delirio

Sento freddo,un freddo ancor più intenso che gela tutto in me.Sono per il calore umano e non per l'intelligenza artificiale.Credo che a volte sia utile ma lasciatemi sempre la presenza di una mano amica.Notte Wooden,un abbraccio che possa prendere vita.

Strano: sicura di non stare vivendo in un'altra dimensione? Come previsioni danno che qua sulla Terra, in special modo su quello stivale che si llunga su quella pozzanghera puzzolente che chiamano Mediterraneo, dicono he le temperature siano tra gli 8 e 9 gradi superiori alla media stagionale. Dunque: come fai ad aver freddo tu?...A parte gli scherzi, mi pare che, non molto tempo fa, è uscito nelle sale un film in cui un tizio si innamorava di una voce prodotto d'intelligenza artificiale: che sia questo il prossimo futuro? Sinceramente ne dubito: esistono troppe differenze abissali in questo momento su questo disgraziato pianeta. Se c'è chi si può permettere di innamorarsi della voce di un software, c'è anche chi non possiede di che sfamarsi ed è fermo alla fisicità dell'analogico.........Grazie di cuore con anche a te un abbraccio i grande amicalità concreta e l'augurio per una notte di sogni felici.......

Io non scrivo così male per essere una intelligenza artificiale.

Per niente oserei dire.

Splendide queste foto, wood. E poi adoro il mondo riflesso nelle pozzanghere e il fuoco luminoso che ne colora l’acqua. E la sua bellezza liquida, ma per miraggio consistente, si effonde come il sensore di cui scrivi, adrenalinica e sgusciante, sottopelle, filamentosa…Ma un’altra bellezza è quella metallica, non già di un mondo dietro allo specchio, vagheggiato oltre Maya, evocato nei versi e fotografato dentro le pozzanghere, inseguendo la corsa di un onnipresente Bianconiglio; ma di una condizione transumana ed in evoluzione. Quella, cioè, della nuova artificiale intelligenza, che trancia le arterie e le vene confuse con i nervi, opera suture, sonda, affondando nella carne mentre la sua mente resta fredda. C’è chi è convinto che l'intelligenza artificiale si evolverà al di sopra di noi, come fece l'uomo sui primati. Ma, di fatto, almeno fino ad oggi, esiste un limite invalicabile nell'intelligenza artificiale: vale a dire la 'black box' che non fornisce ragioni, come, invece, può fare l'essere umano e l'intuizione. L’Intelligenza artificiale non è in grado di sperimentare quella condizione umana di riconoscere il nesso tra ciò che si sta vivendo/vedendo e quanto ci viene in mente, apparentemente in modo casuale. Nessuno di noi conosce così bene, o anche solo a sufficienza, la mente umana per poter affermare con certezza il futuro della mente artificiale; ma almeno per ora sappiamo con certezza che se gli algoritmi di apprendimento delle intelligenze artificiali sono capaci di svolgere calcoli estremamente complessi in pochissimo tempo, d’altro canto non sono affatto in grado di porsi domande o fare ipotesi su ciò che è stato calcolato. L’uomo, al contrario, è in grado di trarre conclusioni del tutto plausibili anche da premesse non sicure, formulando ipotesi e soluzioni alternative, cogliendo le intenzioni del subconscio, immaginando e sognando. Ad ora, l’intelligenza artificiale è solo splendidamente artificiale. Impara solo quello che noi gli diciamo di imparare ed al di là della sua perfezione tecnica, figlia di una mente umana assolutamente sorprendente, non può proprio riuscire a sorprenderci o a sorprendere se stessa…

"...non può proprio riuscire a sorprenderci o a sorprendere se stessa…"Nulla di più vero, mia cara psike.Però mi chiedo: se fosse la nostra intelligenza,quella che consideriamo naturale, perchè processo che avviene a livello neuronale nel nostro cranio, cosa accadrebbe? Come faremmo ad esserne coscienti se proprio nelle nostre menti si instaurassero,tramite condizionamenti virtualmente psichici,dinamiche volte a rendere meccanico il processo ecisionale e la razionalità volgesse ad un meccanicismo esasperato? Già il ricorrere a protesi che ci connettono gli arti al sistema nervoso in caso di trapianto,credo che ci mettano sulla buona strada per quel"trasumanar"di dantesca memoria. Ovvero l'andare oltre l'umano che, oltre a potersi spiegare verbalmente, si fa possibile materialmente. Visto che anche tu ami i riflessi https://youtu.be/Ox1_PA-GCb8 spero che ti piaccia. grazie di cuore anche per il tuo leggermi con così tanta passione e grazia.

