delirio

Sì,penso che ci ritroviamo parecchio in questa accezione di"volubilità"da attribuire alla parola fortuna.Stavo giusto pensando ai molti che sembravano baciati in volto dalla fortuna,perchè magari avevano vinto cifre da capogiro ad una delle più diverse lotterie.Persone che poi hanno avuto delle parabole drammatiche.Mi viene in mente pure l'invidia degli dei per questa parola,quando si ostina a baciare troppo noi uomini.Ancyhe in questo caso mi richiama a quella Grecia che tu hai visitato,vivendone l'effervescenza in prima persona.Credo proprio che anch'io mi trovi sulla lunghezza d'onda greca nel considerare la parola fortuna come dotata di una certa ambivalenza:fortuna è quando una impresa va a buon fine,ma fortuna lo stesso è quando va male.Perchè è sempre il prodotto dell'aleatorietà e della precarietà insite nelle azioni.Per quanto riguarda il buon vrecchio Kafka,l'ho sempre considerato un vate,un precorritore di tempi,un uomo che ha saputo percepire ed esprimere, quello che sarebbe stato lo spirito dominante dell'epoca successiva alla sua,ovvero la nostra. E'ancora in piedi il suo Castello,come pure il Processo e l'Amerika più che mai indecifrabile e sfuggente nel suo eterno frammentarsi:per non dire di quel corpaccione sociale che si è mutato in orribile scarafaggio,seguendo proprio quella linea di metamorfosi tracciata da K..E che ricalca i processi sociali che sono venuti sviluppandosi nel tempo...Ma forse questa metamorfosi non si è del tutto realizzata.Forse ancora dello spazio c'è,per fortuna nostra.Come anche tu sembri adombrare da questo tuo viaggio,galoppata elettorale,così fruttuosa e promettente.Ma fortuna sarà se fortuna vorrà.........Grazie infinite a te,per la lettura che mi sento proprio di sottoscrivere persino nelle virgole.......Un abbraccio di nuvole di zucchero filato ed una carezza di vento sereno per una notte d'incanti.......