J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans. ( C. Baudelaire)
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William Xerra
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1984 è libro terribile, angosciante, ma necessario. È libro che è stato scritto per fare riflettere, un libro che George Orwell scrisse nel 1948 (il titolo nasce dallo scambio delle due ultime cifre dell’anno) per favorire la discussione intorno al concetto di democrazia. Per provare a capire lo spirito che animava lo scrittore britannico bisogna considerare il periodo storico in questione.
La seconda guerra mondiale è giunta al termine e oggi noi possiamo dire che essa è stata uno spartiacque all’interno del ventesimo secolo. La seconda guerra mondiale fu una scossa fisica e morale per la società civile dell'epoca. Fu un qualcosa che turbò globalmente le coscienze. Fu una scossa molto intensa, tanto che anche Sartre filosofo esistenzialista francese mutò il suo pensiero passando da un’ontologia negativa (con visione assurdistica della vita) ad un teoria di impegno politico e sociale. In questo clima George Orwell si interroga sul concetto di democrazia. In un clima in cui ci si chiede quanto siano colpevoli le varie democrazie per aver permesso il tentativo di realizzarsi del sogno pazzo e distruttore di Adolf Hitler. In questo clima George Orwell scrive un romanzo di fantascienza che narra di un futuro lontano, ma non remoto, dove il mondo è diviso in tre grossi stati in continua guerra tra di loro, dove questo condizione di continua guerra è una elemento fondante delle società.
La distopia (o antiutopia) di George Orwell è un incubo, un incubo, da cui non è possibile svegliarsi, in cui l’uomo non ha alcuna possibilità di salvezza e di redenzione. 1984 era nelle intenzioni del suo autore un monito, uno spunto di riflessione e una critica alla società del suo tempo, a certe possibili derive di quella società; era una riflessione che nasceva dal passato recente, ma che non riguardava quel passato, ma il presente e le prospettive del futuro.
Dopo molti anni 1984 è ancora attuale, proprio come quando fu pubblicato. E proprio questa sua continua attualità che lo rende uno dei moderni capolavori.
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