Vuoi proprio saperlo? Sono io scritta
spesso pronunciata a sproposito.
A me mi scrivono, non fosse scorretto
mi verrebbe da dire. Ed io, parola
cerco d'accontentare l'immaginario
iperbolicamente regalando illusione
di non essere solo verbo ma pure sostanza
di segno grafico d'un volto l'abbozzo
più uno scarabocchio certe volte
quasi uno scarafaggio: amo le metamorfosi.
Linguisticamente parlando trascendo
per versi romantici, andando oltre il reale
ritrovandoci l'inconscio che conforma
realtà: un viaggio da goccia a fiume
con ritorno a scìa sulla guancia giovane o vecchia.
Magari appresso ad un sorriso, come quello:
la vedi, ragazza, illuminarsi che dei capelli
si fa treccia? Timido, lo sguardo sfugge
al pavimento, da dietro il paravento delle lenti
gioca con il di lui inseguendosi
che ci si amoreggia con i limiti
da ginocchio a ginocchio, fin sotto i tavoli
ove osano le mani farsi amanti segreti
nello sfiorarsi per linee sui palmi
esplorandoci la vita, la salute, la fortuna...
sgusciandosi di tra le dita. Intanto che ci si parla
alto in compagnia, un mondo di occhi
ci bazzica d'intorno; come api sapienti
prendono e danno tra miele e fiele
affannosa ricerca di reciprocità.
E'in essa il senso del basso e dell'alto
del lungo e del largo. Tutta la sensibilità
ci sta nell'epicentro nervoso
giusto sulla retta dell'ipocentro
nell'onda sismica d'una scossa dirompente.
Detta amore io sono: una parola, cinque lettere
a-m-o-r-e, descritta, implorata
esortata per farmi lievitare forma
sostanza evocata. Già che si parla alto
in compagnia, mimetizzando empatie
smorfie in condivise emozioni: aspettativa
è di lingua furtiva fulminea
che fuoriesca e scorra lungo le labbra
tumide, a che, seguendone contorni
determini l'intreccio: tradimento
forse, di certo passionalità
... Così per morire, mi si fa
in una sola parola
amore
| | Ti avevo appena ringraziato per un tuo commento…e ti dicevo, appunto, che mi aveva fatto uno stregonesco piacere, leggerlo. Laddove stregonesco era da intendere come profondamente e stranamente accattivante. Ecco, ora leggendo il tuo post, penso la medesima cosa…Come Le Fanu, nel suo gioco dilatato di specchi ritornanti con la sua Carmilla, Mircalla e Millarca, stretta in un’anagramma di vite, la tua Romea è uno stregonesco lavoro di ermeneutica! Come la vampira romantica, la tua Romea, mescolata d’Amore e perduta in se stessa, si giustifica, spiegandoci la sua alienazione…Cerca d’accontentare l’ideale di cui ha sete l’umano immaginario, regala iperboli e diventa strega, trasformando verbi in sostanza e sostantivi in coniugazioni…Segni e simboli, graficamente, poi, abbozza e cancella; facendo, talvolta, vedere solo le assenze vestite di rimandi. A segrete metamorfosi e sotterfugi letterari, ricorre, con riferimenti autorevoli di romanzate trasmutazioni e linguistici viaggi…Romanticamente si plasma ad ogni volto, per ogni goccia di desiderio scorto. Carpisce tutto: Sguardi che sfuggono per gioco, da inseguire con i sogni di una mente che anticipa e predice il tocco caldo di un corpo; carezze sfiorate oltre i limiti di spazio e segreti…Carpisce, intimidite, le fuggevoli richieste, e distingue ogni timidezza dal più calcolato piacere di rimandi e di intimi accenni che lambiscono la vita che rasenta dai ricami incisi nel palmo di una mano…Carpisce furtivi azzardi accarezzati in dialoghi muti di occhi e sgusciati fra le dita…Carpisce i sussurri incontrati nell’alto di voci accerchianti, in un contorno di folla vicina e sbiadita, in un mondo a parte. Carpisce, infine, ogni affannosa urgenza di ricerca per cibarsi di un accenno e di un appiglio di reciprocità indifferibile. Così, si…lei è chiamata Amore. Anche se in silenzio, anche se dissimulata in empatie mimetizzate da smorfie, imbarazzi e turbamenti per corrispondenze d’ innamorata complicità e in aspettative guardinghe, non dichiarate… E’ conosciuta come Amore ed aspetta, palesata e clandestina, trasparente o taciuta, di scorrere lungo le umane labbra per definire i contorni di ogni parola, lacrima o sorriso, e ricamare le brame del suo intreccio. Ed infine, Amore fa anche quello…cambia identità alla sua androgina anima: e per i versi di chi ha congiunto amore e morte in un solo abbraccio di veleno sepolcrale, si spoglia e si riveste con le sembianze di chi ama. Facendo del suo maschile nome, Romeo, l’abito di una donna… |
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