Creato da woodenship il 23/08/2010

delirio

una spirale

 

« Ciò che non dicono***Pace »

A cosa stai pensando?

Post n°251 pubblicato il 15 Dicembre 2014 da woodenship
 

"A cosa stai pensando?"

Ad un mare pensavo verde

a quel mare che distanzia il dire dal fare

"A cosa stai pensando?"

Ad un sole pensavo caldo

ad un sole che abbronza i pensieri

"A cosa stai pensando?"

Ad una brezza pensavo insinuante

a quella brezza che ti acceca con spilli

"A cosa stai pensando?"

A quella sabbia pensavo onnipresente

rena che gelosa preserva le tue orme...

E i gabbiani?

Anch'essi nei miei pensieri:

rubavano scaglie argentee guizzando rapaci

E senza dimenticare il brulicare sulla battigia:

del cielo c'era pure il riflesso sull'onda ai miei piedi

morente che s'addolciva del miele del tramonto...

Che qualcosa sfugga all'orizzonte

assieme al sole, agli aerei, alle nuvole,

ai miei pensieri inconfessabili

non posso proprio negarlo

...

Che sia la macchinosità di una recita

farraginosa, giunta all'epilogo virtuale

su e giù di facce per il libro delle facce?


A ciò non posso che rispondere col colore delle ruggini

Quello che ossida i pensieri più ferrei

alla fine le facce sul libro si fan cianotiche

contornate da lanuggini rossastre.

 

 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 18/12/14 alle 22:11 via WEB
E'un tasto dolente,amica carissima e tu lo tocchi con la delicatezza che ti è propria e contraddistingue.Spesso quando si fa qualcosa si ha sempre il pensiero a che questo qualcosa poi magari rimanga e che altri possano venirne a conoscenza.Nel mio caso,come in quello di molti altri,penso anche nel tuo,ci si chiede che fine farà il nostro lavoro:quando non ci saremo più qualcuno se ne ricorderà ancora,oppure tutto sarà ingoiato dal mare magnum dell'oblio e dell'irrilevanza?Come puoi ben vedere si tratta di questione puramente affettiva,ovvero legata a stati d'animo del momento.Poi si scrollano le spalle e si pensa ad andare avanti.Anche perchè è nell'ordine delle cose che,alla fine si sia dimenticati e che la maggior parte di ciò che viene scritto o fatto venga naturalmente dimenticato.Anche se io sono convinto di una cosa,ovvero che:ognuno di noi quando entra in contatto con l'altro,anche solo attraverso delle parole scritte,comunque assorbe e rilascia qualcosa di sè all'altro,contribuendo alla formazione di un sapere comune che non conosce barriere.Ma nonostante ciò,ogni tanto una certa malinconia prende ed accompagna.Per il resto non soffro del complesso dell'incompreso.Penso che l'importante è che si sia letti,qualcosa rimarrà in un modo o nell'altro.Anch'io spesso mi sono accostato a scritti che non mi dicevano nulla.Però nel tempo ho dovuto ricredermi e comprendere che qualcosa comunque mi era rimasta dentro.Così,con la forza della ragione e del cuore,cerco di farmi strada nel percorso difficile della poesia.Come del resto debbo constatare con gran piacere,anche tu fai.Sono cose egrege le tue e splendido il tuo impegno per la rivista letteraria.Avessi tempo a disposizione,piacerebbe moltissimo anche a me.Solo che è già molto se riesco ancora a scrivere.Dato le incombenze che assediano senza alle volte lasciare respirare...Insomma,non esageriamo:forse il primo problema è che sono maledettamente lento ed alle volte prolisso nelle risposte.Però penso sempre che ne valga la pena:in fondo ad arricchire è anche la corrispondenza e la discussione;mi aiuta moltissimo a chiarirmi con me stesso su ciò che realmente scrivo e mi mette in comunicazione con gli amici che leggono,ai quali va sempre la maggiore attenzione,a ragione del regalo di tempo prezioso che mi si fa. Il problema di fb,a mio parere è che lo si fraintenda e che non si arriva a concepirlo per quello che realmente è:un mezzo che permette scambi di idee e di linguaggi,un modo per arricchirsi ulteriormente.Troppi lo prendono come esclusivo mezzo per socializzare in modo immateriale e spesso truffaldino,provocando sensi di insicurezza e frustrazione.Però credo che se lo si affrontasse come si affronta le piattaforme e i blog,allora tutto sarebbe molto diverso.Sarebbe più palese che comunque c'è sempre un personaggio dietro ad una foto e ad un nome,un attore che recita la sua parte,che possa piacere o meno.Dunque verrebbe recuperata quella soggettività di cui anche tu mi parli,citando quella che sta dietro alla poesia o al brano di narrativa.Una soggettività fortemente legata al testo che però non evita che ci sia una possibilità d'allargare la lettura e i significati strettamente connessi ad essa.E questa è la parte che più mi incanta,ovvero la possibilità di riflettere ulteriormente su quanto scritto e magari comprendere che si è fatto qualcosa andando in una direzione contraria a quanto ci si era immaginati in precedenza.E,in ultima analisi:ogni interpretazione finisce per avere una sua ragione e legittimità,sempre rispettando quello che è il valore della lettera ed il suo contenuto ultimo.........E qui permettimi di fermarmi,mia carissima amica,anche perchè temo di essermi già perso e aver confuso le acque in un modo terribile.Ma ti autorizzo a pestarmi sulle dita se non sono riuscito ad essere abbastanza chiaro........Grazie infinite ed un abbraccio più che mai affettuoso con l'augurio per una notte serena.............W..........
 
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