Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

Messaggi di Gennaio 2017

ICHbrenneMICH

Post n°221 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Da i diari " Vasilissa e i racconti del bosco "

“Cosa temi piccola Vasilissa ? “ “ Ecco, io non ho paura di seguire il mio cuore … ne di cosa alla fine troverà ..ho paura che si fermi e non mi dia piu’  possibilità. Ho camminato spesso nel vento …a volte pero’ mi è capitato di sentirlo diverso,  piu’ intenso ..  spinge mi urla dietro le spalle ulula nelle mie orecchie incomprensibili vagiti … vuole rompere le sconfinate voragini del  silenzio ma io non lo comprendo.Lascio allora che mi scorra attorno a frastagliarmi i contorni “

Mai come ora, in questo tempo sdrucito e colmo di calore creativo, si era sentita così dolorosamente viva  .. certo,  forse era troppo rigurgitante di  sogni e non rigogliosa in ambizioni ... 

“A cosa ambisci piccola ?” “ Ad un attimo di profonda , sincera emozione rivoluzionaria….chiamala pure amore se vuoi proprio definirla …. Io ci  ho rinunciato da un po’ ….”

>><< 

Visione _close your eyes Vasy and dream_ una casa nel bosco, un tetto di paglia … una luce di un focolare che  si scorge dai vetri appannati. Dentro pochi mobili,  una poltrona vicino al fuoco del grande camino; lui seduto e lei in ginocchio braccia piegate e la testolina appoggiate sopra le sue gambe. Lei è persa nello scintillio delle fiamme del focolare che mutano, di secondo in secondo,  ipnoticamente forma e sono scomposte come la sua ragione perduta … sorride, mentre lui delicatamente le carezza il cranio e lo massaggia dolcemente ..ogni tanto Vasilissa  chiude gli occhi per odorare quella scena perfetta ..per percepirla ancora di piu’ e portarla giu’ nel suo  profondo scrigno,  attraverso il semplice respirare  _ MA CHI E’ CHE OSA DEFINIRE LE ETA’ ASSOLUTE ? altro vi fu… e ci sarà …..chissà quando e in quale forma …._ vuota e,   conseguentemente del tutto stabile, si sentiva Vasilissa in una sorta di dolce estasi umida e crogiolante _ ascoltava in eco il ripetersi, come il suono di una campana tibetana  “ Tu sei la mia piccola donna bambina “ ..parole che andavano a disperdersi nell’aria per concentrarsi in vibrazioni vitali nell’anima .

 
 
 

entropia

Post n°220 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

mi dicesti un giorno che io.non ero più capace di sognare.. Se così fosse stato non avrei mai creduto nell'eccezionalità del rivedersi in un plenilunio...

E se a colmare i miei vuoti bastassero i ricordi

esonderei spesso dagli argini cercandoti nei boschi,errando per le mie devastate pianure umorali..rotolando sui dirupi dell'impossibile e arrampicandomi tenace verso le vette delle opportunità....tutto..per non far morire un sogno..

 
 
 

Nel tempo dell'attesa

Post n°219 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Riluccico in emozione

sospesa nella tenebra dell'oblio

gli occhi della mente  immaginano

quell'attimo di eterno

in cui nuovamente ti avro' di fronte

che per l'emozione svengo

richiundendomi in me

struggente e languida l'attesa

necessario il silenzio

caldo il cuore

e mani gelide che accarezzano l'anima

un forte  tremore

di quelli che scuotono

che rendno  instabili

perdo ogni consistenza e

piano

piano

mi sradico

ed ogni piccola molecola  

si decompone in particelle sempre piu' infinitesimali

ti porto in ogni mio sospiro

sempre piu vicino al cuore

sempre di piu'

e poi giu'

sempre di piu'

sino alle viscere e poi giu a  spirale nelle  mie radici

ti canto note distorte

ti scorgo al tramonto li nel rosso al confine con tenebre

mi illumini di porpora nelle albe metalliche di questo  inverno

" che sia compiuta l'attesa di chi attende "

di certezza ve ne è una sola ...

sara comunque luna piena.

