delirio

Non so se l'hai notato querida,ma ho dovuto eliminare l'incontinenza verbale dello sproloquiante ospite.Mi è dispiaciuto,ma ogni volta far girare il cursore della pagina è assai faticoso e frustrante,a maggior ragione che l'oggetto della filippica era praticamente incomprensibile.Ma spero che l'autore non se ne abbia a male e possa comprendere.In fondo non l'ho cancellato subito,gli ho dato la possibilità di avere il suo quarto d'ora di notorietà...Sorrido e vengo a noi,mia deliziosa fanciulla:come sempre,mi trovo costretto ad avvisare che qua si sta scrivendo un libro,girando un film o trattando la sceneggiatura di una commedia:è la vita ma non è la vita.Nel libro delle facce ho trovato molta ispirazione ed allo stesso tempo infinita frustrazione.Ma a me interessa la scrittura,il linguaggio e le infinite possibilità che sembrano assicurare questi nuovi mezzi dalla virtualità assodata.Per il resto è vero:troverei dannatamente frustrante il libro delle facce se dovessi usarlo per ricercarci rapporti umani.Ma se lo si usa per esplorare un vasto campionario di umanità,non c'è luogo migliore.Forse sarebbe più adatta la sala d'attesa di una stazione o di un aeroporto.Essendo che non ne frequento più da un pezzo,mi va bene pure fb.A questo punto mi viene d'obbligo passare al film,vista la passione che condividiamo:se non l'hai visto,ti consiglio di vederlo.E'"The Others"con Nicole Kidman e del regista ispano cileno Amenabar,di qualche anno fa.Ambientato in uno dei tanti isolotti durante la Prima guerra mondiale,in esso vi si narra la storia di fantasmi che si credono vivi e di vivi che sembrano fantasmi. Alla fine viene tirato fuori un libro di fotografie in cui sono ritratti solo morti e in atteggiamenti da vivi, intenti nelle loro pose di riposo giornaliero: si osserva il tizio in veste da camera col giornale sulle gambe; piuttosto che il giardiniere disteso a riposare,ma tutti con quelle facce ed espressioni che solo la morte... Insomma, a quell'epoca si pensava che le anime dei morti si esprimessero attraverso le fotografie. Allora si fotografavano i morti come forma di rispetto e per conservarne viva almeno l'anima... Ma il gran libro delle facce rifugge pure questa interpretazione. E certo che potrebbe essere una grande opportunità per comunicare, per inventare e scoprire magari nuovi linguaggi.E infine l'acqua..."Amore per il mare"?...Le prime poesie, che ho scritto e pubblicato su questo blog,parlano di come siamo fatti d'acqua e di come l'acqua sia l'elemento che ci indirizza e condiziona con la sua eterna risacca.Dunque,come tu ben cogli:l'acqua è il mio elemento,benchè il mio simbolo zodiacale sia di fuoco.Da qui puoi ben immaginare che vivo in contraddizione:fuoco ed acqua come possono andare d'accordo?Eppure ho imparato a nuotare come se fosse la cosa più naturale di questo mondo,mentre del sole ben presto ho imparato a dubitare:per molto tempo mi sono lasciato ustionare dal sole in interminabili viaggi.Siamo fatti al 97% d'acqua e dall'acqua probabilmente veniamo:gli studiosi dicono che è lì che è avvenuto il passaggio da inanimati ad animati.L'acqua permette la soluzione delle sostanze e le reazioni chimiche necessarie a nuove aggregazioni cellulari per organismi prima semplici e poi sempre più complessi.Dunque l'acqua come elemento basilare della nostra esistenza e del nostro essere umani.Il virtuale è un po' come una riproposizione di un oceano in cui intelligenze dovrebbero sciogliersi per ricoagularsi in nuove entità in grado di generare nuovi pensieri,nuove facce.Un po' come nella memoria di un uomo:il sapere si diluisce nei neuroni,ppoi riorganizzato su basi diverse,viene restituito alla conoscenza comune in qualità di esperienza personale da condividere.Così dovrebbe essere e così probabilmente è,sotto quella vasta superficie di labile chiacchiericcio e pettegolezzo ridondante di esibizionismo che è la rete.Anzi così è di sicuro,poichè per molti è un mezzo potentissimo per la diffusione del sapere e dell'inventiva...Il disincato sovviene quando ci si lascia sopraffare dalla superficialità e dal disinteresse che sembra regnare in superficie.Cosa che accade spesso quando la fisicità non regge e,come sub,ci si sente spingere verso l'alto in modo irresistibile.Ma è solo un istante,poi si ritorna ad immergersi,perchè si sa che,senza conoscenza,persino la sopravvivenza perde consistenza...Invece,mia carissima amica,penso che sempre dovremmo dire cosa si sta pensando,poichè tra le parole spontanee sono sicuro che si cela la vera ispirazione del momento.Lo so che viene meno la diplomazia,ma del resto cosa ce ne facciamo in certi momenti della diplomazia,quando poi l'ipocrisia sembra assediarci con spietatezza?E' un po' come prendere a calcioni il disincanto e pure la superficialità che deprime ed affossa...No mia deliziosa mujer de my corazon:mai lascerò che le ruggini soffochino il mio cuore,ossidando quei legami che lo collegano con la realtà del nostro essere natura e individui in viaggio verso il segreto dell'acqua............Ti auguro una serata che ti ricopra di petali vellutati di passione,mia deliziosa Rosa:mil y miles de besos desde my corazon y muchas gracias.........