P.S. ho letto con il mio solito ritardo anche il tuo precedente post e ti ho lasciato un piccolo scritto. Un abbraccio!

Adesso mi fiondo al volo per bearmi anche del tuo"piccolo scritto" sull'altra pagina....Anche a te un abbraccio dei più cari.....

Ad ogni epoca, dunque, i suoi pensatori che riflettono sul pensiero: come una sorta gioco di specchi che, rispecchiando dinamiche razionali, fan si che si possa proseguire nel percorso di consapevolezza che l'uomo segue, fin dal suo essersi manifestato parte di un tutto che tende a distaccarsene, per riassumerlo nella sua intierezza in se stesso. E chissà se, davvero, nel futuro della specie c'è l'ibridazione come passaggio alla smaterializzazione per farsi energia pura...Grazie di cuore con l'augurio per una notte di sogni felici........

Si, non hai tutti i torti, wood...perché in tal modo, l’arto artificiale diventa un elemento integrante del corpo umano, quindi non è più percepito come qualcosa di estraneo o di diverso, esterno al corpo ma un tutt'uno con esso. E l’unione sarà sempre maggiore via via che si perfezioneranno le tecniche e talmente integrata che nell’arto bionico emergeranno ancora meglio (sostanzialmente già accade) tutti quei movimenti riflessi e involontari che ci appartengono nella quotidianità con gli arti biologici. Difatti chi ha sperimentato questa nuova biotecnologia sostiene di sentire davvero che l'arto fosse il suo o che il robot fosse diventato lui...o, meglio, il suo arto mancante. Questa fusione al momento è parziale e limitata, certo in caso estremo e puramente ipotetico di una quasi totalità di robotizzazione di un corpo forse potrebbe anche essere lecito chiedersi dove andrebbe a finire la coscienza del sé umano e dove troverebbe inizio la simbiosi con la macchina. Chissà se in un futuro fantascientifico si assisterà ad una completa trasmutazione dell'uomo in androide, magari in casi di morti cliniche, in seguito a gravi incidenti o coma. In una sorta di second life tridimensionale e solida. Io credo che, però, resterebbe comunque e sempre, anche in quel caso, ed almeno in forma di "scintilla embrionale", la differenza tra l'umano diventato al 99% macchina e l'umanoide mai stato umano. Forse a livello psicologico non mancheranno tutta una lunga serie di domande in più sulla propria identità, che andranno ad aggiungersi alle già esistenti "chi sono", "da dove provengo e dove vado", "perché sono qui", "cos'è il qui e cos'è il tempo" ma non credo che, sotto sotto, possa mai cambiare il fatto che nessuno di noi può essere figlio di se stesso...A meno che non ci si appelli alla trinità cristiana. Ed il paradosso totale potrebbe essere che magari un giorno qualcuno scoprirà che semplicemente si è riproposto lo stesso procedimento del Padre che è diventato Figlio ed il Figlio che è sempre stato anche il Padre, facendo congiungere scienza e religione come mai prima...,-p

Alle volte mi vien da pensare che è dalle stelle che veniamo. Ed alle stelle ritorneremo. Ma, per farlo, non potremo più essere ciò che siamo adesso:carne, ossa e sangue. Per forza dovremo assumere nuova sostanza che regga forme più resistenti e forti, in grado di sfidare l'impossibile universo.Oggi leggevo una battuta di un tizio che, più o meno,recitava così:sono stati spesi tre miliardi di euro per cercare l'acqua su Marte. In Africa e in altre parti del mondo bevono l'acqua di fogna.Contraddizioni, oserei definirle. Contraddizioni in seno ad una specie che è ancora in mezzo al guado: tra integralismi religiosi, superstizini, diseguaglianze economiche e sociali, sfruttamento, accaparramento, stupro degli individui e dello stesso pianeta, devastazioni da un panorama umano desolante e desolatamente miserabile.Però c'è qualcosa, come tu ben dici, che ci fa sperare: in fondo non è che poco tempo che abbiamo assunto la posizione eretta con un pollice opponibile ed un pensiero sul pensiero in grado andare oltre l'inimmaginabile.......Grazie di cuore e più stretta ti tengo......

