delirio

E' una profonda riflessione,quella che mi ispira il tuo racconto a commento,mia cara sig.ra Gabri.Ma sarebbe troppo lungo adesso parlarne.Potrei soltanto dire che mi affascina il tuo racconto e che lo trovo profondamente vero,come metafora di una realtà che sembra sfuggire a qualsiasi interpretazione:sono a confronto diverse e contrapposte interpretazioni.C'è chi accusa di buonismo coloro che sono per l'accoglienza e chi è accusato di piccolezza e bassa egoistica xenofobia chi rifiuta anche una lontana ipotesi di accoglienza.Il tutto sotto l'egida di una classe politica dirigenziale che pare solo riempirsi la bocca,perchè poi nei fatti lascia tutti soli nel loro travaglio e contrapposizione.Ma forse la verità sta nel mezzo,forse alle volte si deve proprio morire,per garantire ad altri la sopravvivenza.E' nell'ordine delle cose di questa natura,di questo mondo tanto ostile in cui ci ritroviamo a competere tra noi e con gli elementi.Certo,un'idea di evoluzione e civiltà ci dice che dobbiamo avere la forza e la capacità di andare oltre le contrapposizioni,per arrivare ad un livello ulteriore di civiltà,quello che ci permetterebbe di superare le peggiori catastrofi ma con umanità e solidarietà vera.Ma ci riusciremo?Forse ad essere idealisti,come il personaggio del tuo racconto,è possibile che ci riusciremo,contrariamente ci aspetta solo la regressione e la fine del cammino straordinario per la ns specie.........Grazie infinite mia deliziosa sig.ra Gabri a te un bacio speciale che della luna ha la misteriosa dolcezza.........