 
 
 

Ranuncoli d'inverno

Post n°218 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Dal diario " Vasilissa e il bosco " 

camminava assorta in se nella grande foresta di pini della Sambuca, c'erano lei e il suo sbuffo animale ... e silenzio persino lo scorrere dell'acqua era reso piu discreto dal fatto che le limentrelle erano parzialmente gelate così come gli scoli delle golette laterali .. per terra solo lo scricchiolio della neve non ancora ghiacciata, come le era dolce perdersi in quel rumore ... poi il suo sguardo si poso'  in un angolino di una gola, vi era una piccola radura sena neve .. e li, proprio li un folto cespuglio di ranuncoli bianchi ... quale meraviglia ! Vasilissa colma di sopresa si avvicino' per essere sicura che non fosse un' allucinazione umorale ... erano veri ..soffici e caldi al tatto .. cominciò con le manine fredde ad accarezarli ..le sue mani danzavano lievi per paura di rovinarli ..tanta era la sua estasi che teneva gli occhi chiusi ..finchè non senti' al tatto qualcosa di diverso rispetto alla consistenza vacua e tenue di un petalo...sembrava altresì pelle.. apri' quindi piano gli occhi e vide che dai ranuncoli apparivano due giade ... " ah sei qui fatti accarezzare il volto ..come è soffice la tua barba come è bello passare il poslpastrello sul tuo zigomo le ciglia .... lascia che io ti baci ....." poi spostando lo sguardo rimase con il cuore paralizzato dall'emozione c'era la mamma li vicino " lo sapevo ti avrei ritrovato in tutto quanto ci sia di meraviglioso in natura intorno a me ..oh come sei bella ... lascia che io ti abbeveri con le lacrime mia mammina ..mi manchi così tanto nel riempire lo spazio " lei le sorrise  candida tra i petali e si volse gentilmente come a volerle mostrare che..se avesse guardato bene .. avrebbe potuto scorgere altri volti di spiriti trapassati e non ... a quel punto pero' doveva secgliere se comprimersi in loro ..oppure affrettare il passo fino alla Badia perchè vedete  era inverno e le tenebre arrivano così ..presto e all'improvviso... 

richiuse gli occhi e lieve con entrambe le mani accarezzo' nuovamente quei delicati fiorellini, ne volle percepire ancora una volta la consistenza .... per poi voltargli le spalle alzare gli occhi a cercare il cielo tra le alte cime dei pini .. tale era l'armonia degli elementi che per un'attimo penso' che forse fosse il caso di rimanervene dentro intrappolata ...

Ma non era tempo ne luogo ...(continua ) 

 
 
 

Intro_livello 0

Post n°217 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Dal diario " Valissa e i racconti del pozzo al limitar del bosco "

Aveva camminato abbastanza per sentirsi stanca …. Per arrivare ad un dunque … erano passati in fondo altri nove anni ..e tutto aveva preso un binario ..voluto ma anche inaspettato …. Certo avrebbe potuto rifiutare quel riproporsi dal passato ..ma vedete,  Vasilissa, nonostante la maturamezzaetà era ancora capace di sognare e di credere che quella fosse davvero una cosa speciale …

La posta in gioco ..già, elemento non facile da sottovalutare … eppure aveva bisogno di sapere se anche questa ultima pulsione poteva essere rinchiusa per sempre nel cassetto del dimenticatoio .. nessuno poteva capirla,  solo con un’ unica persona avrebbe potuto condividere questa cosa … ma era stanca veramente stanca e decise allora di sdraiarsi nella neve  e guardare per un attimo quel cielo plumbeo che sembrava formare una cupola soffice sui suoi sentimenti. … apri braccia e gambe e comincio a fare l’angelo il freddo umido della neve sciolta pentrava fino alle ossa …..

