J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans. ( C. Baudelaire)
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William Xerra
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Nota questa è una recensione senza aver letto nulla (o quasi). È una questione di tempo (ho una pila di libri che potrebbe toccare il soffitto): probabilmente non lo farò a breve termine o forse non lo farò mai. Però per motivi personali mi sono informato troppo, tanto che ho sentito l'obbligo di parlarne. Questo è solo un "giudizio" che mi sono costruito, a priori, che potrebbe anche cambiare, ma di sicuro sono stato sincero e molto meditativo.
Esistono molti modi di viaggiare; forse uno per ogni moto dello spirito che ci accompagna durante il viaggio. Slow travel di De Pascale Gaia in un momento in cui solo aggiungere la parola slow fa molto trendy e fashion (molte volte solo a parone e non nei fatti) ne prensenta uno molto è lontanto dalle normali consetudini. L'idea di perdersi non è a me totalmente estranea, anzi (vedasi qui).
Mi ha portato sperimentata questa idea negli ultimi anni in mezza Europa (in verità molto meno che mezza) mi ha portato a provare a veder veramente o meglio più in modo più vero quei luoghi, lasciando alcune cose anche importanti per eventuali viaggi futuri.
Ecco nel viaggiare "lentamente" ci sono tanti vantaggi ovvero la possibilità di appropriarsi per un attimo di una piccola parte dell'anima del posto, ma si perdè quello che oggi è donsiderato uno dei beni maggiori il tempo. Sì, perchè quello che si spreca non è la possibilità di vedere un museo o una cattedrale o una piazza, ma il proprio tempo. Lo si spreca, perchè si esce fuori dall'ottica fenetica della produttività da turista, ma lo si spreca veramente?
Dal libro:
"Ci vuole una bella dose di faccia tosta a posare una simbolica sedia sul ciglio della strada e restarsene lì, fermi e in silenzio, a guardare assorti il panorama, indifferenti alle auto che sfrecciano via o all'assordante rombo dell'ennesimo volo charter.
Queste pagine nascono dalla volontà di mettersi sulle tracce dei luoghi, e dei tempi, in cui è ancora possibile rallentare, sedersi su quella simbolica sedia e imparare così ad andare davvero lontano"
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