Creato da il_presidente77 il 03/04/2006

L'uomo illustrato

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10 libri (reperibili) per provare a capire (in parte) cosa è la fantascienza

Post n°39 pubblicato il 02 Settembre 2006 da il_presidente77
 

Ecco una lista molto minimale per porvare ad esaudire questo compito:

Guida galattica per gli autostoppisti - Douglas Adams
La svastica sul sole - Philip K. Dick
Ubik - Philip K. Dick
Fondazione - Isaac Asimov
Dune - Frank Herbert
1984 - George Orwell
Cronache marziane - Ray Bradbury
Farenheit 451 - Ray Bradbury
I reietti dell'altro pianeta - Ursula K. Le Guin
Hyperion e La caduta di Hyperion - Dan Simmons

ai quali bisogna aggiungere l'immancabile antolologia "Le meravigle del possibile" (edita da Einaudi e curata da Solmi e Fruttero).

Dieci libri, sono proprio pochi e soprattuto limitarsi a volumi repribili sul mercato italiano non è stato facilissimo. Per tutti questi motivi in quest lista non è possibie trovare rappresentate né tutti i filoni tematici della FS e né le opere di grandi scrittori (non solamente di FS) che rispondo al nome di Van Vogt, Heinlein, Ballard, Clarke, Farmer, Vance, Sturgeon, Brown (Frederic !!!), Simak, Anderson, Lem, Sheckley, Vonnegut e molti altri.

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Commenti al Post:
aranciovitamina
aranciovitamina il 02/09/06 alle 14:19 via WEB
Di questi ho letto solo "1984". Un libro bellissimo, che tutti dovrebbero leggere (e poi rifletterci su).
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 02/09/06 alle 14:58 via WEB
Credo che "1984" sia un libro necesserio, un libro da leggere e che a distanza di 60 anni abbia ancora molto da dirci; personalmente lo considero uno dei libri che hanno segnato di più la mia vita.
 
 
Seldon_72
Seldon_72 il 03/09/06 alle 14:14 via WEB
Ottime segnalazioni. Di Asimov più che Fondazione, non so se intendi il racconto (Foundation) del 51 o il primo volume della trilogia, consiglierei la trilogia stessa. Dopo aver letto Fahrneneit e 1984 è inevitabile leggere Aldous Huxley ne "Il mondo nuovo". Tra i "molti altri" inserirei Robert Silverberg di cui lessi un raccontino molto toccante: "Quando andammo a vedere la fine del mondo" che a suo tempo mi colpì. Al solito la mia mania di condividere le cose me l'ha fatto prestare a qualcuno che neanche ricordo e ora non ce l'ho più.. era contenuto in un libro titolato "Buone notizie dal Vaticano" racconto sul nuovo papa-robot.. Mai letto niente di uno dei pochi italiani "moderni" cioè Valerio Evangelisti. Tu?
 
   
il_presidente77
il_presidente77 il 03/09/06 alle 18:28 via WEB
Per Fondazione intendevo il primo libro del ciclo per poi proseguire in automatico con il resto (non potevo giocarmi così a cuor leggere 3 titoli su 10). Per quanto riguarda le distopie sarebbe molto interessante anche leggere "Parigi nel XX° secolo" di Verne e "Noi" di un autore russo che ora non mi sovviene (il secondo è fuori commercio da anni, il primo potrebbe ancora essere reperibile). Per "i molti", mancano anche tanti altri nomi come Mathenson, Leiber, Pohl, Banks, Orson Card per esempio. Per Silverberg, ricordo benissimo il volumetto che citi e la sua copertina, ma non ho alcun ricordo del racconto in questione (in verità l'unico racconto che ricordo, sempre di Silverberg, è quello che da il titolo al libercolo), personalmente ho letto i suoi romanzi "La torre di cristallo" e "L'uomo stocastico" e li ho trovati molto interessanti. Per Evangelisti e gli italiani, direi che Evangelisti per bravura e per fortuna è l'unico scrittore contemporaneo (se si escludono alcuni romanzi di Benni chiaramente fantascientifici) che fa un chiaro successo non solo nazionale. Personalmente ho trovato molto gradevole il suo "Blag Flag", ma un po' ripetitivo il suo modo di costruire le storie come intersezione di più piani temporali, la sua opera più conosciuta e aprrezzata è il ciclo di Eymerich che è abbastanza border-line, tanto che molti lo indicano come opera fantasy e non di fantascienza. Per gli altri contemporanei, ho letto alcune cose senza rimanere particolarmente colpito, ad esclusione di alcuni racconti di Alberto Cola e di Enrica Zunic, e i romanzi di Lanfranco Fabbriani. A questo punto cito anche Lino Aldani, forse il più grande scrittore di fantascienza italiana, il cui racconto "Buonanotte Sofia" sta alla pari del Philip Dick più inspirito (L'opera di Aldani è reperibile tramite l'editore Perseo che vende solo direttamente tramite internet).
 
