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Ricordi

Post n°35 pubblicato il 17 Agosto 2006 da il_presidente77
 
Tag: Vita

Ricordo quando anni fa' guardavo le colline romagnole e con malinconia sentivo distanti le colline piacentine. Quelle colline che erano così diverse da quelle che guardavo. Le guardavo dopo una piadina calda e un bicchiere di san giovese. E loro mi nascondevano la vista del mare. Di un mare che non avevo alcuna intenzione di voler raggiungere.
Le colline piacentine caddero poi sotto i colpi delle mie non vigorse pedalate. Li ricordo i chilometri, non tantissimi, fatti per dimagrire e per pensare. Ricordo benissimo i vigneti che le adornavano e che facevano da sfondo alle corse delle lepri. Loro mi guardavano immobili per un attimo, non capivano le mie goccie di sudore e  scattavano subito via. Io lì che sembravo fermo, immobile mentre la catena girava. E le miei ruote sembravano più lente dei miei pensieri.
Ricordo cosa significasse la nostalgia delle colline per uno che è sempre vissuto in pianura. Nebbia e zanzare come compagne. Compagne che però non mi avevano mai fatta troppa buona compagnia. Erano altri i ricordi di cui avevo nostalgia. Altre le preoccupazioni che creavano quella distanza, che ho colmato prima di ripartire nuovamente.
Quel mare non visto non l'ho mai raggiunto. Non ho neppure mai tentato di raggiungerlo. Mar Adriatico illuminato dallo sfavillantante luccichio delle discotechete era stato là immobile ad aspettarmi. Immobile come i miei occhi contro quelle colline. Nessuna idea di oltrepassarle. Era destino, si dice. Ho percoso altre strade, altre onde. Stessa domande, ma altri posti dove fermarmi, dove essere felice.
Ricordo "I gioielli inidiscreti". Li leggevo in quel periodo. Ironico pungente Diderot. Avevo due libri nello zaino, l'altro debbo leggerlo ancora oggi. Scelte di letture come tante scelte di vita. Ogni volta che lo vedo, mi chiedo "perchè non oggi?" E' ancora lì impolverato che mi aspetta. E pensare che dovrebbe essere un ottimo libro.
Vado ancora in bici. Le ruote sono sempre ferme e la catena gira. Le lepri mi guardano ancora e scappano senza capirmi. I ricordi sono belli anche quando hanno il sapore della maliconia. Li assaggio oggi volta che penso. Ogni volta che lentamente penso ne assaggio uno nuovo. Hanno un sapore, un gusto strano quasi impalpabile tra i vigneti carichi di vino. Arrivare in discesa a casa è come librarsi, è come trasformarli di nuovo in realtà. Tanti ricordi come tutte le goccie di sudore che  cadono sull'asfalto. Momenti belli della mia vita.

Sottofondo musicale:
Afterhours - Ballate per piccole iene
Nirvana - Unplegged on New York

 
Rispondi al commento:
il_presidente77
il_presidente77 il 20/08/06 alle 18:41 via WEB
Ricambio sorriso e saluto; dei miei ricordi non butterei via nulla: sono, infatti, parte di quello che sono oggi. In particolari i momenti descritti sono stati un mezzo per recuperare qualcosa che era veramente sopito dentro di me una gioia direi quasi fanciullesca dello scrivere
 
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