la robotica in certi lavori nocivi e usuranti per gli umani è stato senza dubbio un passo avanti importante... bei versi Wood buona serata

...Così è amico mio: il guaio vero è che ci ruba posti di lavoro, costringendoci in occupazioni ancor più degradanti. E'come se, per certe fasce di popolazione, il lavoro sia inversamente proporzionale al grado di progresso di automazione e modernizzazione dei processi produttivi.......Grazie di cuore con un abbraccio e l'augurio per una notte di sogni felici.......

Hai ragione...si spendono miliardi per cercare l'acqua su altri pianeti quando su questo abbiamo uomini che la cercano nelle fogne. Contraddizioni che non possono finire se non si imparerà a dare la precedenza alla salvezza e al benessere essenziale delle creature viventi oggi, qui e ora, per poi poter pensare anche al di più (qui) come al fatto di andare a ricrearlo su altri pianeti. Purtroppo si continua a pensare a quale smalto sia più consono mettere sulle unghie anche quando non si hanno nemmeno le dita della mano. Ma come dici tu, in fondo non è che da poco tempo che abbiamo assunto la posizione eretta con un pollice opponibile...forse dobbiamo ancora "crescere" per imparare a "vedere"?

Penso che l'evoluzione sia come un fiume inarrestabile: molto più spesso scorre sotterraneo ed inavvertito, emergendo quando meno te l'aspetti. Allora, guardandoti per caso allo specchio, di certo non ti riconosci più. E'così che procede.A noi l'onere di riconoscerci in ciò che eravamo per comprendere cosa diventeremo.....

Credo che l'intelligenza artificiale non sia più fantascienza, anzi, è più che mai reale, solo che a noi, comuni mortali, non è dato sapere tutto. Una, se non la più alta, delle aspirazioni dell'uomo è stata sempre quella di 'creare' la vita, ma non quella che riesce a creare nel riprodursi, proprio quella di riuscirci perché lo decide. Anni addietro, con la clonazione ci è andato molto vicino e non credo che abbia ancora desistito. Dopotutto, creare la vita rasenta il divino. Di lì al sentirsi 'onnipotente' il passo è breve. Bellissima questa tua lirica, Wood, sembra il vaticinio di un qualcosa che prima o poi 'dovrà' accadere. Un abbraccio stretto e un bacio grande nell'augurarti una notte serena. ^_^