fatina.80
fatina.80 il 03/09/06 alle 16:21 via WEB
Per il momento mi astengo dal prendere parte a qualsiasi dissertazione...mi riavvicino piano piano a questo mondo e passo da qui per salutarti...felice di ritrovarti qui...pronta ad iniziare una nuova stagione di analisi,riflessioni,commenti...e deliri...
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 03/09/06 alle 18:49 via WEB
si è perso il mio commento .. grgrgr... comunque ben tornata "sana e salva e magari felice"in queste terre, a presto
 
lumedellaragione
lumedellaragione il 04/09/06 alle 14:20 via WEB
Ottima lista! Considero Hyperion il capolavoro assoluto della fantascienza moderna (almeno, quella che ho letto). Mi piace Ballard perchè è il Buzzati della FS, e nostalgia x Vance, che mi ha fatto passare molte ore di rilassatezza. Anche se la FS fa parte, in effetti, della mia "vita precedente". Colgo l'occasione: ma "l'uomo illustrato" è una citazione del Popolo dell'Autunno di Bradbury? Addio (e grazie per il pesce)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 04/09/06 alle 15:08 via WEB
Ballard per la sconfinata fantasia può essere visto come una sorta di Buzzati, ma è molte volte per tematiche e stile di scrittura più cattivo, più crudele. Vance è uno scrittore troppo sottovalutato in Italia: ha una capacità straordinaria di creare trame intriganti e uno stile narrativo eccezionale (un critico inizialmente disse che il suo stile narrativo era troppo bello e vivido per scrivere FS e questo sconvolgeva il lettore medio). L'uomo illustrato non è solo una citazione del Popolo dell'autunno, ma un richiamo alla figura del personaggio di Bradbury (protagonista dell'antologia ononima) e racchiude in parte il mio approccio a questo blog. Saluti e ti ricordo di non dimenticare l'asciugamano.
 
   
lumedellaragione
lumedellaragione il 04/09/06 alle 16:26 via WEB
Mah nonostante le varie definizioni di "Antropologo della fantascienza" e via dicendo trovo Vance un pò piattino nel suo complesso, anche se scorrevole. E resta comunque uno dei miei autori preferiti! Non scorderò mai i Principi Demoni. Già che siamo sul tema del popolo dell'autunno...cercavo opere che veicolassero la stessa, indescrivibile atmosfera...parole chiave (ma che possono rendere l'idea solo a chi l'ha ben presente in testa) cittadina, campagna, grano, adolescenza, mistero, notte, onirimso, estate. Stand by me e Children of the Corn di Stephen King, ad esempio, ma anche il Seme della Follia di Carpenter, e via dicendo. Mi sembra facciano parte di un microfilone tra l'horror e il mistero, di cui vorrei risalire al punto di partenza. Qual è dunque la fonte?
 
     
Anto.89k
Anto.89k il 05/09/06 alle 10:39 via WEB
t sdrrpo
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 06/09/06 alle 11:26 via WEB
???
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 06/09/06 alle 14:58 via WEB
Credo una volta, per sbaglio, di aver letto un po' di saggistica e mi sembrava che fosse indicato come l'iniziatore di un filone, per tematiche mi vengono in mente anche "It" di King e un po' sull'idea è "Cristalli sognanti" (anche se da entrambi devi togliere la porola estate). Se ti accontenti della "perdita dell'innocenza" (altra parola chiave) mi viene in mente il "clacisssimo" "Il signore delle mosche". Per quanto riguarda Bradbury lo stesso spirito, con qualche accorgimento, appare in "Cronache Marziane".
 
Xeinar
Xeinar il 06/09/06 alle 21:36 via WEB
*APPLAUSI*
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 07/09/06 alle 09:59 via WEB
;-)
 
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