Creato da il_presidente77 il 03/04/2006

L'uomo illustrato

Blog egoista

COME IERI


William Xerra

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

TAG

 

NOTA - COPYLEFT

Da non  crederci: anche per questo blog si può applicare la definizione di opera di ingegno. Strano vero?
Qualunque opera di cui non si citi l'autore è da ritenersi originale e prodotta dal sottoscritto ed è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons

Creative Commons License

 

ALTRI AMICI

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

Ottimo post. complimenti da Artecreo
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 19:16
 
Grazzie!
Inviato da: blog joujoux
il 14/08/2013 alle 09:37
 
il sistema periodico contiene alcuni testi memorabili,...
Inviato da: jocuri online
il 07/09/2012 alle 18:18
 
girl games puzzle games disney games baby games...
Inviato da: games for girls
il 12/05/2012 alle 16:34
 
girl games puzzle games disney games baby games...
Inviato da: dress up games
il 12/05/2012 alle 16:30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 41
 
 

 

« Gomorra - un colpo al cuore30 e non più trenta »

raccontare una storia

Post n°55 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da il_presidente77
 
Foto di il_presidente77

Buio.
Sono immobile. Le mie gambe sono conserte. Topi, libri e pozzanghere. Ascolto le gocce d'acqua che cadono dal  soffitto. I topi corrono.  Li vedo, mentre aspetto di udire la prossima lacrima di dolore cadere. Corrono  senza sosta.  Corrono, ma non toccano le lacrime che cadono dal soffitto. Li vedo e loro vedono me.
Buio. Troppo buio.
Non mi muovo. Sono circondato da ombre e da libri. Li vedo. Leggo attentamente tutto ciò che mi circonda. Mucchi di parole rosicchiate e immerse nell'acqua. Le vedo chiaramente. I topi corrono, mi calpestano, mi ignorano. Li vedo. Troppe ombre, troppo oscuro. Non riesco neppure a legge il tatuaggio  che ho impresso sull'avambraccio destro.
Luci. Pallide impalpabili luci.
Mi cercano. Mi chiamano. Pallide luci appaiono. Vogliono aiutarmi e io voglio essere aiutato. Non mi muovo. Non rispondo ai loro richiami. Non urlo. Ho paura di essere trovato, di essere aiutato. Aspetto che si allontanino, che quelle pallide luci ammettano di non poter squarciare questo buio. Guardo la porta. È chiusa. La chiave è ancora appesa al mio collo. La sento fredda, immobile. La vedo. La porta è fatta di mattoni. Non riesco più ad aprirla, ad attraversarla, a tornare indietro.
Non riesco più a sognare.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963