Messaggi di Ottobre 2021
Post n°357 pubblicato il 18 Ottobre 2021 da Vasilissaskunk
>>> ERA un giorno di infinita tristezza e Domitilla aveva attaccato il catettere della compassione e piangeva le sue lacrime nel mare verticale sbracciando e annaspando per non affogare ...
>>> PIANGEVA tutta la sua tristezza per quel mondo gretto e schifoso dove l' EMPATIA Non esisteva piu' ma anzi era rimpiazzata in un senso di goduria nel vedere la gente in diffcoltà .... Und der Haifisch der hat Tränen E lo squalo ha lacrime
Purtroppo e per fortuna molte delle menti cosidette amiche erano finite nello sbatacchio tuorloso della grande fritata e l'albumedellavinildemenza si era riuscchiato i neuroni---
>>> PULSAVA SOLO in endovena la sonda della consapevolereditàcertex che l'ingiuclizia rognasseinregnarogna oramai sovrana.... si accorse di un povero tuorlo che molto probabilmente non era stato correttamente ingurgitato ... poteva settenorizzarlo nella fognacongnitiva ...ma decise di avere pietà ed aiutarlo .... >>> SI DEFINIVA Il tempo della selezionesecernente ed era ora di navigar per quel mare ... icapelli erano gialli |
Post n°356 pubblicato il 16 Ottobre 2021 da Vasilissaskunk
Il giorno del grande sterco era sul divenire ... >> GLI ALTOPARLANTI NEURALI STRIDEVANO CONTINUI INCITANDO DI UNIRSI ALLA GRANDE FRITTATA ma tanto invito e poi non era tant'è che i prodi marinai del porto verticale erano assai presi a mantere le larve psicotrope vive tra le onde orizzantali ... Fu qualche ora della notte prima che DOMITILLA in quel sano desio pre sterco comprese che le sue intenzioni non erano assolutamente frazionabili … i buoni propositi erano oramia in fila alla cassa della volontà. Aveva pensato di tagliarsi i capelli in sacrificio alla grade frittata … ma si arrese all’evidenza che iil volto scoperto in quel triste periodo storico non poteva tenerlo ... non c'era piu' empatia e i tuorli strapazzati e riigurgitati in sterco si ergevano roamai a detentori di ragione assoluta ... la nonna era campionessa di charleston ... il nonnno un ardito ... Sedeva dubbiosa sulla doralse del vissuto ...gomiti sulle ginocchia... di una cosa era certa desiderava altresì selezionare gli interlocutori ....comprese che nelle pseudo neuroxellule in orbita rimaste ad alcuni alllogiava in naftalina un vacuo e melmoso ricordo di democrassia ma come dire, comodi ma come dire poca soddisfazione ...Comunque sia la tana del passato era sempre sempre sempre lì languida e in agguato … sopravvivere non era per la sua essenza ---semplicemente insieme ad altri vide i tuorli diventare sterco e paventar purezze ... decise altresì di muover i suo passi nel bosco trapezzoidale alla ricerca della grande anima vellutata per portar nell'antro della consapevolezza il messaggio del marinaio del mare verticale .. I capelli si fecero nuovamente verderame |
Post n°355 pubblicato il 08 Ottobre 2021 da Vasilissaskunk
>>>Gibt es eine Wendung zum Glück? Es ist eine Wendung zum Glück! <<< le piattaforme viscerali della grande frittata sinuose lanciavano tentacoli amichevoli seppur irruenti per spronare gli indecisi ... bisognava scollegarsi del tutto dalle sinapsi intenzionali .. e lasciare soltanto attaccati gli altoparlanti neurali vocianti in ogni secondo subliminali messaggi volti ad annullare dignità e possibilità in nome di una patetica e fasulla libertà ... >>> I capelli di Domitilla tendevano in quel momento all'amaranto .. di nascosto e al limitare del bosco scopri l'innestoanomaloneurale ... un piccolo forellino a cui si poteva in opportuna spina collegarsi con il mareverticale ... c'erano altre persone restie alla grande frittata ..anche perchè da un po' di tempo a questa parte chi vi si era unito non rispuntava piu' in elemento singolare ... forse era venuto veramente il tempo di onorare i gloriosi antenati ... si chiedeva comunque delicatamente affranta se davvero esistesse un turno per la felicità e se lei semplicemente non se ne fosse accorta nel suo divenire ... >>> NEL MARE verticale le essenze viveano libere ed incondizionate nascoste agli altoparlanti neurali dallo spumeggiare perpetuo delle onde emozionali... dall'alto osservava i vermicapratronoci brucare allegramente nel passato ... una lezione certo, mai ripescar con essi quel che fu stato e ora non piu' ne quel che le sarebbe piaciuto aver avuto >>> I marinaipsicotropi inalzaron il loro canto era il tempo in cui l'anima colletiva ... per chi ancora aveva la capacità di percepirla... parlava alle essenze ... un tempo di solida divisa unione ... nel mentre la grande frittata nel buio scuro del blackoutperineale eliminava in liquame...squame residue dipseudoindivudualvolontà... |
Post n°354 pubblicato il 06 Ottobre 2021 da Vasilissaskunk
Una consapevolezza trafiggeva la pupilla di Domitilla come uno spillo incandescente ... " dopo la morte di tua madre a nessuno importa piu' di come stai " ...nella strada ruotava la grande frittata intenta a fagogitare più elementi possibili... Gli altoparlanti neurali tuonavano messaggi schicchirilenti e taglienti ...ma lei decisi di staccarseli un momento ... e ripiombare nell'oceano di quel silenzio primordiale del non essere... sempre che fosse poi esistito quel prima senza connotato ...
Si ricordava ancora tutto ...un vortice doloroso l'avvolse IMMER GERADEHAUS !!! sempre AVANTI !!! le aveva tenuto la mano per tutto il delirio che la stava portando alla morte ... poi si era calmata ed era arrivata al mattino ... DOMITILLA aveva deciso di allontanarsi un attimo e in qul solo attimo aveva sentito un contraccolpo all'anima ... la mamma non c'era già piu' ... ricorda di averle detto prima " mi allontano un attimo aspettami " e la mamma aveva aperto gli occhi e le era scesa una lacrima ... il rimpianto etenro di non aver udito il suo ultimo respiro ... Poi tutto sembrò irreale così come giarare con un cadavere coperto da un lenzuolo per i corridoi dell'ospedale ... un corpo freddo ... e dopo, solo un immenso e profondo e incolmabile vuoto la ruota aveva girato dolorosa i suoi ingranaggi ... stava a lei adesso prendere il posto di chi non c'era piu'... ma irrompeva sorniona l'idandeguatezza....
--un nuovo dolore fisico la richiamo' a quel che era del suo presente. riattacco' ai fori gli altoparlanti neurali ... non importava piu' niente forse ? ... I suoi capelli divennero bianchi ... come la neve che scendeva... ma non era neve !!! era l'albume dei congiunti alla grande fritatta agitato ed espulso da essa con gli ultimi neuroni rimasti !!!! >>>> WIR HABEN UNS UND SIND ALLEIN >>> WIR WOLLEN KEIN AENGEL SEIN ! ( abbiamo noi stessi e siamo pur soli ... non vogliamo essere angeli ) ... la testa pareva scoppiarle ...
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare ...
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.
ULTIMI COMMENTI
CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA
(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2024 alle 20:29
Inviato da: Marion20
il 08/09/2023 alle 01:13
Inviato da: Vasilissaskunk
il 10/03/2023 alle 12:51
Inviato da: zapata71
il 02/03/2023 alle 16:13
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18