delirio

Un dubbio più che legittimo, mia cara emma:come si fa a sapere dove finiscono quei mazzi di carte che sfuggono per ogni dove dai nostri soprabiti di bari sperimentati?E'un po'come quando si viene scoperti e appesi per i piedi,per mostrare tutto ciò che si è usato per barare.Così è,soprattutto quando ci si è imposti di giocare a qualsiasi costo,convinti di possedere la cifra giusta per condurre a buon fine la mano.Invece poi restando sconcertati per la lunghezza,la complessità e la faticosità della cosa.In poche parole:si scopre una inadeguatezza che ci si era illusi di non possedere,essendo abituati a barare e poi fuggire con il piatto.Ma qua è diverso:è proprio l'interiorità a venirne logorata al punto da mostrare vistosi buchi ed il nulla appariscente...Sì,la poesia cura o non cura, però appare sempre la via migliore per andare là dove non si riesce ad averci sufficiente coraggio.......Grazie infinite per la lettura più che mai profonda,ancor più disanima di vita e poesia......Un abbraccio di foglie scintillante di foglie vellutate e l'augurio per una serata d'incanti di fine ottobre.......