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Nineteen Eighty-Four

Post n°115 pubblicato il 11 Giugno 2007 da il_presidente77
 

1984 è libro terribile, angosciante, ma necessario. È libro che è stato scritto per fare riflettere, un libro che George Orwell scrisse nel 1948 (il titolo nasce dallo scambio delle due ultime cifre dell’anno) per favorire la discussione intorno al concetto di democrazia.  Per provare a capire lo spirito che animava lo scrittore britannico bisogna considerare il periodo storico in questione.

La seconda guerra mondiale è giunta al termine e oggi  noi possiamo dire che essa è stata uno spartiacque all’interno del ventesimo secolo. La seconda guerra mondiale fu una scossa fisica e morale per la società civile dell'epoca. Fu un qualcosa che turbò globalmente le coscienze. Fu una scossa molto intensa, tanto che anche Sartre filosofo esistenzialista francese mutò il suo pensiero passando da un’ontologia negativa (con visione assurdistica della vita) ad un teoria di impegno politico e sociale. In questo clima George Orwell si interroga sul concetto di democrazia. In un clima in cui ci si chiede quanto siano colpevoli le varie democrazie per aver permesso il tentativo di realizzarsi del sogno pazzo e distruttore di Adolf Hitler. In questo clima George Orwell scrive un romanzo di fantascienza che narra di un futuro lontano, ma non remoto, dove il mondo è diviso in tre grossi stati in continua guerra tra di loro, dove questo condizione di continua guerra è una elemento fondante delle società.

La distopia (o antiutopia) di George Orwell è un incubo, un incubo, da cui non è possibile svegliarsi, in cui l’uomo non ha alcuna possibilità di salvezza e di redenzione. 1984 era nelle intenzioni del suo autore un monito, uno spunto di riflessione e una critica alla società del suo tempo, a certe possibili derive di quella società; era una riflessione che nasceva dal passato recente, ma che non riguardava quel passato, ma il presente e le prospettive del futuro.

Dopo molti anni 1984 è ancora attuale, proprio come quando fu pubblicato. E proprio questa sua continua attualità che lo rende uno dei moderni capolavori.

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Commenti al Post:
bluewillow
bluewillow il 11/06/07 alle 20:49 via WEB
Penso che sia un libro fondamentale. Quando lo lessi la prima volta non riuscii a dormire: era semplicemente shockante! Orwell prevedeva un mondo nel quale le persone venivano indotte a determinati comportamenti con la costrizione: la società moderna più subdolamente ottiene gli stessi risultati facendoci che ogni nostra scelta sia libera, quando invece è spesso il frutto di influenze mediatiche, ma rimane sempre valido il concetto di base del libro.
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 11/06/07 alle 20:56 via WEB
Personalmente l'aggettivo che hai tempi avevo pensato per esprime la sensazione non era inquietante, ma claustrofobico (e già dice molto).
La costrizione era l'ultimo passo da fare solo se necessario, per il resto le masse veniva adddolcite in altro modo: culto delal personalità del Grande Fratello, limitazione della possibilità di esprimersi mediante l'introduzione della neo-lingua, voce unica nei mass-media, revisionismo storico che cancella direttamente la memoria storica
 
Xeinar
Xeinar il 11/06/07 alle 22:56 via WEB
Lo sto leggendo da un pò, e posso dire una cosa atipica? E' di una pesantezza e lentezza esasperante..
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 12/06/07 alle 10:15 via WEB
se vuoi vengo lì e ti convinco a forza di monologhi di 74 ore ininterrotti oppure ti lascio della tuo opinione, in fondo i gusti sono gusti (comunque concordo sul fatto che non sia un libro dal ritmo incalzante)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/06/07 alle 16:45 via WEB
Ho letto anni fa questo libro e mi era piaciuto molto, così tanto che poi ho letto anche altri di Orwell di cui "Omaggio alla Catalogna" che continuo a consigliare. Claustrofobia è la parola giusta per descrivere il libro, sì hai perfettamente ragione. Il "guaio" è che io continuo a pensare che tutto questo sia più che possibile e Echelon lo dimostra e chissà che già non sia iniziato 1984. (Quoti)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 12/06/07 alle 18:14 via WEB
George Orwell fu un grnade intellettuale, sincero e critico contro tutti, senza alcuna distinzione e preferenza. Omaggio alla Catalogna è libro molto utile (indispensabile) per capire il pensiero di George Orwell, come il saggio Why i write.
Il "guaio" è che io continuo a credere che l'Uomo vincerà.
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 13/06/07 alle 10:44 via WEB
Grazie per il link. Ho sempre pensato che l'Uomo vincerà, però... ultimamente, qualche volta la speranza mi abbandona per poi tornare e scomparire e così via come in un circolo vizioso. Non lo so. Vedo molta indifferenza. Ma sì, alla fine vincerà l'Uomo. Perché ci voglio credere a prescindere.
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 13/06/07 alle 11:15 via WEB
di nulla, e poi io in quanto sognatore non posso credere il contrario
 
arcadia73
arcadia73 il 14/06/07 alle 20:18 via WEB
E va bene, va bene, lo ammetto. Mi sento uno schifo. Ho provato a passare di qyui per caso, facendo finta di nulla, guardandomi in giro come per dire "chi, io?" sperando che intanto questo post non continuasse a fissarmi. Invece devo ammetterlo: non l'ho ancora letto. Ecco. Certo che mi vergogno, ci mancherebbe! O non ci avrei messo così tanto a commentare. Facciamo così: dò questo esame e per premio mi compro 1984, ok? ;-)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 15/06/07 alle 11:20 via WEB
anche questo post "soffre" della sindrome del Grande Fratello, non smette mai di guardarti, in bocca al lupo per l'esame
 
   
arcadia73
arcadia73 il 15/06/07 alle 14:24 via WEB
(sperèm... grazie e crepi)
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 15/06/07 alle 15:43 via WEB
è ovvi che finirà bene
 
bluewillow
bluewillow il 15/06/07 alle 18:03 via WEB
ciao, buon week-end :)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 16/06/07 alle 14:45 via WEB
anche a te
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 15/06/07 alle 23:22 via WEB
reicordo ancora l'impressione di essere una sopravvissuta quando il calendario arrivò, appunto, al 1984. altra prova della forza della parabola orwelliana.:)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 16/06/07 alle 14:46 via WEB
grazie per la testimonianza, è forse un segno di qaunto abbia colpito l'immaginario collettivo orqell con la sua opera
 
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