Non sapeva .. non voleva comprendere … si sentiva follemente dilaniata in oscillazione tra parametri di bene e male che variavano a seconda dei suoi desideri  di volta e in volta … e per sentirsi viva e vivida  stringeva la neve nella mano fino a sentire il forte dolore dell'assideramento  assideramento … avrebbe voluto avere un cuore assiderato … un cuore maturo, corazzato e stabile alla ragione …. E invece no il suo era rimasto piccino ..e lei altro non era che una donna bambina..

Eppure cio’ che sentiva, cio’ che la faceva piangere era qualcosa di profondo che veniva da chissà quale ancestrale e passaggio  ………. Tutto era in discussione, se vogliamo in rivoluzione ….ma… era poi sbagliato il volerlo riguardar in faccia ?

(continua …)

 
 
 

Herzkplofen

Post n°216 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

dal diario " Piccole buffe storie di Vasilissa"

 

Non è tutto matematico oh no che non lo è a me poi la matematica non è mai risultata facile ... caprbiamente mi sono aggrappata alle incognite cercando spesso una non valida soluzione

Ascolta !!! Ascolta il tuo cuore .... palpita plapita forte .. oh nooooooooo!!! non è cosi tutto lineare .. no che non lo è ..tutto a volte puo' essere il contrario di tutto ..zitta ... ascolta il cuore ....ragione ...morale .. gabbie piu' o meno resistenti

...confusione e frastuono e una spinta violenta di pianto mi fa vomitare amare costrizioni.... fermati fermati .. " no non è un abbaglio ...semmai un lieve spiraglio di possibilità al passato "

" Il segreto Vasilissa sta nel vivere bene il presente ... non progettare nulla ..nulla che te lo renda vacuo "

grazie raccolgo, raccolgo passo vivo eppure io vedi ..potessi staccarmi piano piano la pelle e poi i muscoli e poi squarciare i mie organi sparire lasciando solo le mie lacrime lo farei ....

lascia andare ..." nonciriesco" lascia ..."non voglio "

Non è tutto sempre così matematico e lineare ..non è la soddisfazione di una voglia ...

E ora perche piangi ? "piango perchè ne ho bisogno piango perchè non so come conterlo questo pianto ..piango perche vorrei essere abbracciata e consolata ... piango perchè forse mi porto dietro un qualchesocsa che ancora non so decifrare ..ti basta ? di piu ob so spiegare "

Piangeva piangeva perchè in fondo a se sapeva che quella poteva essere l'ultima opportunità ... che lei si stava dando ...

 

 
 
 

Stazioni emotive

Post n°215 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Tratto da "Storie buffe della piccola Vasilissa"

Scesi dal treno,  camminavo lungo la banchina per trovarti ..avevo il cuore in gola ed ero attorcigliata intorno al mio stomaco ….. ti cercavo ..speravo di riconoscerti … mi comparisti appoggiato alle scale dell'ultimo sottopassaggio con il cappuccio in testa ...eri un po’ diverso ma non potevi che essere tu …  ti guardai stupita … tu fraintendesti  il mio sguardo e mi dicesti “ ecco lo sapevo ..non ti piaccio “  si sciolse tutta la mia paura e mi sembrasti così dolcemente buffo … ecco io da quel momento ti ho inciso indelebile nella carne ….

Le nostre esistenze si sono ignorate per trentacinque  anni per poi tornare a concatenarsi …. Abbiamo persino deciso di rinascere nello stesso anno per rivivere insieme pochi attimi di eterno …. Quale il senso? _nonC'E'_shhhhhhhh

“ coinvolge cielo e terra e trabocca dal cuore …. Giovanni Lindo Ferretti ”

 

Ci si puo’ affidare alla “concretezza” di un sogno?