Ay querida Rosa, tra le rose la più bella: non mi diventerai complottista pure tu? A parte gli scherzi, dici benissimo: l'uomo non ha mai smesso di cercare di riprodurre la vita. La cosa non è un mistero. Si dovesse riuscirci sul serio, stai tranquilla che lo saprebbero anche cani e porci, oltre ai muri.Vorrebbe dire avere in pugno un potere illimitato.Se già dare la morte rende potenti, creare vita significherebbe entrare in paradiso e farne il proprio regno...Ma, a parte questi discorsi, credo che la cosa potrebbe essere inquadrata anche da un punto di vista diverso. Mi spiego: non c'è nulla che accada che non abbia da essere. Se qualcosa accade, è perchè doveva accadere. Quindi, se l'essere umano arriva ad acquisire sufficiente conoscenza che gli permetta di riprodurre vita, vuol dire che era ed è nell'ordine delle cose che sia così. Noi siamo una parte della natura e le nostre azioni sono nell'ambito naturale come noi stessi. Di conseguenza, se valutiamo il concetto evolutivo della specie umana, si può anche arrivare a convincersi di una cosa: la vita, questa possibilità nell'impossibile universo, è arrivata sulla Terra svariati milioni di anni fa. E'arrivata sotto forma elementare e col tempo si è evoluta.Dunque,se teniamo presente il concetto insito nella teoria darwiniana, si può arrivare a convincersi che, tutte strategie che la natura, intesa come vita e sopravvivenza, ha messo in campo durante questi milioni di anni, sono tese ad un eventuale ritorno tra le stelle. Ma com'è possibile un viaggio nello spazio? Dover tornare ogni volta organismi semplici Ome batteri o virus non è, diciamo, economico. Molto meglio se si è in grado di viaggiare evolvendosi, piuttosto che regredendo.Ed ecco che l'intelligenza artificiale finisce per porsi come ulteriore tappa in questo percorso accidentato verso le altre galassie inimmaginabili, per quanto sono lontane. Del resto, se ci pensiamo: l'istinto di sopravvivenza spinge da sempre le specie a specializzarsi, a muoversi, a viaggiare. Così gli uomini si sono sparsi sul pianeta ed ora puntano su Marte. Ma, per fare ciò, necessita che si vada oltre l'umano.........E qua mi fermo, anche perchè mi sembra di avere delirato abbastanza, grazie anche all'ora tarda. Quindi chiedo venia e ti abbraccio augurandoti un nuovo giorno sereno e sorridente di sole........<grazie di cuore.........

vivo ... (e preferisco l'umano volo)

Sempre d'umanissimo volo trattasi, sebbene leggermente più evoluto....

A parte la bellezza delle foto,...W..., leggendoti ho pensato a quanto importante sia la robotica e a quanti usi si presterà nel prossimo futuro. Certo è, però, che nessuna intelligenza artificiale si potrà mai sostituire all'umana e pur limitata intelligenza naturale. Un sorriso :)

Infatti, non sarà l'intelligenza artificiale a sostituirsi a quella umana, bensì sarà quella umana ad acquisire maggiore potenza facendosene supportare, grazie ad una sempre più stretta connessione tra circuiti elettronici e corpo umano,spesso servendosi anche di protesi bioniche........Grazie di cuore anche per il sorriso che ricambio una carezza di brezza soave e l'augurio per un nuovo giorno di grande serenità.......

Mai voltare le spalle alla felicità, nulla di più vero, mia dolce Jolanda......Grazie di cuore anche per l'abbraccio che ricambio con grande affetto amicale e l'augurio per un uovo giorno sereno.......

Ed io che amo viaggiar "sotto pelle" nel fluire emotivo senza eguali, non consento, sai, ad un sensore sotto traccia di togliermi vitale spazio ... Buon prosieguo di domenica, wood. Abbracci cari.
virgola

Sinceramente non so se un sensore sottotraccia possa togliere spazio vitale, mia dolce virgola d'infinito amaro. Chissà, magari potrebbe servire ad accentuare la sensibilità per coglierne maggiori spazi per espandere la propria consapevolezza..........Grazie di cuore anche per gli abbracci che, caldamente, ricambio con carezze di luna e l'augurio per un nuovo giorno chevpossa vederti serena e luminosa di gioia........

Leggendo i tuoi versi, mi è venuto spontaneo pensare ai progressi della tecnologia in ambito medico-chirurgico e , in realtà, dovremmo benedire quelle menti superiori che, "provando e riprovando" non solo con gli intrugli nelle povette, ma con i loro moderni strumenti della meccanica e dell'elettronica, sono riusciti a dare qualche speranza in più ad organi disastrati del corpo umano.Penso, per esempio, a quella provvidenziale scatolina che molti cardiopatici hanno inserita nel petto e che è vita. E non saprei dirti se finiremo su di una stella, ma so che l'uomo avrà sempre voglia di nuovi orizzonti dove approdare per poi ripartire per un altrove sempre diverso; se,magari, continuando a inseguire il progresso tecnologico, riuscirà a liberarci del nostro involucro carnale e,puri spiriti, ci condurrà in Paradiso...Un sorriso. Ciao

E'bello leggerci una certa consonanza di emozioni nelle tue parole, mia cara amica......Grazie di cuore anche er il sorriso.....Ciao........