Canzone,io credo che saranno radi
color che tua ragione intendan bene,
tanto la parli faticosa e forte.
Onde,se per ventura elli addivene
che tu dinanzi da persone vade
che non ti paian d'essa bene accorte,
allor ti priego che ti riconforte,
dicendo lor,diletta mia novella:
"Ponete mente almen com'io son bella!"
Dante,Convivio.
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Un leggero scricchiolio del letto lo ridestò.Aperti gli occhi,vide la ragazza al suo fianco rannicchiata.Forse era passato solo un istante.La vampira era in piedi,accanto all'abat jour spento:"Venite,presto!"Aveva sibilato.Anche la ragazza si era svegliata.Si rivestirono in fretta e la seguirono.Li condusse fino ad una porta che dava sul retro del motel.Uscirono,quasi calpestando i cadaveri di due uomini.Appena girato l'angolo che dava sul parcheggio,ne trovarono altri due che giacevano riversi col viso rivolto al cielo e l'espressione di chi non si è visto morire.Notò allora che l'unghia della vampira gocciolava ancora sangue.Le gocce,cadendo,stavano dando vita ad un bubbone che si stava sviluppando incontrollabile.Lei si rivolse alla ragazza.Le stampò un bacio sulle labbra.Era tutta tremante e ciò parve placarla."Non temere Roxìo,non corri alcun pericolo.La strada è tranquilla,tornatene a casa.Al resto penseremo noi."Le aveva detto.Mentre quella mostruosità cresceva,fino ad assumere le fattezze di lui:una belva color del sangue.Intanto che lei accompagnava Roxìo con lo sguardo,mentre si perdeva nell'oscurità,la bestia si era lanciata spietata e selvaggia.
Il colonnello Hurtado non riusciva a darsi ragione di quel silenzio.Eppure era stato avvisato di uno scontro a fuoco in atto nel Barrio Perdido.Era arrivato con i suoi soldados per assistere
allo spettacolo,ma lì pareva che la tempesta fosse già passata da un pezzo.
Vicino all'ingresso del motel c'erano due pick up ed una land rover.Appostati con le armi spianate c'erano quattro uomini che guardavano le finestre del motel.La belva,silenziosa di rabbia e fulminea,ne uccise tre,lasciando il quarto,tramortito,alla vampira che lo seguiva.Preso un mitragliatore ai caduti,aveva controllato il caricatore.Si avvicinò alla reception.Cominciava a ricordare.Nel momento che stava per entrare,scoppiò,all'interno del patio,,una violenta sparatoria.Un sicario,che teneva sotto tiro il portiere,si distrasse.Ne approfitò per sfondargli il cranio.Fece cenno al custode di sparire.Era tornato l'assassino di un tempo.Ora le ferite erano solo cicatrici tra tante.E non appena vide tornare di corsa e imprecando,quelli che erano andati ad attaccare la loro stanza,li falciò con raffiche micidiali.Come un tempo,scivolò tra le piante nel patio,alla ricerca di superstiti.Era ancora quello di sempre:l'esperto,il torturatore,il macellaio.Finì con un colpo alla nuca due feriti:era di nuovo il tenente William Reyes.Solo che le sue vittime non erano più guerriglieri,campesinos o indios maya,ma gang di narcos sanguinarie non meno di lui.Qualcosa pareva non andare più per il suo verso.
Il colonnello aveva fatto di tutto per giungere in tempo.Era stato un fulmine.Ma lì c'era un silenzio inquietante.E l'unico testimone ancora in vita,un cliente del motel,era in piena crisi isterica.Tanto che aveva dovuto riempirlo di schiaffi.Continuava ad urlare di non ucciderlo,che aveva famiglia.Gridava di inseguirli,che stavano fuggendo gli assassini,che li vedeva mentre richiudevano un uomo nel portabagagli e,tranquillamente,se ne stavano andando.Il colonnello,stanco,aveva fatto cenno al sergente Orellana di metterlo a dormire.Sembrava che la battaglia fosse cessata da ore,se non da giorni.I cadaveri erano già in via di decomposizione.Ed un numero incredibile di mosche ronzavano:cosa assai strana per quell'ora.Aveva la sensazione che tutto si fosse svolto un secolo prima.
Ad un tratto si girò di scatto,pronto a scaricare gli ultimi colpi,ritrovandosi con l'unghia della vampira a pungergli la carotide:"Andiamo"disse lei gelida.La seguì:"Abbiamo finito?"Un volto si era fatto largo nella confusione mentale."Non ancora."Era tranquillo,però:il viso era quello di una donna che doveva chiamarsi Norma:"Ma io adesso ricordo..."Stava illuminando a giorno la notte color del sangue."Ricordi anche che adesso mi appartieni?"chiese lei.Allo stesso tempo,aveva cominciato a procurargli un dolore lancinante tutta quella luce vermiglia:"Sì,ma ancora per poco."Si sentiva disarmato dal sorriso rimosso che insisteva nella memoria."Meglio così,vuol dire che il tempo è con noi."La vampira aveva rinchiuso il prigioniero nel cofano.E lui aveva gettato via il mitra:"E' questo pozzo che butta sangue senza che riesca a richiuderlo,il tempo"disse lui,aprendo il bagagliaio.Il prigioniero si era ripreso e stava scalciando."E' vita per noi"aveva concluso lei."Dovessimo sterminare anche tutti i bandidos a sud del Rio Bravo?Non mi sono mai chiesto quanto sangue fosse necessario a fare giustizia."Gli assestò una botta in testa e lasciò andare il coperchio."Non lo faremo".Lui salì al posto di guida:"Allora non finirà mai questo massacro di donne."Lei prese posto accanto:"Questo è impossibile,perchè troppi maschi non sanno fare di meglio,ma ci basterà ucciderne alcuni per rallentare,se non fermare la strage."Ed iniziò a ripulirsi delle macchie di sangue con la stessa cura di una gatta nel lisciarsi il pelo."Sai già chi?"Lui avviò il motore,partendo."Don Angel sarà il primo,poi ci sarebbero altri due papaveri dell'esercito..."Lei intanto era passata alle guancie,con pazienza,umettava,sfregava,facendole sparire."E dopo?Ci daranno la caccia tutti:narcos,federales,militari..."Uscirono dal parcheggio in direzione del deserto."Saremo granelli di sabbia in una clessidra grande come il mondo,col diritto di scegliere quando cadere e dove,per l'appuntamento con quei signori."Disse lei,prima di abbandonarsi allo scorrere di ombre lungo la strada.
Hurtado aveva esitato ancora un minuto prima di impartire ordini precisi.Poi,pensando che doveva far prima che giungesse la polizia,aveva dato disposizione di ripulire il tutto e far sparire i cadaveri.Si era lisciato un paio di volte i baffetti,prima di accendersi una sigaretta ed accomodarsi sul retro della sua vettura:in ogni caso,Vargas poteva considerarsi contento dell'opera del virus.Anche se in lui cresceva una sensazione di inquietudine,quasi di angoscia.Rivolgendosi all'attendente,gli disse che potevano andare.Qualcosa gli diceva che non sarebbe stata una giornata tranquilla.
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