 L’altra notte si ripeteva oniricamente la scena ….solo che stavolta nessuno parlava,  mi colmavi lo sguardo mentre chiedevo supplichevole al cuore di non fermarsi e di andarsene via dalla gola  … ti abbracciavo forte e singhiozzavo colma di violenta sincera e incontenibile commozione, ti accarezzavo e mi sembravi cosi vero li tra le mie braccia .. tu non dicevi nulla e raccoglievi con il tuo corpo le nostre lacrime mentre sentivo il tuo respiro caldo sul collo

Ed era così bello potere avere una nuova possibilità ….. lasciare vagare il cuore fino alla stazione dell’ardore

Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto, forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto. Francesco De Gregori”

 
 
 

DU BIST EIN TEIL VON MIR

Post n°214 pubblicato il 20 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Du bist ein Teil von mir....

Seduta sul ciglio di un infinito precipizio ti respiro ..e’ dolce perdere lo sguardo fino ad un ipotetico fondo che non c’è ….le gambe penzolano giocose e si muovono calciando l’aria .. mi sento sempre una bambina quando il pensiero di te mi è di fronte,  mi coglie un emozione così  forte che un po’ piango e un po’ rido di gioia di quella profonda… potente moto mi smuovi e mi sollevi:  tu anima mia

… perché si, io sento :  tu sei la mia anima riflessa …lo so …le mani sulle  ginocchia palmi aperti lo sguardo si distoglie e volge all’orizzonte rosso …. Arriva ..arriva la sera .. si porta dietro i destini compiuti della giornata ..canticchio una canzone …. “ io altro non sono che una fontana di sangue caldo nella forma di una ragazza” ….>> Flash: “ Era sera e stava per manifestarsi il tramonto .. si vedeva bene la “ bella addormentata” ti ascoltavo incantata mentre mi raccontavi di come fosse dura essere l’unica mosca bianca in uno sciame di mosche nere ( me compresa ) appoggiate e in constante attrazione con la merda del matrix generato .. pendevo in dorata  adorazione dalle tue labbra e dalla tua  voce … che, vedi,  se chiudo gli occhi ancora riesco ad udire quel  timbro strano, giallo ambra lo definirei…giallo dolce come il miele  …..ma gli argomenti erano anche piu’ leggeri oh si lo erano  … mi raccontavi anche di quanto fosse dura stare dietro alle pecore …il solle baciava le maestose cime e le ombre si allungavano giu’ pe la collina e la bassa campagna …. Lo ricordo bene come  avrei voluto cristallizzarmi li, in quel momento ..un momento vivido ..che ribolle viscerale nell’oceano dei ricordi …avevo ancora i capelli lunghi  _<

Batte la palpebra scandendo la fine di un infinitesimale  passato ..odo un rumore dal fondo del precipizio … pare come lo scorrere dell'acqua…. Non ho mai avuto paura  (?)di andare incontro al mio profondo … di  scavare .. non so ancora in quale termine,  ma io percepisco che sei una mia parte e insieme a nostra volta composizione di chissà quale infinito  algoritmo …. Mi prendo con una mano il naso e lo chiudo con l’altra mi spingo e cado giu’, pronta a sprofondare per poi galleggiare nel tuo caldo fluire …così ..come sempre fuori ogni  tempo…

Gib zu dem Cäser was vom Cäser ist … ich bin ein teil von dir …..

 
 
 

Io sono tutta la mia solitudine

Post n°213 pubblicato il 12 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Non c’è sollievo alcuno in nessuna ricerca e in taluno ….anzi spesso lo sferzo è tale che la ferita subita invece di rimarginare si infetta di bisogno … “ C’è qualcheduno intorno  che non voglia solo le mie carni divorare ? C’è qualcuno a cui anche l’anima puo’ interessare? C’è qualcuno che mi vuol aiutare “

Si perde nelle pieghe grigie del mio cervello questo urlo neurale, grigio organo spugnoso grigio come il cielo ghiaccio tagliente che si abbatte peso sul mio involucro e, come il palmo di una grossa mano rugosa,  mi schiaccia a terra e mi è difficile respirare così come mi risulta facile lacrimare.

