delirio

Ma sai che mi pareva che mancasse qualcosa nel tuo commento precedente,mia dolce Psike?Quando ero arrivato alla fine del tuo commento,ho sentito un vago senso di insoddisfazione:mi pareva che mancasse qualcosa.Adesso nel leggere queste altre righe,comprendo di cosa si trattava:mancavano le conclusioni,quelle che adesso colgo in tutta la loro complessa profondità.Sono conclusioni che rimandano ad una filosofia pirandelliana,a quella dell'uno nessuno centomila,ovvero a quello spaesamento e anonimia che affliggono l'individuo moderno.E'una lettura che mi affascina e che mi sento di condividere in gran parte.In fondo al mio desiderio di scrivere c'è molto anche di quell'indeterminatezza che ci colpisce e svuota: manifestarsi e manifestare, per sfuggire e riuscire ad essere almeno macchie sullo schermo,visto che non riusciamo ad essere di più nella vita reale.Allora ci si inventa paesaggi e sceneggiature osè per vite che altrimenti sprofonderebbero nella noia dell'insoddisfatto invisibile "sè". Perversioni?... Chissà,una cosa è certa:nella nostra società dell'immagine sembra essere vitale mostrare la nostra capacità attoriale e dunque la bravura nel recitare personaggi nella cosiddetta vita reale.Non mi spiegherei in altro modo il trionfo del narcisismo e dell'apparire ad ogni costo su video o monitor d'ogni genere...Insomma,bando ad ogni filosofeggiare:questa mia voleva essere innanzitutto una follia notturna,giocata tra cielo,spiaggia e mare.Che tu ne tragga un'analisi così ragionata e forte di presupposti, non può che lusingarmi moltissimo. Dal momento che,quando si scrive, c'è sempre qualcosa che sfugge,strabordando in ambiti non previsti.Ed io sono particolarmente felice quando ciò accade e me lo si fa notare:felice come una Pasqua,tanto da abbracciarti stretta stretta e stampare un bel bacione sulla tua fronte di divina Psike.......Grazie ancora e l'augurio per un fine settimana d'incanti.........