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Dans la catedral, oltre il sognare (ovvero Pensieri da cartolina)

Post n°143 pubblicato il 09 Novembre 2007 da il_presidente77
 

Dedicato a S. che è sempre in viaggio
perché è la causa dell'incipit

Foto in bianco e nero della Catredal de la Havana. Un viaggio che la musica rende semplice. Lontano, lontano oltre a tutti questi simboli, oltre tutta questa follia quotidiana, permanente, oltre i chilometri, oltre ai miei stessi desideri. Un sogno per una mente stanca. Un sogno al gusto di tabacco essiccato e profumo di rhum agricolo, variegato da una realtà greca di yogurt.
Viaggio perfetto, illusorio. Nessuna distanza, nessuna direzione, solo partire, solo arrivare. Sabbia, mare, gente. Essere immobile, fermo, sorridente sotto lo stesso cielo, lo stesso sole. A farsi scaldare, a sentir pulsare la vita. Senza tragedie o rumore, facile addormentarsi insieme. Per sognare nuovamente. Per sentire quel fuoco che è l'anima.
È una soave elegia che brucia, mentre un bicchiere si svuota. È così che lentamente si affievolisce la fiamma del sogno e del suo vuoto splendore.

Al mio cuore sporco devo tutto questo.

 
 
 
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