Tutto svanisce nelle intercapedini e nei meandri delle mie innumerevoli storie immaginarie …. Mentre oppongo resistenza al reale che preme compatta e ….. in fine mi schiaccia e il tutto comincia a fare parte della mia solitudine … nessuno conforto ..nessun aiuto ..nessuno ..nessuno mai

Si  schiacciano le mie ossa,  non reggono piu’ scricchiolano in dolorose rotture gli organi interni scoppiano  e la mia bocca si riempie di caldo sangue …fino a quando gli occhi piano piano si offuscano e il tutto intorno mi svanisce ….

Rimango solo io con le mie viscere scomposte e sparse nel deserto immenso della mia solitudine

Io sono tutta la mia solitudine

 
 
 

Que la vida es un Carnival

Post n°212 pubblicato il 11 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

"Non è ciò che ti accade; è come agisci in seguito a quanto ti accade che fa la differenza"

"La vita non è altro che il risultatnaturale di un’assurda, e talvolta persino triviale, concatenazione di eventi"

E’ buona cosa, ma la si capisce in età matura e a volte, se si è sfortunati mai, nutrire lo spirito piuttosto che soddisfare la carne. 

La carne una volta soddisfatta, spesso geme scontenta in perenne tormentosa ricerca di nuovi stimoli e appagamenti. E Lo spirito direte voi ? Oh puo’ essere tormentoso e tormentato anche lui … ma se lo si nutre accresce benevolo  in generosa essenza per avvinarci alla consapevolezza.  

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Non ti è mai capitato di guardarti in una foto e chiederti “ ma quella sono davvero io ?” Faccia tonda e guanciotte paffute …. quella espressione ferma li in un tempo che fu,  uno sguardo dolce e bambinesco …  vestita  di rosa da damina ….cosa pensavo allora ? forse nulla ..il mio sorriso dolciastro pareva render giustizia ad una sorta di felicità …. Era carnevale il paese, come sempre,  si riempiva di coriandoli variopinti come i miei pensieri … avevo il costume cucito a mano dalla nonna …mica era da tutti e poi da cappuccetto rosso avevo fatto il salto di qualità a regina di picche … certo prima lo aveva indossato mia sorella ma poco importava … e dopo quando calava il buio tutti a ballare alla festa del circolino trombette e confusioni di  stelle filanti …._quando smetti di mascherarti  a carnevale perdi una parte di innocenza fondamentale ….._Mi manca quel ruolo ( di bambina) piu’ di quel tempo … e’ nel prendere coscienza del tempo andato  che si puo’ intuire  la fondamentale importanza di essere coscienti e centrati in ogni attimo  di presente che ci viene  concesso in questo passaggio ...


Lascia che io vortichi in questa spirale candida e calda di ricordi e ci svenga dentro sorridente e al contempo bagnata di lacrime fino ad accucciarmi piccina a te , nel cuore, vicina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Existenzielle Geometrie

Post n°211 pubblicato il 10 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Quando svanisce una passione ci si ritrova di fronte all’essenzialismo del reale … la magia si dissolve sbuffata via da chissà quale vento….e rimane li quel buffo spauracchio  saltellante che cerca ancora nella sua misera consistenza  di attirare  attenzione ….

Mi rigenero nel suo sgretolamento anche se ne  temo ancora l’instabilità ….

L’apprendere e il comprendere sono un’abilità da esercitare di continuo per questo la mia fragilità non è un difetto, ogni qual volta un sogno mi infrange imparo a ricomporre i miei frammenti  in nuove geometrie esistenziali

 
 
 

SuccursaliEMOTIVE

Post n°210 pubblicato il 09 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

