delirio

E'tipico della tragedia,secondo i vecchi canoni,quello di partire leggera e spensierata,per terminare con cupezza e dramma irreparabile.Penso che,quando si scrive,anche inconsciamente, si finisca per seguire queste tracce.Quindi credo che tu recepisca ciò:uno dei cardini della scrittura che io mi ritrovo a seguire più spesso,dato che viene incontro al mio sentire...Ma sappi che anch'io spesso mi perdo nei miei versi,finendo per ritrovarmi immancabilmente di fronte ad un finale tragico.E,per quanto riguarda l'arazzo,ti confesso che,mentre scrivevo,avevo nella mente una di quelle stanze affrescate, all'antica,con disegni di piante ed animali.E ripensavo anche a quella coppia di merli che abitavano il giardino della casa dei miei genitori:i merli sono molto stanziali,fanno il nido in un giardino e quello diventa loro proprietà.Dunque li vedi sempre zampettare e procacciarsi il cibo con una costanza ed uno spirito ammirevoli.......Come vuoi che vada mia cara amica?Non molto bene:il tempo è quel che è.E la carne è assai fragile...Vorrei proprio dirti che tutto va bene,ma mentirei.Preferisco dirti che le cose vanno come devono andare ed io cerco di acconciarle nel modo migliore....... Grazie infinite amica mia carissima,anche per il sorriso che ricambio con una carezza di vento delicato che ti accompagni nelle magie di una notte serena..........