J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans. ( C. Baudelaire)
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William Xerra
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"In the future everyone will be world-famous for 15 minutes" Andy Warhol Più che una premonizione, vista con gli occhi di oggi, sembra una maledizione scagliata contro l'umanità dal lontanissimo 1968. Forse nel 1979 Warhol affermando "... my prediction from the sixties finally came true: In the future everyone will be famous for fifteen minutes" non poteva immaginare di quanto le cose potessero peggiorare. Non siete d'accordo con me? Provate a chiedervi "cosa oggi non si farebbe per 15 minuti di celebrità?". Forse non (tutti) voi siete interessati, ma non vi viene il dubbio che troppa gente non sia interessata a questi 15 effimeri minuti? |
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Le benevole è un testo che in Francia ha fatto scalpore, quasi scandalo per l'intimità che si crea tra il lettore e il protagonista, un ex-ufficiale SS, ma nonostante tutto nel 2006 è riuscito ad ottenere i maggior premi per la narrativa francese ovvero il Grand Prix du Roman de l'Académie Française e il Prix Goncourt. Un lettore prima di iniziare Le benevole deve porsi due domande una semplice "mi spaventano 950 pagine di narrativa?" l'altra più complicata e intima "con quale animo affronto la narrativa?". Soprattutto la seconda è fondamentale, perché l'effetto shock di questo libro è il fatto di non giudicare, ma di presentare la vita di un uomo normale, che crede in un particolare credo politico e che si fa delle domande legate alle proprie azioni e che cerca razionalmente delle risposte che riguardano la propria vita. Se si giunge alla conclusione che Littell Jonathan voglia assolvere il protagonista e tutte le persone a lui simili il romanzo deve essere giudicato come scandaloso, se la lettura mostra "solamente" un altro lato dell'animo umano rompendo la convinzione che esistessero solo due tipi di nazisti, meccanici burocrati o sadici aguzzini, allora si tratta di una lettura molto utile.
Personalmente per le mie informazioni, non è un libro da consigliare a cuor leggero, è uno di quei libri che solo un lettore adulto (ovvero con un discreto senso critico e volontà di utilizzarlo quando ha il tempo di leggere) deve affrontare, senza lasciarli spaventare da tutto quello che può trovare che siano esse perversioni, violenze o orrori dell'animo umano.
A priori non lo consigliere a chiunque fosse in cerca di una qualsivoglia lettura, anche se può risultare una lettura alquanto interessante.
Spero di esserti stato utile.
(Ho letto quanto hai scritto nel commento e mi sembra interessante. Sarò abbastanza "adulta" per leggerlo?) (Quoti)
quanto alla tua domanda, non mi spaventa il fatto che qualcuno lo voglia essere, ma il fatto che lo voglia diventare a qualsiasi costo e non per un merito.
Personalmente vedo la fama come qualcosa di aggiuntivo, non necessario; il problema non è voler diventare famosi o esserlo, il problema vero è perchè si è famosi.
Ciao presidente, era da un po' che non giravo tra i miei vecchi amici blogger... Ripasserò più spesso, mi sei mancato.
Grazie mille, spero vada tutto bene. Saluti
Avrei voluto asserire con orgoglio che non faccio parte della categoria, ma ho un blog pubblico, potrei dire che scrivo per condividere idee e pensieri, e sarebbe vero, verissimo. Ma è altrattanto vero che più sono letta e commentata, più mi sento appagata. Quindi nemmeno io sono esente dalle smanie di protagonismo. Forse dovremo cominciare a chiederci perché abbiamo questo bisogno di popolarità. Cosa ci manca???