delirio

Questo è il delirio che adoro: un delirio composto, ordinato e soprattutto raziocinante. Vediamo se posso entrare nel merito di questa tua composizione poetica. La migrazione e le sue conseguenze, le sue sfaccettature e le sue complicazioni umane e sociali, con o senza SUV. Se si viaggia per piacere, per svago e per divertimento si viene incoraggiati a farlo, se si viaggia per tentare di sopravvivere si è condannati e respinti. Una realtà che è innegabile oggi più che mai, e potremo alzare muri, sbarrare porte, aumentare i cavalli di Frisia insormontabili, ma non cambierà niente: l'emigrazione verso l'occidente è forte e non si spaventa: possiamo eluderla con la vista, con l'udito e con la mente, ma non sopprimeremo mai la forza che anima gli emigranti. Stravolgendo Kant che reputava l'uomo un fine e no un mezzo, oggi i termini sono cambiati, parliamo di uomini (quindi anche gli extracomunitari) visti solo come mezzo di produzione e profitto. Siamo alla debacle dell'umanità e riportandoti un pensiero di Bierce di cento anni fa dove definiva l'emigrante: "Un ingenuo che crede che un paese possa essere migliore di un altro", possiamo comprendere come il tempo sia passato indarno. Buon giorno Maestro. P.S. Tra mille anni quando i tuoi tomi contenenti le tue pregiate composizioni passeranno nelle mani dei posteri, alcuni se non tutti, diranno."Ma che mirabili visioni questo poeta del terzo millennio, con pochi versi azzeccati anche se molto difficili da cogliere nell'immediatezza, poneva il dito sua una piaga del tempo. Poverino....forse non aveva letto Troisi: "Il governo ha detto: "Presto il napoletano non dovrà più emigrare in Svizzera. No, no o' governo italiano, il governo svizzero l'ha detto!".