine, povera te! No, picchiata no. Comunque solo ora capisco che il bullismo c'è sempre stato in maniera considerevole. Magari senza la pesantezza dei nostri giorni, ma cattivi lo siamo sempre stati. Ed al solito verso i più deboli. Anche se ogni tanto c'era la figura di quello grande e buono, come il Garrone del libro "cuore", ci voleva troppo coraggio ed un minimo di cervello. Noi non l'avevamo, neanch'io lo avevo. Mi bastava che uno mi fosse antipatico, piccolo o grande che sia stato, e gli facevo scherzacci cattivi. Sono sempre stato abbastanza forte da non temere lotte e scontri, perfino con chi faceva judo. Ma non ci avevo pensato fino ad oggi. Ero proprio un bulletto str...o!
(Rispondi)
blu_dada
blu_dada il 30/10/09 alle 17:27 via WEB
Le treccine non le portavo... ma usavo gli occhi per fulminare. E funzionava! Avrebbe funzionato anche con te...^-----^
(Rispondi)
france.dagostino
france.dagostino il 31/10/09 alle 12:37 via WEB
Hola, Krem. Come al solito di corsa. Si parla di bulli? Io odio i caporali e gli imbecilli che se la prendono con i più deboli. Sono un classico avvocato delle cause perse. Ma il post non l'ho letto (apprezzare la sincerità, ma tu sai che tornerò più tardi, facciamo in serata). Oggi da me è una bella giornata, a Roma? Ti auguro un grande weekend, un abbraccio.
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 31/10/09 alle 13:52 via WEB
Bel sole oggi e clima primaverile, da dedicare al balcone ed alle piante... Fai bene ad odiarli. I bulli andrebbero picchiati tutti da uno più bullo di loro, e così via! A più tardi allora! Ciao!
(Rispondi)
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 01/11/09 alle 14:54 via WEB
Ciao Kremuzio! Non credo neanch'io che il troppo zucchero tout court sia responsabile del bullismo, certo e' che rende iperattivi i bambini e quindi "aiuta". Mancanza di regole e impunita' sono comunque piu' deleterie. Il problema del troppo zucchero e' piu' evidente nel campo della salute, dove si registra un considerevole aumento della sensibilita' insulinica, con notevole aumento del diabete di tipo 2 nella popolazione.
Leggerti e' sempre un piacere! ;-)
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 02/11/09 alle 09:17 via WEB
Ma i diabetici non mi sembra siano aggressivi, e poi un bel dolce rimette a posto con il mondo. Se alle bibite zuccherate dovessimo dare la colpa, allora diamo un'occhiata a quelle energetiche. Contengono anche la taurina, che sapevo facesse bene ai gatti... Ciao!
(Rispondi)
caterita2008
caterita2008 il 02/11/09 alle 09:41 via WEB
Una volta era tutta colpa della televisione, poi dei troppi vaccini che inducevano all'ipercineticità, adesso lo zucchero! Diciamo, piuttosto, che genitori ed insegnanti hanno serie difficoltà a controllare i comportamenti dei ragazzi. Lo scherzetto della tuta lo ricordo anch'io, cadde in disuso quando cominciarono a diffondersi le tute con il laccetto in vita, l'avrà consigliato qualche preside come rimedio antibullismo?
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 02/11/09 alle 10:04 via WEB
Già, è sempre colpa di qualcosa anziché di qualcuno... Ora che mi sono ricordato... ad un certo punto mettevamo le bretelle elastiche come contromisura! Ciao!
(Rispondi)
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uniromatv il 02/03/10 alle 12:37 via WEB
Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo “La scuola per la vita" http://www.uniroma.tv/?id_video=15088 Ufficio Stampa di Uniroma.TV info@uniroma.tv http://www.uniroma.tv
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