Ode a questa piccola città contorniata dai colli che piano piano divagano nelle piu' alte cime e foreste impervie e paesi ormai abbandonati ... ulivi a perdita d'occhio e medio evo nel cuore del suo centro ...dove i vicoli zozzi pullulano di ricordi di gioventu' ... cittadina nacqui ma di origini   contadina nel cuore e nella mente da sempre montagnina ... dolce mi è respirare cio' che fu negli angoli tuoi o mia dolce Pistoia ... l'nfanzia e la turbolenta gioventu' gli affetti e i grandi amori tutto, se ora mi volto è legato o collegato a te ... eventi magici .... e nei tuo boschi io sento sempre il richiamo di qualcosa che ho in precedenza vissuto ... nulla puo' descrivere la luce che irradia i miei occhi sino gia al profondo del cuore quando io ti vedo ... e mi dispiace lo starti lontano ... io ci provo a dimenticarti ... ma quando torno tutto riaffiora e non posso che tramandare cio' che è stato ai miei figli..per far si che la memoria non si perda ....

Ardo per te o dolce città .... per la grande casa dei nonni che odora di mille muffe umorali....

Tu senza ombra di dubbio sei la mia succursale emotiva .. per questo quando in te io mi muovo mi sento come non mai viva

 
 
 

Fidati di me...

Post n°209 pubblicato il 06 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

..mi dicesti una calda sera d'estate...dovevamo fare un passaggio al buio...mi prendesti la mano e passammo attraverso un cespuglio....a me l'erba che sferzava la pelle dava fastidio... tu mi guardasti assai stupito ....e dicesti  ascolta la carezza dell'erba ...io ero cittadina ..scesa da un treno con la mia tuta simil pantera rosa...parlavamo del mondo ..eravamo un mondo...non c'è soluzione di continuità in questo misero passaggio  di tempo che ci viene concesso....l 'unica e' tramandare la memoria...ora che il bambino non son più io a me questo  compito ....ma... Torniamo a quella sera...correva l'anno 1994 ...mi fidai di te ...finimmo ad una festa in mezzo al bosco ..suonavano i bomba bomba ...e la notte fini' con noi che ci fumammo le stelle tutte del cielo....mi fidavo di te ..eri speciale e ora non so piu' chi sei e dove quella parte di è finita annegando nella follia

............................

 
 
 

1984

Post n°208 pubblicato il 03 Gennaio 2017 da Vasilissaskunk

ero già entrata nel magico mondo delle medie...era estate ..un estate lunga ...ricordo che per non fare la galleria della direttissima, dove da poco era successo l'attentato,scendemmo a Bologna...Bologna ..la stazione famosa per i cestini di ristoro...Bologna dove un ventennio dopo sarei migrata...ma come potevo sapere....scendemmo io mamma e Scarlett e prendemmo la porrettana....da porretta a val di Brana i freni del trenino stridevano...si sentiva un gran odore di bruciato..ma poco importava...il treno era vivo...la gente parlava e faceva amicizia....la nonna però non stava bene....era giugno..mi ricordo a pelare le pere sotto il portico della gran casa ..di sopra nuovi inquilini...una bimba della mia eta'...pelavamo le pere per fare la marmellata...la nonna non poteva mangiarne perché aveva anche il diabete....ma era ghiotta..e mamma essendo solo sua nuora non osava sgridarla più di quel tanto....io venivo da Milano e grazie alla mia nuova inquilinbambina conobbi nuovi amici...che bello...la lunga via che porta dai colli alla porta della città era chiusa per lavori e noi potevamo scorrazzare liberi su e giù...giunse luglio..e tutti sempre più amici...c'eri tu poi Alb che ti distinguevi da tutti....il nonnino mi prometteva volentieri sposa a te!...tutte le sere era festa..la collina era profumata...giunse agosto...la nonna si aggravò...per poi morire...e' il primo morto di cui io ricordi il dolore della perdita....venne il funerale e la fine dell estate...capisco ora quel che possano avere provato i miei a quei tempi....allora era per me un estate tragicamente magica... dove sarei voluta stare per sempre a Pistoia....e ora che ci riSONO..e so che sei vicino...sto male a pensare che l'unico ostacolo tra noi sia la prigione della tua mente...

 
 
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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